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Papa Francesco e i gay

di Manlio Maglio

Francesco è il primo papa ad affrontare la questione dei gay senza prevenzioni di sorta: “chi sono io per giudicare i gay?”. Da persona saggia e intelligente, peraltro, egli ritiene necessario occuparsi in modo particolare di certe problematiche, quali il disagio dei figli di coppie gay. Il Papa, in proposito, ha citato il caso di una bambina triste che aveva confidato alla maestra: “La fidanzata di mia madre non mi vuole bene”. Casi del genere sono tutt’altro che rari, per cui le situazioni che ci troviamo ad affrontare presentano nuove sfide che bisogna innanzitutto riuscire a comprendere, per poterle poi affrontare.
La preoccupazione di Papa Francesco è principalmente quella di come annunciare Cristo a questi ragazzi, facendo attenzione a non “non somministrare ad essi un vaccino contro la fede”, eludendo il problema ed evitando di aprirsi alla comprensione. Francesco non intende assolutamente esprimere giudizi ma presenta questioni importanti da considerare: queste persone che hanno tali tendenze, sono fratelli e non vanno discriminate ma accolte”.
Tutti noi esseri umani siamo fragili ed inclini al peccato ma il vero problema non è il peccato bensì la corruzione. Ogni realtà va ben conosciuta per poterne comprendere gli aspetti e quindi riuscire ad educare correttamente: “trasmettere modi di fare… Trasmettere valori…”.
Quella dei gay non è una questione che deve ossessionare la Chiesa. Il dibattito – più politico che altro – sulle unioni civili e sulle adozioni gay non è basilare per la Chiesa. Ciò che sta a cuore a Bergoglio sono il lavoro e la famiglia e sono questi i temi che il Papa vuole portare all’attenzione di tutti, specialmente di coloro che dovrebbero avere a cuore le sorti del Paese.

Napoli, 10 marzo 2014