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Buio pesto

di Giovanni Della Pietra

 

Il Toro passeggia sulle macerie azzurre

Il Torino, guidato da Ivan Juric, domina un Napoli mai davvero in partita con un rotondo 3-0. Quarta partita consecutiva per il Napoli in cui non riesce a mettere a segno una rete, tra Coppa Italia e Serie A: l’ultima marcatura siglata dal Napoli è targata Khvicha Kvaratskhelia nel 2-1 casalingo al Cagliari del 16 dicembre 2023.

La partita

1Il Torino si presenta alla sfida con il Napoli con un ruolino di marcia casalingo da fare invidia: nelle ultime 5 partite allo Stadio Grande Olimpico di Torino, la squadra di Juric per 4 volte ha ottenuto il bottino pieno e solamente una volta è stata bloccata sul pari dall’Udinese.
Tra le novità di formazione, c’è l’inserimento di Koffi Djidji, al posto dell’adattato Tameze nel ruolo di braccetto di destra, per contenere le volate esterne di Kvaratskhelia. Manca tra le linee granata, l’infortunato di lungo corso Schuurs.
Per il Napoli, i numeri dei precedenti sorridono agli azzurri che non cedono il passo al Torino allo Stadio Olimpico dal lontano 2015.
Sorridono meno le assenze, che vedono mancare, oltre al lungodegente Oliveira, anche il difensore brasiliano Natan, il portiere titolare Meret, reduce da due prestazioni maiuscole.
Pesano le assenze di Frank Zambo Anguissa e del cannoniere azzurro Victor Osimhen, partenti in vista dell’imminente Coppa d’Africa, che lasciano campo allo svedese Cajuste e al tuttofare offensivo del Napoli Giacomo Raspadori, per attrarre fuori la difesa del Torino.
La prima frazione di gioco è caratterizzata da un Torino, che contrariamente a quanto ci si potesse aspettare, prende il pallino del gioco con il palleggio, con la posizione di Vlasic che, alle spalle di Zielinski e Cajuste, apre il campo all’attacco del Toro, che con gli inserimenti del difensore Alessandro Buongiorno diventano nettamente più pericolosi.
Il Torino si mostra pericoloso già al 4’ di gioco, quando Duvan Zapata, grande ex della partita, dopo un rimpallo, saggia la prontezzazaapata delportiere del Napoli Gollini da distanza considerevole.
Altra azione pericolosa granata al 20’, in cui R. Bellanova, trova Vlasic alle spalle della difesa azzurra, che però spedisce alto sopra la traversa. Unico squillo azzurro del primo tempo, e forse azione più pericolosa della partita da parte dei partenopei, al 24’, quando, con un’azione prolungata e manovrata, il Napoli riesce con Zielinski a liberare il capitano Di Lorenzo all’interno dell’area di rigore, che serve Raspadori, il quale però batte centralmente con la pronta opposizione di Milinkovic-Savic.
La partita si sblocca al 42’ quando Ilic batte una punizione diretta al centro dell’area di rigore difesa dal Napoli; Zapata controlla per Sanabria che sigla il gol del vantaggio.
La reazione azzurra si fa attendere e così il vice allenatore del Napoli, Nicolò Frustalupi, oggi con i gradi di coach per l’assenza di Mazzarri squalificato, decide di rivoluzionare la squadra con la sostituzione di Zielinski per il neo-acquisto Pasquale Mazzocchi, la cui partita però dura solamente 4’ per un intervento killer che meritava il cartellino rosso estratto dall’arbitro Mariani di Aprilia con l’aiuto del VAR.
vlasicAlla ripresa del gioco, Zapata serve Vlasic al limite dell’area che, grazie anche alla scarsa pressione azzurra, trova un angolo delizioso e porta il risultato sul 2-0 per il Torino.
La squadra granata sfrutta alla grande la superiorità numerica attaccando costantemente alle spalle la difesa azzurra e sfiorando la terza marcatura della sua partita: Ilic imbecca in area di rigore Sanabria, che colpisce il palo, sfiorando la doppietta personale, e poi sul tap-in di Zapata risponde presente il portiere azzurro. Sul corner successivo, svetta Buongiorno che sigilla la partita con il definitivo 3-0.
Dal 66° minuto la partita vive di poche emozioni tra cui qualche azione estemporanea del subentrato Simeone.
L’immagine conclusiva della partita è la squadra del Napoli sotto il settore ospite in contestazione, che già durante la partita aveva lanciato fumogeni sul terreno di gioco costringendo l’arbitro all’interruzione momentanea della partita.

