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IL TELERILEVAMENTO DEL VOLTURNO QUALI ESITI HA DATO?
L’odierno convegno a Grazzanise servirà anche a sapere questo.

di Raffaele Raimondo*

L’Assessorato regionale all’Ambiente e il mondo della ricerca scientifica partenopea schierano questo pomeriggio a Grazzanise esperti di primo piano sul problema del disinquinamento delle acque fluviali. V’è, dunque, un’opportunità da non perdere per Enti, Associazioni e semplici cittadini desiderosi di aggiornarsi sullo state of the art in Campania e segnatamente sul Volturno. Il programma del Convegno-Progetto promosso dal Cocevest di Grazzanise d’intesa col Club Unesco di Caserta promette una ricognizione a tutto campo che non dovrebbe deludere coloro che alle16,30 raggiungeranno l’aula consiliare del municipio grazzanisano, da dove oggi parte un viaggio esplorativo che via via farà tappa in tutti i Comuni distesi (si fa per dire) nell’area che va da Capua al mare. Con un crescendo di interesse naturalistico, sanitario, economico, sociale e culturale. Almeno si spera. Che significato altrimenti avrebbe un appuntamento denominato “Volturno: storia e futuro – I Contratti di Fiume”, se rimanesse ancorato ad una mera disamina e se, nel tempo, non producesse tangibili effetti di sollecitazione, necessaria e ulteriore, sul fronte ormai perennemente critico del dilaniato rapporto uomo-ambiente? In esame non v’è, infatti, il surriscaldamento del pianeta o le spaventose trasformazioni meteo che stanno sconvolgendo l’Italia. I riflettori o le torce elettriche, se si preferisce, punteranno a far luce sulle condizioni attuali di un fiume di 175 km che scorre in un bacino esteso per 5.550 km². Non abbiamo notizia di una iniziativa così specifica intrapresa negli ultimi decenni. Sappiamo invece di un Rapporto del Wwf datato fra la fine degli anni Settanta e gl’inizi degli Ottanta e conosciamo, magari in parte, degli esiti di Liberafiumi, una campagna-censimento attivata dallo stesso Wwf nel 2010 limitata, comunque, all’osservazione delle sponde. Sembra insomma giunta l’ora di far bene il punto in senso onnicomprensivo, per i riflessi che l’analisi può seriamente accreditare in ordine alle incidenze già documentate o documentabili circa le colture per le quali s’utilizza l’acqua fluviale, nonché intorno alle reazioni riscontrabili nella fauna ittica e sul più ampio asse ambiente-salute. Obiettivo malcelato è pure l’accertamento delle risorse finanziarie ed operative finora impiegate e da mobilitare a breve e medio termine. Giusto per esemplificare, ricordiamo che il “magazine ambiente” della Regione Campana riportava, nel febbraio 2014, questa notizia: “Con il sorvolo del torrente Cavaiola, è stato completato il monitoraggio del sistema fluviale e idraulico del fiume Sarno con il sistema di telerilevamento aereo”. E più avanti s’annunciava che “attualmente è in corso di programmazione una terza missione di telerilevamento prevista sull’asta principale del fiume Volturno e del fiume Calore beneventano”. Sui due dati informativi ed altro era infine riportata una dichiarazione dell’assessore regionale all’Ambiente Giovanni Romano “Con il sistema del telerilevamento aereo continua l’azione della Regione Campania nel monitoraggio del territorio. Il lavoro dell’assessorato regionale all’Ambiente proseguirà senza soste per la difesa di tutte le aree, in particolare di quelle devastate da criminali senza scrupoli che ne hanno fatto scempio”. E’ lecito pensare che a nove mesi dall’annunciata “terza missione” sia possibile conoscere gli esiti del telerilevamento dell’asta principale del Volturno. Forse questa è una delle attese che maggiormente troveranno puntuale risposta nel corso delle autorevoli comunicazioni che riecheggeranno oggi a Grazzanise.

*Presidente Cocevest

Grazzanise, 22 novembre 2014