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Il Giubileo della Misericordia

di Tina Pollice

 Stamane 8 Dicembre, l’Immacolata, h. 9.30  ha inizio  il Giubileo della Misericordia fortemente voluto da Papa Francesco con la cerimonia di apertura della Porta Santa in piazza San Pietro  e durerà sino al 20 novembre 2016.

Presenti il presidente della Repubblica Sergio Mattarella con la figlia Laura, il premier Matteo Renzi. Le varie delegazioni presenti: tra i reali figurano soltanto quelli del Belgio il re Alberto e la regina madre Paola con la principessa Astrid e il consorte Principe Lorenz. La delegazione italiana figura guidata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti, il commissario Paolo Tronca e il prefetto Franco Gabrielli.

Tra le altre delegazioni: San Marino con i reggenti Nicola Renzi e Lorenza Stefanelli; la Repubblica Ceca con Miluse Horska, vice presidente del Senato, e Petr Gadzik, vice presidente della Camera;  la  Germania con il vice presidente del Bundestag Johannes Singhammer. Il Papa aprirà la Porta Santa e l’attraverserà.

Dopo di lui i cardinali, i vescovi e rappresentanti dei sacerdoti, religiosi, religiose e laici varcheranno la Porta santa recandosi poi in processione fino alla tomba dell’Apostolo Pietro da dove si svolgerà il rito conclusivo della santa Messa. Il Papa, dopo aver aperto la Porta santa, reciterà quindi l’Angelus come consuetudine dalla finestra del palazzo Apostolico.

Il Giubileo ha origine nella tradizione ebraica e viene convocato per celebrare un evento particolare e per concedere grazie speciali. Nella Chiesa cattolica il primo risale al 1300.

L’ultimo Giubileo della Chiesa è stato proclamato da Papa san Giovanni Paolo II per commemorare i 2000 anni della nascita di Cristo.

Come hanno avuto inizio gli anni giubilari? La celebrazione del giubileo ha origine nel giudaismo: consisteva nella commemorazione di un anno sabatico che aveva un significato particolare e si teneva ogni 50 anni. Durante quell’anno si rimettevano in libertà gli schiavi, si restituivano le proprietà a coloro che le avevano perdute, si condonavano i debiti, le terre dovevano rimanere incolte e ci si riposava.

Nella Bibbia troviamo alcuni passi nei quali si menziona la celebrazione giudaica. La parola “giubileo” si ispira al termine ebraico yobel, che si riferisce al corno dell’agnello che serviva da strumento musicale. Giubileo ha anche una radice latina, “iubilum”, che sta a indicare un grido di gioia.

Nella tradizione cattolica, il Giubileo consiste nel fatto che per un anno sono concesse indulgenze ai fedeli che compiono determinate disposizioni ecclesiali stabilite dalla Santa Sede. Il Giubileo può essere ordinario o straordinario, come in questo caso. La Chiesa cattolica si è ispirata al giubileo ebraico, ma gli ha dato un senso più spirituale. Durante l’anno giubilare sono concesse le indulgenze e un perdono generale, e tutti sono invitati ad approfondire il rapporto personale con Dio e con il prossimo.

Il primo anno giubilare fu indetto nel 1300 da Papa Bonifacio VIII. Fu stabilito che i giubilei successivi fossero celebrati ogni 25 anni, in modo che ogni generazione ne celebri almeno uno nella propria vita.

Il rito iniziale del Giubileo consiste nell’apertura della Porta Santa della basilica di san Pietro. L’apertura della porta significa che si apre un cammino straordinario verso la salvezza. Il Papa deve colpire la porta con un piccolo martello per tre volte mentre dice: Aperite mihi portas justitiae, ingressus in eas confitebor Domino, “Aprite le porte della giustizia; entrando attraverso di essa confesserò il Signore”.

Quando le porte si aprono, s’intona il Te Deum e il Santo Padre attraversa la porta insieme alle persone che lo accompagnano.

 Roma, 8 dicembre 2015