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Arpac. Eppur qualcosa accade. Intervista al Direttore Generale Prof. Avv. Stefano Sorvino

di Tina Pollice

Avvocato Stefano Sorvino, prima di tutto grazie per il tempo dedicato a far comprendere, in modo chiaro a tutti, l’operato dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania.
Lei, Docente universitario di diritto e legislazione ambientale, ha alle spalle una lunga storia a servizio della Amministrazione pubblica campana ove ha potuto declinare il suo impegno a servizio del sistema ambientale campano.
Con  tale bagaglio di esperienza è stato nominato Direttore Generale ARPAC dopo aver superato una selezione per titoli e dopo esserne stato Commissario Straordinario per  quasi quattro anni.

Avv. Stefano Sorvino

Può illustrare i compiti e le funzioni della Agenzia? Sentiamo e leggiamo la definizione “ente strumentale” può spiegarci?

 L’Agenzia Regionale per la protezione ambientale della Campania, nell’ambito del Sistema Nazionale – SNPA disciplinato dalla legge 132/2016, è un ente tecnico operativo che svolge un’articolata serie di compiti di controllo, monitoraggio e prevenzione nel delicato settore della tutela ambientale. L’Agenzia si qualifica giuridicamente come “Ente Strumentale” della regione, in quanto non svolge politiche di amministrazione attiva né persegue finalità proprie, ma – sia pure in autonomia gestionale e funzionale – si pone a supporto, per i compiti di natura tecnico operativa, della stessa Regione che esercita su di essa funzioni di indirizzo e di controllo ( anche ai sensi della legge regionale istitutiva n. 10/98)

Nel suo mandato di Commissario prima, e di Direttore Generale poi, quali limiti e criticità ha rilevato e come intende superarli?

 Tra i limiti e le criticità dell’Agenzia rilevo, innanzitutto, una storica e strutturale sottodotazione di risorse umane e finanziarie, in particolare di personale tecnico, con carenze gravemente accentuate negli ultimi anni da molti collocamenti a riposo. L’impegno dell’attuale amministrazione è di rilanciare la mission dell’Agenzia nelle condizioni date, di recuperare maggiori risorse per gli investimenti e quindi la spesa in conto capitale, di migliorare il coordinamento delle strutture, di promuovere l’ aggiornamento tecnologico ed il rinnovo del parco strumentale, di ottimizzare i livelli di prestazioni, di arricchire e potenziare la qualità dell’informazione ambientale.

Lei ha più volte, e in più contesti, dichiarato come l’Agenzia sia sottodimensionata rispetto alle altre Agenzie quali quelle del Centro-Nord . E’ preludio che possano essere banditi  anche concorsi pubblici?

 Il dato del sottodimensionamento di ARPAC rispetto alle principali Agenzie dell’Italia centrosettentrionale è oggettivo e di carattere storico e strutturale. Tuttavia, superati o attenuati i vincoli giuridici e finanziari, è stato di recente avviato un ampio ed articolato processo assunzionale sia per il personale di comparto che per la dirigenza, mediante concorsi, mobilità e con tutte le procedure previste dalla legge, anche di colmare gli attuali deficit di organico. E’ stato inoltre finalmente attivato il procedimento di valorizzazione delle professionalità interne, in coerenza con quanto definito dalla programmazione 2020/22, la cosiddetta “verticalizzazione” che interessa 68 unità in servizio che potranno transitare alla categoria immediatamente superiore in caso di positivo superamento della selezione per specifiche figure professionali preventivamente indicate.

In ultima istanza vorrei chiederle,  che futuro immagina per i dipendenti “comandati” e non, della società in house Arpac Multiservizi?

 Il rapporto dell’Agenzia con la propria società partecipata in house Arpac Multiservizi srl è notevolmente migliorato negli ultimi anni e può continuare a migliorare, sia sotto il profilo della disciplina giuridico-finanziaria che sotto quello delle collaborazioni e dei supporti. I dipendenti rappresentano sempre una risorsa preziosa da tutelare e valorizzare nelle loro potenzialità e naturalmente sempre nel rispetto delle possibilità previste dalla normativa regionale e statale, che disciplina il settore delle società partecipate, seguendo le eventuali evoluzioni.

Nella recente relazione di fine gestione commissariale, l’attuale direttore generale dell’Agenzia regionale per l’ambiente in Campania, Stefano Sorvino, con orgoglio vanta il riequilibrio economico-finanziario dell’Ente. Un risultato che sarebbe stato conseguito in autonomia con propri mezzi, vale a dire senza l’aiuto della Regione, ma, razionalizzando la spesa, incrementando attività autofinanziate e con il recupero dei crediti.
La positiva conclusione di rilevanti contenziosi pregressi nei confronti del Governo ha consentito il riequilibrio finanziario. Transazioni e recupero crediti hanno permesso di conseguire liquidità senza dover ricorrere ad onerose anticipazioni di cassa.
Inoltre, la società partecipata Arpac Multiservizi è stata sostanzialmente risanata, abbattendo il debito pregresso di oltre 30 milioni di euro. Più in generale, lo stock dei debiti si è ridotto del 60%. Il risultato di amministrazione è così passato dai -0,6 milioni del 2016 ai +1,3 del 2019, il che permetterebbe di finanziare le spese in conto capitale più urgenti ed essenziali.
Non è più rinviabile né il rinnovamento del parco strumentale né la manutenzione straordinaria delle strumentazioni di laboratorio, né l’innovazione. Restano assolutamente necessari investimenti tecnici per almeno 10 milioni di euro. Il quadro tracciato, pur positivo, non rappresenta un punto di arrivo bensì un punto di partenza.
I conti ora sembrano a posto, però le risorse attualmente disponibili non consentono altro che gli interventi urgenti e indispensabili. Non è pensabile che l’Arpac non venga adeguatamente finanziata dalla Regione che ne è proprietaria.
Seppur lentamente, e con spirito coriaceo, il risanamento è cominciato. Auguriamoci il prosieguo e la continuità delle assunzioni magari con un bel concorso pubblico. Vi è urgente bisogno.
Buon lavoro e buona vita Professore-Direttore.

Napoli, 8 settembre 2020