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Aiutare la ripresa economica: il Parlamento approva il Piano Juncker

Il piano d’investimenti per €315 miliardi, annunciato dalla Commissione europea in novembre per incoraggiare il finanziamento di investimenti vitali per l’Europa, ha ottenuto il voto favorevole dei deputati europei. Durante i negoziati col Consiglio, il Parlamento ha modificato la struttura di finanziamento del Fondo, ottenuto voce in capitolo nella scelta della leadership e rafforzato il controllo democratico sul suo funzionamento.

Il Parlamento ha approvato le regole sul fondo investimenti con 464 voti a favore, 131 contrari e 19 astensioni. Il voto segna la fine di un processo legislativo rapido.

Minori tagli a ricerca e reti

Il Parlamento ha cercato di migliorare la struttura finanziaria del fondo di garanzia del piano, le regole di governance del fondo stesso, le sue modalità di lavoro e aumentato il controllo democratico. I risultati principali sono stati:

• il ridimensionamento dei tagli nei programmi al programma di ricerca e innovazione “Orizzonte 2020″ e il Meccanismo per collegare l’Europa (CEF – per collegare reti digitali, energia e trasporti in Europa) di 1 miliardo di euro. Orizzonte 2020 e CEF, due delle tre fonti di finanziamento per la garanzia comunitaria che sosterrà il piano, ora contribuiranno con, rispettivamente, 2,2 miliardi e 2,8 miliardi di euro, vale a dire 500 milioni di euro in meno di quanto inizialmente proposto,

• la garanzia che il miliardo di euro recuperato sarà finanziato con i margini di bilancio inutilizzati nel 2014 e 2015,

• ottenere il diritto per il Parlamento di approvare la nomina del direttore generale e vice direttore del fondo per gli investimenti,

• la pubblicazione dell’elenco dei progetti approvati, e

• l’introduzione di una serie di criteri e di obiettivi per selezionare i progetti e un elenco per garantire che quelli selezionati siano in linea con le priorità generali dell’Unione.

Per tuti i dettagli sull’accordo, si può consultare la nota di approfondimento, in inglese.

Dichiarazioni dei relatori

Il relatore della commissione per i bilanci, José Manuel Fernandes (PPE, PT), ha detto: “Il Piano Juncker è uno strumento innovativo che fornirà un’accelerazione importante agli investimenti in Europa. 240 miliardi di euro del Piano saranno stanziati in investimenti e 75 miliardi andranno all’ossatura della nostra economia: le piccole e medie imprese, che forniscono i due terzi dei posti di lavoro del settore privato e rappresentano 99% delle imprese in Europa. I politici non creano posti di lavoro, ma possiamo essere utili a coloro che lo fanno”.

Il relatore della commissione per i problemi economici e monetari, Udo Bullmann (S&D, DE), ha detto: “Il Parlamento europeo ha aperto la strada agli investimenti, che sono necessari con urgenza in Europa. Abbiamo fatto sì che l’UE investa nella modernizzazione della sua economia, invece di volgere lo sguardo al passato. Per la prima volta, questi investimenti saranno esplicitamente riconosciuti nel quadro del Patto di stabilità e crescita, invece di essere penalizzati dal Patto stesso. Abbiamo, inoltre, messo fine alla politica di occultamento, le responsabilità sono chiaramente assegnate e il Parlamento europeo è democraticamente coinvolto nella nomina del direttore generale”.

Prossime tappe

Ora che il Parlamento ha approvato le norme, il Consiglio dei ministri deve fare altrettanto. Il Consiglio aveva confermato l’accordo provvisorio con il Palamento il 9 giugno scorso e dovrebbe presto dare il suo consenso con procedura scritta. Una volta ciò avvenuto, il regolamento del Piano Juncker entrerà in vigore all’inizio del mese di luglio e il Fondo dovrebbe essere pienamente operativo entro settembre.

Contesto

Presentato lo scorso novembre, il Piano Juncker mira a creare un Fondo europeo per gli investimenti strategici (EFSI), finanziato dalla Banca europea per gli investimenti (BEI) con 5 miliardi di euro e un Fondo di garanzia con 16 miliardi di euro. Quest’ultimo fondo dovrebbe essere finanziato con 8 miliardi dal bilancio UE, che saranno utilizzati dalla BEI in caso di una richiesta di garanzia. Il Parlamento e il Consiglio hanno raggiunto un compromesso sulla proposta originale della Commissione grazie a otto incontri informali (triloghi) che si sono tenuti dal 20 aprile al 4 giugno.

Bruxelles, 24 giugno 2015