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Soldati nella Terra dei Fuochi e della vergogna per un ideale cristallino al servizio dello Stato
1 luglio 2014 alle ore 19.03

di Enzo Di Micco

Viaggio nella terra dei fuochi. Qui trovi tutto, ovviamente tutto ciò ch’ è tossico. Tant’ è che la locuzione “Terra dei Fuochi” caratterizza un’ area di 1076 chilometri quadrati in cui sono situati 57 comuni che comprendono due milioni e mezzo di abitanti di cui 33 nella provincia di Napoli e 24 nel casertano. Terra dei fuochi, cosi denominata in un dossier sull’ Ecomafie, sottoscritto nel 2003 da Legambiente. Poi lo scrittore Roberto Saviano nel libro “Gomorra” ha dato man forte a giornalisti scellerati e fantasiosi che senza accorgersene hanno dato il colpo di grazia cancellando, quasi, ciò che di antico è rimasto nella denominazione di “Terra di lavoro” che costituisce l’ attenuante della storia sulla Campania felix, dove felix stava per l’opulenza e produttività della regione, territorio borbonico, ricco e fertile come da alterigia del Regno di Sicilia, poi delle due Sicilie e ancora, del Regno di Napoli. Olmi carichi di viti, bufale e mozzarelle, pomodori e tanto di fiumicello, facevano da cornice suggestiva di quella terra genuina e incontaminata, ora ritenuta a rischio a causa di numerosi casi di tumore a persone adulte e bambini. Terra mortificata, depauperata, offesa , immiserita dal cosiddetto “Sistema”, il sistema della criminalità organizzata per non dire il sistema colluso della politica oscura e pieno di ombre. L’orizzonte non è colorata, come dopo la pioggia sui “Reggi lagni” si vedeva l’arcobaleno, ma è nebbiosa, è grigia. E nel grigio dipinto di grigio di fumi che s’ innalzano appare una camionetta dei soldati armati fino ai denti, che indossano la maschera antigas, che pattugliano la zona decisi a mettere in atto, se ce n’è bisogno, il coraggio di difendere quella terra, nonostante aspra, puzzolente fino a provocarti il bruciore alla gola e farti inaridire le narici, prima e pietrificare i polmoni, dopo. E’ la terra degli stessi soldati in cui hanno vissuto la propria infanzia. E quegli stessi soldati ora che sono cresciuti hanno detto basta, “lo Stato siamo anche noi”. E sono quella parte dello Stato trasparente, cristallino e che non ha nulla da spartire con le collusioni politiche, né criminali, se non i progetti per una migliore qualità di vita. Uomini e donne in divisa, armati collaborano con le Forze dell’ordine per contrastare i crimini contro l’ambiente nei 57 comuni che hanno aderito al Patto della “Terra dei Fuochi”, per un’area complessiva di 1076 chilometri quadrati. Il loro compito è prevenire e contrastare i reati ambientali; in particolare, l’abbandono e lo sversamento dei rifiuti e i conseguenti roghi illegali, in questo caso interessando i vigili del Fuoco e mettendo in sicurezza la zona dell’incendio per evitare di coinvolgere proprietà private (abitazioni, auto e terreni) ed il propagarsi delle fiamme che in questo periodo dell’anno possono essere molto pericolose. I pattugliamenti sono effettuati nei settori assegnati dalle Questure delegate dalle Prefetture per coordinare tutti gli assetti in campo, 24 ore su 24; 7 giorni su 7, svolgendo 25 pattuglie al giorno, 12 nella provincia di Caserta e 13 nella provincia di Napoli. Si tratta, insomma, di un lavoro molto articolato dell’Esercito nella “Terra dei Fuochi” che peraltro rientra nelle attività operative del Raggruppamento Campania nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure”, coordinata dal 2° Comando Forze di Difesa (2° FOD) di San Giorgio a Cremano (NA), sotto il comando del generale di corpo d’armata Vincenzo Lops, responsabile dei circa tre mila militari schierati da Roma a Lampedusa in collaborazione con le Forze dell’Ordine per contrastare la criminalità organizzata. In tre mesi 1878 pattuglie, oltre 7000 persone controllate e 43 fermi per sversamento di rifiuti e roghi. Risultato questo che ha portato il generale Lops a non risparmiarsi nel manifestare la propria compiacenza verso i suoi uomini e donne ma soprattutto per il significativo contributo che l’Esercito ha fornito nel contrastare i reati ambientali nella “Terra dei Fuochi”. Analoga manifestazione di compiacimento è stata espressa, nei giorni scorsi, nel corso di una conferenza stampa tenutasi nella sala della Protezione Civile della Prefettura di Napoli, dall’ incaricato del Ministro dell’Interno contro i roghi dei rifiuti, Vice Prefetto Donato Cafagna, e per l’Esercito, dal Comandante del 32° Reggimento carri, responsabile del Raggruppamento “Campania” colonnello Nicola Gorgoglione. Uomini e donne dell’Esercito hanno svolto 1878 pattuglie, controllato 7051 persone e 43 sono state fermate e consegnate alle Forze dell’Ordine perché sorprese ad abbandonare e sversare rifiuti in discariche non autorizzate o ad appiccare roghi illegali.

1 luglio 2014