Il punto Della Pietra3

Difficile non considerare nel pomeriggio trionfale del Torino, la prestazione nefasta di un Napoli spento. La sensazione è di un Napoli amareggiato, senza energie nervose, a tratti svogliato, in cui si salva il solo volenteroso Politano, che cerca di dare la scossa agli azzurri, ma senza riuscirci.
La partita ci consegna un Torino vittorioso nel risultato, nella grinta, nel gioco e tatticamente, che costringe il Napoli a guardarsi dentro e a cercare nuove motivazioni.

La classifica

Il Torino esce da questo scontro vittorioso con il Napoli con il sogno Conference League più vivo che mai, posizionandosi al 10° posto ad una sola lunghezza dal diretto avversario odierno.
A meno di debacle nel girone di ritorno, l’obiettivo stagionale della salvezza sembra in cassaforte, ma c’è ancora spazio per altro nella testa dei granata.
6In casa Napoli, invece, questa ennesima sconfitta allontana ulteriormente la squadra partenopea dalla vetta scucendo un altro punto del tricolore dalla maglia azzurra.
L’obiettivo più realistico del Napoli, primario per le finanze societarie e per continuare a competere in Europa, è la qualificazione in Champions per cui il Napoli deve ringraziare ad oggi le dirette concorrenti per il quarto posto che non hanno fatto bottino pieno: il Bologna fermato sul pareggio a Genova, la Fiorentina addirittura sconfitta dal Sassuolo, Atalanta e Roma che si annullano nello scontro dell’Olimpico di Roma; unica trionfante è la Lazio dell’ex Maurizio Sarri.
Il Napoli deve ritrovarsi per ricominciare a sbracciare in una concorrenza assai agguerrita e provare ad agguantare il tanto agognato quarto posto.


Pagelle
Torino: Milinkovic-Savic 6.5; Djidji 6.5 (76’ Sazonov 6), Buongiorno 7.5, Rodriguez 6.5; Bellanova 7, Ricci 6, Ilic 6.5 (90’ Gineitis s.v.), Lazaro 7;7 Vlasic 8 (90’ Karamoh s.v.); Zapata 7 (76’ Pellegri 6), Sanabria 7 (93’ Seck s.v.). All: Juric 7

Napoli: Gollini 5; Di Lorenzo 5, Rrhamani 5, Juan Jesus 4.5, Mario Rui 5 (59’ Zerbin 5); Lobotka 5.5, Cajuste 5 (77’ Gaetano 5), Zielinski 5 (46’ Mazzocchi 2); Politano 5.5 (68’ Lindstrom 5), Raspadori 5 (59’ Simeone 5.5), Kvaratskhelia 5. All: Frustalupi 4

I migliori
Vlasic 8: La sua posizione alle spalle delle mezze ali del Napoli apre il campo con una facilità impressionante. Tempi di inserimento e scelte sempre giuste. Il gol è la ciliegina su una partita da incorniciare.

Buongiorno 7.5: Disinnesca Raspadori con estrema semplicità, lascia spesso la linea di difesa per dare alternativa di gioco in attacco. La difesa del Napoli non legge mai questa giocata e deve scegliere chi marcare. Il suo gol mette il timbro su una partita di fatto mai aperta.Politano 5.5: Il suo voto dipende molto dal risultato, ma sembra davvero l’unico a provarci. Rincorse difensive, qualche corsa in attacco, ma da solo può poco.

I peggiori:

mazzocchiFrustalupi 4: Se la squadra non gira mai la colpa va all’allenatore. Non riesce a comprendere le tattiche avversarie, lasciando campo libero a Vlasic. Cerca maldestramente di risolvere passando al 3-4-2-1, ma risulta essere peggio di quanto ci si aspettasse.
Mazzocchi 2: Tanta grinta, troppa. La sua partita dura 4 minuti e lascia i compagni in inferiorità numerica.Kvaratskhelia 5: Il solito gioco mazzarriano Kvaracentrico viene disinnescato dall’accoppiata Djidji-Bellanova, non toccando praticamente mai palla. Con il cambio modulo, si infila nel caos e non ne esce mai vincitore.

Arbitro:
Mariani 6: Partita che si immette su binari facili da gestire. Sul rosso di Mazzocchi, viene salvato dal VAR.

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