Al Teatro Augusteo di Napoli: Serena Autieri Appassionata Sciantosa Napoletana
Serena Autieri Appassionata Sciantosa Napoletana
di Domenico De Gregorio
In punta dei piedi prende il via lo spettacolo che vede protagonista Serena Autieri nei panni della più celebre sciantosa di Napoli Elvira Donnarumma, che per far facile presa sul pubblico scelse “un nome eccentrico” che ben presto divenne una vera e propria icona dei primi del novecento.
Sul palco un baule, uno scrigno pieno di ricordi preziosi, a testimonianza delle tappe fondamentali della breve vita artistica di una donna semplice, del popolo che non immaginava di diventare una star.
Serena Autieri entra sul palco vestita da pulcinella, maschera napoletana che racchiude in se l’anima del suo popolo e che permetteva all’umile padre di Elvira di arrotondare il suo stipendio per tirare a campare. Ed in questa Napoli di guerra, colera, miseria ma anche di speranza e voglia di riscatto che muove le prime mossa la giovane Elvira.
La “capinera napoletana” prepotentemente stravolge le regole dell’apparire, lei bassina e tarchiata ma dotata di grande voce e talento, conquista con estrema velocità il pubblico dei Caffè concerto e del varietà, con canzoni che diventeranno presto testimoni di un’epoca in cui nuove tendenze dello spettacolo prendevano forma. Ecco allora, “la mossa”, una lacrima, una rima accattivante e le atmosfere ottocentesche di contaminazione araba e non solo, ad essere protagonisti della vita artistica della piccola Elvira, colei che raccolse i fiori sul palco di Eleonora Duse e Matilde Serao, e che per spirito patriottico rifiutò di andare in Germania.
Serena Autieri racconta, attraverso la parola ma soprattutto le canzoni la forza di questa donna che cambiò il presente ed inconsapevolmente anche il futuro. La sua forza dirompete era ben espressa nelle tante canzoni che regalava al suo pubblico dalla “A tazz’ e cafè”, “Comefacette mammeta” fino ad “Addio” cantata davanti ad un pubblico smisurato, quando la malattia ormai l’aveva segnato il destino.
Lo spettacolo scorre veloce, Serena Autieri canta con una voce che sorprende ogni volta, per forza e vibrato, accompagnato sul palco da un elegante mimo che batte il ritmo del narrato.
La scenografia minimale fatta di pochi oggetti e soprattutto le luci che riproducono i colori del mare, della luna e del sole, rendono lo spettacolo un viaggio appassionato in una epoca indimenticabile. Come voleva la tradizione del “Cafè chantant” il palco non basta e la sciantosa scende tra il pubblico per rinnovare ogni sera il finale di una storia in musica che non teme il passare del tempo.
Napoli, 10 dicembre 2018