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Il 3 maggio si celebra la Giornata  Internazionale della libertà di stampa

di Martina Tafuro

Difendere i media dagli attacchi alla loro indipendenza, rendere omaggio ai giornalisti che hanno perso la vita nell’esercizio della loro professione e valutare la libertà di stampa in tutto il mondo, sono i principi fondamentali ispiratori della Giornata Internazionale della libertà di stampa che si celebra ogni anno il 3 maggio.

Albert Camus scriveva:

“Una stampa libera può essere buona o cattiva, ma, senza libertà,
la stampa non potrà mai essere altro che cattiva”.

La giornata internazionale è stata proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1993, a seguito di una raccomandazione adottata in occasione della 26a sessione della Conferenza Generale dell’UNESCO nel 1991.

La data del 3 maggio è stata scelta per ricordare il seminario UNESCO per la promozione dell’indipendenza e del pluralismo della stampa africana (Promoting an Independent and Pluralistic African Press) tenutosi dal 29 aprile al 3 maggio 1991 a Windhoek, in Namibia. Questi incontri portarono alla redazione della Dichiarazione di Windhoek, documento che afferma i principi in difesa della libertà di stampa, del pluralismo e dell’indipendenza dei media come elementi fondamentali per la difesa della democrazia ed il rispetto dei diritti umani. Il suo obiettivo è informare i cittadini di tutto il mondo delle violazioni alla libertà d’espressione che avvengono in decine di paesi.

Libertà stabilita dall’articolo 19 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo:

Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione
incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione
e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee
attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere”

e dall’articolo 21 della Costituzione:

“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio
pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”
.

Violazioni avvengono ogni giorno attraverso atti di censura, sanzioni, sospensioni subite dalle testate giornalistiche. Giornalisti ed editori vengono ancora aggrediti, arrestati e persino uccisi mentre svolgono il loro mestiere.

L’UNESCO ricorda questa giornata conferendo il premio Guillermo Cano World Press Freedom Prize, riconoscimento assegnato a quanti, individui, organizzazioni o istituzioni, hanno contribuito alla difesa e/o alla promozione della libertà di stampa ovunque nel mondo, specialmente quando essa è minacciata.

Istituito nel 1997, il premio viene assegnato da una giuria indipendente formata da quattordici giornalisti professionisti e dagli Stati membri dell’UNESCO.

Il nome del premio è in onore di Guillermo Cano Isaza, giornalista colombiano ucciso il 17 dicembre 1986, davanti alla sede del giornale El Espectador per il quale lavorava.

Il 2018, segna la 25a giornata di celebrazione della Giornata mondiale della libertà di stampa. L’evento principale, organizzato congiuntamente dall’UNESCO e dal governo della Repubblica del Ghana, si svolgerà ad Accra, in Ghana, dal 2 al 3 maggio.

Il tema globale di quest’anno è: “Mantieni il potere sotto controllo: media, giustizia e stato di diritto” e riguarderà tutte le criticità relative ai media e alla trasparenza del processo politico, l’indipendenza e l’alfabetizzazione mediatica del sistema giudiziario e la responsabilità delle istituzioni verso il pubblico. La Giornata esaminerà anche le sfide contemporanee per garantire la libertà di stampa online.

Insomma, qui si tratta di dare il giusto valore ad uno dei diritti più sacri e inviolabili dell’uomo: la libertà di espressione e di informazione.

La libertà di stampa è, continuamente, messa in pericolo nel mondo da regimi autoritari e dalle aggressioni delle mafie e della criminalità organizzata.

Dobbiamo farlo  in nome dei colleghi vittime della repressione e delle intimidazioni e di tanti altri che hanno difeso la libera informazione anche a costo della vita.

Ossigeno per l’informazione

La situazione in Italia

Ossigeno per l’Informazione, osservatorio istituito congiuntamente dalla FNSI e dall’Ordine dei Giornalisti e approvato dal Consiglio Nazionale il 26 marzo 2008, da anni monitora le situazioni di gravi violazioni della libertà d’informazione attuate con intimidazioni, minacce, ritorsioni.

Inoltre la squadra di monitoraggio dell’Osservatorio, dopo avere verificato i casi uno per uno,  ha pubblicato i loro nomi nella seguente Tabella.

Napoli, 2 maggio 2018