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Buona la Prima, ma che Paura! 

di Carlo Gimmelli

Gli Azzurri aprono il dopo Spalletti espugnando Frosinone ma il gioco di Garcia non convince.

I campioni d’Italia ripartono con una vittoria d’autorità sul campo del neo promosso Frosinone e la prima doppietta di Osimhen apparso subito in condizione ma il tre a uno contro i ciociari è da considerare meno netto di quanto dica il tabellino.

Dopo un pre campionato in chiaroscuro e i troppi infortuni muscolari che avevano fatto partire i primi mugugni sulla preparazione atletica, gli azzurri sono apparsi da subito lenti e prevedibili di fronte all’aggressivo pressing dei ciociari e dopo un amen erano già in svantaggio per un improvvido pestone in area del neo acquisto Cajuste sull’attaccante Baez: un rigorino assegnato dal non eccezionale arbitro Marcenaro e il marocchino Harroui spiazzava Meret.

Il caldo non consentiva ritmi forsennati e gli azzurri sono apparsi troppo lenti e prevedibili per trovare spazi mentre gi avversari, galvanizzati, pressavano alti sui centrocampisti.

Solo la qualità dei singoli e il divario tecnico troppo evidente ha rimesso in pista gli azzurri, e a metà ripresa Politano pareggiava con una botta da fuori area dopo un flipper di rimpalli su una palla che la difesa non è riuscita a rinviare con decisione.

Azione fotocopia dopo pochi minuti con il raddoppio di Raspadori che metteva una legnata dal limite su palla recuperata da Osimhen dal fondo ma il gol era viziato dal fuorigioco di Cajuste che aveva dato il via all’azione.

Ci pensava re Victor a rimettere le cose a posto sul finire del tempo con un’altra sassata no look dal limite su invito del debordante Di Lorenzo che metteva il turbo sulla fascia e forniva l’assist vincente.

Nella ripresa nonostante il calo atletico vistoso del Frosinone gli azzurri non affondavano il colpo con un atteggiamento troppo rinunciatario e i ciociari sfioravano il 2 a 2 con una punizione del solito Baez che colpiva il palo a Meret battuto, solo con il pericolo percepito del ritorno degli avversari la squadra di Garcia imponeva velocità e fraseggi di qualità e sul solito asse Di Lorenzo \ Osimhen lanciato sul filo del fuorigioco dal capitano nasceva il gol del 3 a 1 che freddava i portiere locale con un piazzato che chiudeva i giochi.

Una partita in chiave agostana non ha dato troppi spunti di analisi, doverosi i tre punti per una buona partenza ma, al di là delle buone intenzioni del Frosinone, i valori in campo erano troppo diversi, restano i dubbi sull’assetto tattico di una squadra che segue ancora i dettami di Spalletti e quando accelera è devastante ma in difesa si avverte la mancanza di un leader che dia la percezione di sicurezza di Kim; occorrono test più attendibili ma appare chiaro che Juan Jesus non possa reggere da solo e che occorra capire il vero valore di Natan che Garcia giudica non ancora pronto per il campionato.

La nota positiva riguarda il solito Osimhen che resta l’uomo reparto dell’attacco nonostante le voci su un possibile rilancio last minute degli arabi per portarlo nel Golfo Persico ma sarebbe una ipotesi di fantacalcio perché De Laurentiis non avrebbe margini temporali per trovare un sostituto adeguato.

Nota a margine, continua anche a Frosinone, un tempo Terra di Lavoro campana, la solita triste litania dei cori pro Vesuvio magistralmente trasformati dai tifosi napoletani in beneauguranti inni portafortuna nella lunga festa post scudetto, ma sarebbe il caso di avvertire i disagiati ultrà frusinati che a Napoli si usa dire: “pure ‘e pullece tenene ‘a tosse!”

Ad majora!

Napoli, 19 agosto 2023

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