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Hotel Rigopiano, una tragedia evitabile?

di Raffaele Russo

In queste ultime ore, tutta la penisola italiana è rimasta sconvolta per le terribili immagini provenienti dall’Abruzzo, dove una valanga ha spazzato via l’Hotel Rigopiano, un’autentica perla posta alle pendici della montagna.

Ed è proprio quella posizione così strategica che è stata fatale per coloro che lavoravano e soggiornavano lì, schiacciati dall’enorme massa bianca, così imponente da far ruotare la stessa struttura alberghiera.

 29 vittime e 11 sopravvissuti. Grazie al lavoro prezioso e straordinario degli uomini della Protezione Civile, i quali, nonostante le condizioni proibitive nelle quali hanno operato, sono riusciti ad estrarre vivi i quattro bambini presenti nella struttura, più altre persone.

Ma, come in tutte le altre tragedie nazionali, dopo il momento di solidarietà, partono subito le polemiche e le indagini della magistratura per comprendere appieno se è stato fatto tutto nella massima trasparenza e soprattutto, se tutti abbiano agito nella piena correttezza.

Infatti, destano molto scalpore le intercettazioni tra Marcella Quintino e un funzionario della Prefettura di Pescara, la quale, alla richiesta incessante del signor Marcella di controllare il Rigopiano perché un suo amico è riuscito ad avvisarlo che è crollato, lei risponde che si tratta di una bufala e che, a crollare è stata una stalla lì vicino.

Alla luce di quanto accaduto nelle ore successive, ascoltare intercettazioni del genere fanno davvero male, anche perché, l’imprudenza del funzionario ha ritardato tutta la macchina dei soccorsi, che si è attivata dopo molte ore rispetto a quando è avvenuta la telefonata.

A tutto ciò, le prime autopsie accertano la morte per asfissia e ipotermia, mentre altre sono morte all’istante in quanto schiacciate dalla valanga.

In attesa che la giustizia faccia il suo corso, tutta la redazione esprime massima solidarietà e vicinanza alle persone colpite da questa immane tragedia.

Napoli, 26 gennaio 2017