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Raul Bova e Chiara Franchi promessi sposi alle prese con i fantasmi del futuro.

di Domenico De Gregorio

Debutta al Teatro Diana di Napoli “Due”, interessante commedia psicologica, scritta e diretta da Luca Miniero il fortunato regista di Benvenuti al Sud.  Protagonisti  Raul Bova e Chiara Franchi una giovane coppia che, alla vigilia del matrimonio, è assalita da dubbi,  insicurezze e  fragilità che si evidenziano in una “moderna società” dove tutto si consuma in fretta e con molta superficialità.

La scenografia è ridotta al minimo, un letto da montare e figure inquietanti ai margini della scena che all’occorrenza si illuminano per dare voce a personaggi provenienti dal futuro per scuotere le coscienze dei due giovani amanti.

Il promesso sposo è un insegnante di educazione fisica con velleità filosofico-letterarie, mentre la promessa sposa è dotata di maggior spessore intellettuale ma sconta un’insicurezza cronica che viene ricondotta al cliché della donna stereotipata, lunatica e isterica a ore alterne. I dialoghi e le battute veloci, serrate che lasciano poco spazio alla distrazione, sono inframmezzate da musiche e balletti che incorniciano i momenti salienti, dove il senso della commedia emerge attraverso fulminanti aforismi e citazioni filosofiche che sottolineano come il matrimonio sia una faccenda completamente diversa e più complessa rispetto alla semplice convivenza.

Raul Bova e Chiara Franchi incarnano l’incontro e lo scontro tra due diversi modi di vedere e comprendere l’amore, inteso come unione di sensibilità elevate da un lato e dall’altro ridotto ad una semplice equazione amicizia più sesso uguale amore. Nonostante la staticità della scenografia che accompagna i due protagonisti fino all’epilogo finale, il movimento è dato dai fantasmi del futuro, figli più o meno riusciti bene, animali domestici, e scheletri nell’armadio, scappatelle inconfessabili che diventano il sale di una monotona esistenza di coppia.

Paure ed ansie prendono forma sul palco, turbando e mettendo a dura prova la serenità di una relazione ancora nella sua fase embrionale. Chiara Franchi, è perfetta nel ruolo della futura moglie nevrotica ed esigente, che chiede certezze e conferme, la sua recitazione veloce non annoia, il suo personaggio ben caratterizzato ha la capacità di colmare anche le piccole crepe di una messa in scena che non convince del tutto. Raul Bova appare meno padrone del suo ruolo, non lascia al suo personaggio di uscire veramente fuori con tutta quella vena ironica che è scritta nella sceneggiatura. Trovate sceniche aiutano a confezionare bene questa commedia, ricca di spunti di riflessione che solo in parte soddisfano lo spettatore sempre più esigente quando di commedia brillante si tratta.

Napoli, 24 aprile 2017