Un Giorno, Eduardo De Filippo a Sandro Pertini: “ Guaglio’ Ma Tu…”
Un Giorno, Eduardo De Filippo a Sandro Pertini: “ Guaglio’ Ma Tu…”
di Enzo Di Micco
Purtroppo è morto, aveva 84 anni quando è scomparso il 31 ottobre del 1984. Restano di lui le tante testimonianze di attore teatrale, commediografo, regista teatrale, cinematografico e poeta italiano fra i massimi esponenti della cultura italiana del ‘900. Si tratta di Eduardo De Filippo, il cui cognome era della madre Luisa che aveva avuto una relazione extra coniugale con l’attore Eduardo Scarpetta. L’ attore di cui parliamo aveva il nome di papà e il cognome di mammà. Una infanzia, una gioventù di sacrifici e mortificazioni suscitate dalla povertà, dalla miseria, dalla guerra. Di Eduardo molte cose sono state dette: il suo talento di attore e regista teatrale lo conosciamo al punto che fin anche le scuole se ne servono per istruire gli studenti. Lo stesso Eduardo diventa un grande del cinema, esattamente nel 1932, quando è chiamato con il fratello Peppino dal regista Mario Bonnard per il film dal titolo “Tre uomini in frak”. L’affiatamento dei fratelli De Filippo, sebbene non ancora disinvolti davanti alla macchina da presa, è già notevole, al punto da essere segnalati da illustri critici come “una piacevole coppia comica”. Ma va pure detto che molte altre cose sono rimaste conservate sott ‘o liett . Ciò che maggiormente andrebbe detto, per esempio, è che a De Filippo va attribuito il merito di aver tramutato il dialetto napoletano in lingua, grazie al parlato popolare, conferendo in questo modo al dialetto napoletano la dignità di lingua ufficiale. Eduardo elabora una lingua teatrale che travalica napoletano ed italiano per diventare una lingua universale. Non vi è dubbio che l’azione e l’opera di Eduardo De Filippo siano state decisive affinché il “teatro dialettale”, precedentemente giudicato di second’ordine dai critici, fosse finalmente considerato un “teatro d’arte”. E non è tutto. Anche se sappiamo bene che Eduardo fu conferito Senatore a vita della Repubblica Italiana, per volere di Sandro Pertini, sono in molti a non sapere che, seppur Pertini proveniva dal Partito Socialista, Eduardo gli rinfacciava spesso di essere uomo del popolo e quindi di sinistra più dei comunisti, nonostante cattolico. Spesso Eduardo si sentiva con Pertini dandogli del tu. E diceva: “Guagliò io sono e sarò al Senato quello che sono stato sia nella vita, sia nelle commedie. Tu sapevi e i tuoi amici sanno che io sono per il popolo. Io sono figlio del popolo”. Il senatore De Filippo quale membro della settima commissione permanente della Pubblica Istruzione durante l’ottava e nona legislatura, parteggiava per la Sinistra Indipendente, movimento vicinissimo al Pci nonostante gli aderenti fossero cattolici o laici/azionisti o della società civile. La Sinistra Indipendente ha avuto un proprio gruppo parlamentare alla Camera e al Senato e una propria struttura ufficiale, a fianco di quella del PCI numerose personalità alcune fra le quali Cesare Terranova , magistrato siciliano, poi trucidato dalla mafia; Raniero La Valle, giornalista e direttore responsabile del quotidiano cattolico, L’Avvenire d’Italia; Altiero Spinelli, scrittore italiano e padre fondatore dell’Europa per la sua influenza sull’integrazione europea post-bellica. E Ancora: Gino Paoli ; Giorgio Strehler e Stefano Rodotà. De Filippo durante il suo mandato in Senato non ha mai abbandonato l’impegno politico e sociale che lo vede in prima linea per i minori rinchiusi negli istituti di pena. Quando morì, la camera ardente fu allestita al Senato. Il feretro poi fu sepolto al cimitero del Verano.
Napoli, 16 febbraio 2015