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Il martirio di San Gennaro nella pittura

fig.1 – Domenico Gargiulo -
Decapitazione di San Gennaro nella Solfatara
Napoli, collezione della Ragione

di Achille della Ragione

Quasi tutti i pittori del secolo d’oro della pittura napoletana si sono esibiti nel ritrarre la decapitazione di San Gennaro, avvenuta nel 305 d.C. nella Solfatara di Pozzuoli.

Cominciamo la nostra carrellata proponendo ai nostri lettori un vero capolavoro di Domenico Gargiulo, più noto come Micco Spadaro (fig.1) conservato nella celebre collezione del filosofo Achille della Ragione, che costituì la punta di diamante della memorabile mostra sul patrono di Napoli, che si tenne nel 1998 nella chiesa di Donnaregina Nuova, alla cui inaugurazione intervenne anche il Papa, che si complimentò col proprietario.

Proseguiamo con uno splendido Aniello Falcone (fig.2), di collezione privata, ricomparso dopo anni di oblio all’attenzione degli studiosi.

Passiamo poi ad un autografo di Carlo Coppola (fig.3), esposto al Pio Monte della Misericordia, che per anni è stato erroneamente attribuito a Niccolò De Simone e che finalmente dopo la pubblicazione del mio saggio: “Errori di attribuzioni nei musei e nelle chiese napoletane” (consultabile in rete digitandone il titolo), nell’ultimo catalogo uscito di recente è stato correttamente attribuito.

Di nuovo ci troviamo davanti ad un capolavoro, eseguito da Artemisia Gentileschi e conservato nella Cattedrale di Pozzuoli, che ritrae il santo nell’anfiteatro, mentre le belve che dovevano sbranarlo si prostrano ai suoi piedi (fig.4).

fig. 2 – Aniello Falcone -
Martirio di San Gennaro nella Solfatara
Napoli, collezione privata

fig.3 -Carlo Coppola -
Decollazione di San Gennaro
Napoli, Pio Monte della Misericordia

fig.4 – Artemisia Gentileschi -
San Gennaro nell’anfiteatro di Pozzuoli
Pozzuoli, Cattedrale

Un vero Niccolò De Simone (fig.5) lo possiamo ammirare nel museo di San Martino, mentre se vogliamo osservare il quadro (fig.6) di Domenico Antonio Vaccaro, conservato nella chiesa della Concezione a Montecalvario, dovremo attendere un tempo infinito, perché bisogna che finiscano dei lavori di ristrutturazione.

fig.5 – Niccolò De Simone - Martirio di San Gennaro nella Solfatara Napoli, museo di San Martino

fig.6 – Domenico Antonio Vaccaro -
Martirio di San Gennaro
Napoli, chiesa della Concezione a Montecalvario

Ed eccoci di fronte al famoso dipinto di Ribera conservato nel Duomo, nella cappella dedicata al patrono, che ritrae il momento in cui San Gennaro esce illeso dalla fornace , mentre le fiamme avvolgono i presenti, compreso un fanciullo che urla disperato, che costituì la copertina del catalogo della memorabile mostra sul Seicento napoletano.

Vi è poi un dipinto più modesto  di Nicola Malinconico, l’allievo prediletto di Luca Giordano, transitato di recente sul mercato antiquariale.

Passiamo ora a Paolo Finoglio e per vedere il suo quadro  dobbiamo recarci a Conversano nella chiesa dedicata ai SS. Cosma e Damiano, mentre per contemplare l’opera di Giacomo Del Po , basta recarsi nel museo Duca di Martina.

Continuiamo la nostra carrellata con di nuovo la scena di San Gennaro che esce illeso dalla fornace , conservata nella Quadreria dei Gerolamini ed eseguita da Onofrio De Lione, fratello del più famoso Andrea, più noto come decoratore.

Poi è in azione un gigante un tal Domenichino, che ci lascia il suo capolavoro  nella Cappella del tesoro di San Gennaro.

Più modesto il quadro  di Scipione Compagno, conservato a Nantes al museè des Beaux arts.

L’opera eseguita da Mattia Preti , pure per ammirarla bisogna recarsi all’estero a Madrid e lo stesso vale per lo sconosciuto quanto bravo Girolamo Pesce, il cui dipinto  si trova in Ungheria.

Repetita iuvant, per cui vogliamo concludere con un nuovo dipinto di Carlo Coppola, transitato di recente ad un’asta, un autore a me caro, non solo perché gli ho dedicato una monografia, ma soprattutto perché ho identificato i caratteri patognomonici che permettono di identificarlo, correggendo gli errori dei grandi esperti di pittura napoletana.

Napoli, 26 luglio 2022