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Global compact per le migrazioni: cos’è?

di Martina Tafuro

Il Global Compact per le migrazioni è stato approvato, il 10 dicembre 2018, a Marrakesh alla Conferenza dell’Onu con oltre 160 voti favorevoli, rispetto ai 193 Paesi membri che due anni fa avevano avviato il percorso con un voto unanime.

L’obiettivo dell’accordo era quello di definire un quadro di indirizzi, non vincolanti e non lesivi della sovranità nazionale per pervenire a “migrazioni sicure, ordinate e regolari”.

Il Patto globale sulle migrazioni vuole essere punto di riferimento per una risoluzione globale delle singole politiche migratorie, messe in campo dagli Stati.

Lo strumento approvato intende superare l’approccio emergenziale e si pone come mezzo e strumento per poter portare al tavolo della trattativa internazionale le proprie ragioni, così da facilitare le trattative tese a definire accordi e strategie tra i paesi di provenienza e di transito.

Nel vertice del 19 settembre 2016 l’Assemblea Generale dell’ONU ha adottato all’unanimità la Dichiarazione di New York sui migranti e rifugiati. I leader dei 193 Stati membri hanno ammesso l’ opportunità di un approccio globale alla mobilità umana, esprimendo la volontà di garantire la salvezza delle vite, la protezione delle persone, la salvaguardia dei diritti umani, la condivisione delle responsabilità e degli oneri, il potenziamento della governance dei flussi migratori.
E’ stato programmato, per il raggiungimento dell’obiettivo, un ampio percorso di consultazione con le più rilevanti istituzioni pubbliche e private coinvolte, seguito da negoziati intergovernativi che hanno prodotto la bozza finale del “Global Compact per una migrazione sicura, ordinata e regolare”.

Come si è giunti al Global Compact?

Dopo la ratifica e l’adozione, da parte degli Stati, della Dichiarazione di New York, agli ambasciatori all’ONU di Svizzera e Messico è stato dato l’incarico di creare tutte le condizione per agevolare il negoziato sul Global Compact, con il supporto dell’IOM, Organizzazione internazionale per le migrazioni. La bozza finale è stata approvata il 13 luglio scorso da 192 paesi, a conclusione di un negoziato intergovernativo che ha prodotto tre revisioni della bozza iniziale.

In conclusione il Patto globale sulle migrazioni è utile, in particolar modo ai decisori politici:

  1. come riferimento per un’ approccio decisionale complessivo delle politiche migratorie dei singoli Stati, come strumento per superare l’emergenza settoriale;
  2. come mezzo e strumento per rafforzare le proprie ragioni nelle relazioni e negoziazioni;
  3. come tramite per facilitare le trattative nella definizione dei necessari accordi bilaterali con i paesi di provenienza e di transito.

Il Global Compact traccia un’azione dirompente di governance dei movimenti migratori. Questo percorso offre un quadro complessivo di compressione del fenomeno, ripropone e attualizza principi condivisi da tempo, delimita un coerente quadro d’azione in riferimento ad Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, invita gli Stati ad una migliore cooperazione e solidarietà coinvolgendo gli attori interessati ad una più proficua collaborazione.

Insomma, una bussola che ogni Stato deve seguire con sempre maggiore intensità, indipendentemente dalle proprie opzioni politiche.

I 23 obiettivi esposti nel Global compact, non spalancano le frontiere, ma suggeriscono come regolarla.
Vediamone alcuni:

1) Raccogliere e utilizzare dati accurati e disaggregati per elaborare politiche basate sull’evidenza.

2) Ridurre al minimo i fattori strutturali e le condizioni avverse che forzano le persone a lasciare il loro Paese di origine.

4) Garantire che i migranti abbiano identità legalmente accertata, corretta identificazione e documentazione.

5) Migliorare la disponibilità e flessibilità di canali migratori regolari.

6) Rendere possibili modalità giuste ed etiche di assunzione per assicurare condizioni decenti di lavoro.

9) Rafforzare il contrasto transfrontaliero al traffico di migranti.

10) Prevenire e combattere la tratta di persone nell’ambito delle migrazioni internazionali.

11) Gestire le frontiere con modalità integrate, sicure e coordinate.

21) Collaborare a rendere possibile, un ritorno, una riammissione e un reintegro che siano sostenibili e dignitosi.

22) Stabilire meccanismi che permettano la portabilità dei trattamenti pensionistici e indennità maturati.

 Approfondimenti:

Video esplicativo sulla migrazione e il GCM:
https://www.youtube.com/watch?time_continue=4&v=LL87BK5OSz8;

altre informazioni utili:
http://www.un.org/en/conf/migration/;

intervento della Rappresentante Speciale del Segretario Generale, Louise Arbour, del 27 novembre 2018:
https://www.unmultimedia.org/avlibrary/asset/2320/2320581/;

Dipartimento per gli affari economici e sociali (DESA) video sulle rimesse e sui contributi dei migranti a favore dello sviluppo sostenibile:
https://www.un.org/development/desa/en/;

video su YouTube:
https://www.youtube.com/watch?time_continue=38&v=BQdOVcQAons;

Altre informazioni e infografiche:
https://refugeesmigrants.un.org/

Napoli, 13 dicembre 2018