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Danze Folkloristiche Tunisine

di Cristina Iavazzo

Le danze folkloristiche tunisine hanno subito l’influenza dei grandi cambiamenti politici sopportati nei secoli dalla Tunisia, ma anche delle diverse culture che si sono integrate e fuse con quella del paese: in particolare ricordiamo la cultura Arabo/Islamita, quella dell’Andalusia (considerato che l’ultimo tratto della Spagna, che corrisponde appunto alla zona dell’Andalusia, affaccia sull’Africa e il suo punto più vicino corrisponde alla città di Tarifa che dista da essa solo 13 km ed è quindi vicinissima alla Tunisia), e quella Ottomana. La cultura Arabo/Islamita introdusse la musica araba mentre quella andalusa fece conoscere, invece, il muwashah, un canto corale maschile formato dagli stessi strumentisti e che aveva per tema l’amore e la libagione. Dalla cultura ottomana vennero invece Bashraf e Samai, due ritmi originari della Turchia, molto simili tra di loro. Dall’unione di tutte queste culture si è originata una musica dalle caratteristiche molto particolari ed assolutamente uniche. Tra i ritmi caratteristici del paese, figli di questa fusione, ricordiamo il Jerbi, un ritmo vivace tipico delle isole Kerkennah, il Mrabaa Bedoui, il Beldi ed il Fazzani Arbi.
Tra le danze di rilievo nazionale non possiamo non menzionare la Shaabi. Evolutosi dal Baladi come forma di musica e danza popolare, esso risulta caratterizzato da un ritmo in continua crescita e viene ballato in maniera molto spontanea ed allegra durante i matrimoni, le circoncisioni o le riunioni femminili.
Lo Shaabi comprende molte danze popolare di origine diversa.
Fulcro di questa danza è il ventre femminile, simbolo di fecondità, che le donne muovono orizzontalmente eseguendo continue torsioni col bacino.
Le braccia vengono tenute lontane dal corpo e talvolta sono mosse in modo complementare al bacino.
Le mani vengono invece mantenute con i palmi verso l’alto per consentire al pubblico di ammirare le splendide decorazioni all’Hennè che esse portano.
Il vestito risulta essere morbido e accompagnato da una cintura sui fianchi dotata di grandi fiocchi svolazzanti.
Alcune danzatrici professioniste danzano mantenendo sul capo una giara d’argilla. Tale danza è chiamata “Raq al Juzur” e può essere eseguita anche dagli uomini.

Napoli, 6 gennaio 2015