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Antonello De Pierro partecipa alla sfilata di Antonella Rossi in favore del made in Italy

Il presidente dell’Italia dei Diritti intervenuto a Palazzo Patrizi alla passerella dell’azienda toscana: “Ho tenuto particolarmente a essere presente perché da sempre propugniamo la produzione manifatturiera italiana. Questa ditta ha operato una scelta coraggiosa che, al contrario di quanto avviene di solito,sacrifica anche il profitto sull’altare della soddisfazione personale, che è la vera mercede di queste persone encomiabili”

 Sono stati tanti gli inviti ricevuti dal presidente dell’Italia dei Diritti Antonello De Pierro per partecipare alle sfilate dei vari stilisti partecipanti ad Altaroma, dopo che lo stesso aveva lanciato più volte in passato il sostegno del movimento alla produzione made in Italy. A causa dei numerosi impegni in agenda non ha potuto presenziare a molte delle manifestazioni svoltesi nella Capitale nei scorsi giorni, ma l’altro pomeriggio è riuscito a liberarsi e propugnare la produzione della Maison Antonella Rossi, assistendo presso Palazzo Patrizi all’evento di presentazione della collezione autunno – inverno 2014 – 2015 della stilista toscana. Una passerella concepita dalla giovane creativa Giulia Mori, direttrice dell’azienda, come un omaggio proprio alle radici toscane della sua famiglia e dell’impresa manifatturiera ormai conosciuta da decenni nel panorama internazionale, ispirandosi alle tonalità delle vesti indossate dalle figure ritratte da Agnolo Bronzino, tra i più mirabili pittori del manierismo fiorentino.

La realizzazione degli abiti è stata infatti incentrata su un uso di colori forti e sapientemente utilizzati, strutturati e realizzati in tessuti carichi di personalità. Per quanto riguarda le forme, la Maison propone tagli e lunghezze retrò che fondono colli importanti e particolari, ispirati appunto ai ritratti del Bronzino, con classici capi anni ’50, che rispecchiano comunque il linguaggio e lo stile firmato Antonella Rossi. Non a caso la Maison, attiva da oltre 20 anni, è fiorentina come il grande manierista e tramanda, di generazione in generazione, le lavorazioni e la cura per i dettagli, opera di maestranze che conoscono e vivono il meraviglioso mestiere sartoriale di tradizione.

Come consuetudine, a partire dal mood alla realizzazione di modelli, fino alla confezione dei capi di AltaModa, il tutto è stato realizzato internamente all’azienda, un’impresa che vede in azione, oltre alle tre figlie dell’apprezzata imprenditrice, un team tutto al femminile.

Ad arricchire le creazioni di abbigliamento in passerella hanno fatto bella mostra di sé le “sculture da indossare” di Paola Crema, preziosi manufatti in oro, argento e perla con forte autoreferenzialità storiche e simboliche, e le “borse-gioiello” di Roberto Fallani , realizzate in pelle, oro e argento. L’incredibile sinergia nata tra i due artisti, anch’essi toscani e Antonella Rossi, ha dato così vita a una collezione fluida e originale che si avvale, per alcuni modelli, dei cappelli di KreisiCouture, la linea haute couture di Krisztina Reisini che realizza headpiece con un sapore eclettico e divertente.
“Ho tenuto particolarmente a essere presente – ha affermato il giornalista leader dell’Italia dei Diritti – perché da sempre propugniamo la produzione manifatturiera italiana. E poi l’azienda Antonella Rossi ha una particolarità che considero una dote rara, soprattutto nel delicato periodo storico che stiamo vivendo. Personalmente questa cosa mi ha colpito, emozionato ed entusiasmato profondamente. Il lavoro viene svolto con una passione senza pari, rifiutando la produzione meccanizzata per il trionfo della tradizione artigianale, addirittura nella colorazione che viene fatta con grande perizia rigorosamente a mano. Quando Giulia Mori mi raccontava queste cose aveva gli occhi lucidi per quell’emozione che solo un grande entusiasmo e amore per la professione sanno suscitare. Una scelta coraggiosa che, al contrario di quanto avviene di solito, sacrifica anche il profitto sull’altare della soddisfazione personale, che è la vera mercede di queste persone encomiabili”. Ad applaudire, oltre a De Pierro, c’erano anche Cinzia Leone, Eleonora Vallone, Maria Monsè, Giò Di Giorgio, Paola Aspri, Iolanda Gurreri, Maria Tersigni, Stefania Giacomini, Emma Rossi Bernardi e Antonio Flamini.

Roma, 16 luglio 2014