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Il fortunato debutto Di Luca De Filippo in “Sogno Di Una Notte Di Mezza Sbornia” al Teatro Diana Di Napoli .

di Domenico De Gregorio

Grande debutto al teatro Diana di Napoli della Compagnia di Luca De Filippo in “Sogno di una notte di mezza sbornia”, commedia scritta da Eduardo De Filippo nel 1936, fotografia nitida di una realtà familiare attuale, cinica ed egoistica, metafora di una società miope al bene comune. La commedia considerata una delle più esilaranti del teatro umoristico di Eduardo, nasconde dunque una più profonda analisi dei rapporti familiari dove spesso si annidano forti e duali sentimenti. La scenografia colorata come i costumi dei protagonisti, svelano, prima del linguaggio, la capacità di una collettività di adattarsi ad ogni avversità della vita senza perdere la speranza di un futuro migliore. Il mondo onirico diventa il protagonista assoluto di questa commedia, il sogno il punto di congiunzione tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Morti pronti ad aiutare i vivi, in base a misteriose dinamiche ed ad una simbologia antica che vede nei numeri la sua migliore forma di espressione. Al centro di “Sogno di una notte di mezza sbornia” c’è dunque il popolare gioco del lotto, dove però qui la scommessa si pone fra la vita e la morte del protagonista. Un triste dilemma, un infelice e ricco futuro che sconta il prezzo di una morte annunciata nei minimi particolare, giorno ora e minuti. Utilizzando lo stile comico, a volta grottesco fino ad arrivare alla farsa, la storia si dipana tra quadri scenici esilaranti che lasciano lo spettatore senza fiato. Il ritmo è serrato, i protagonisti si muovono nella cornice scenica in modo perfetto come parti di un ingranaggio meccanico che non può ammettere errori. La ricchezza sopravvenuta nella umile e povera famiglia cambia la forma ma non la sostanza dell’essere. Filomena, Carolina Rosi, continuerà ad inveire contro Pasquale( Luca De Filippo) marito ubriacone e testardo, i figli Gina e Arturo ( Giulia Pica, Giovanni Allocca) perseveranno a rincorrere invano sogni d’amore ed affari d’oro. La commedia scorre veloce fino ad arrivare al tanto atteso epilogo, un finale che non chiude, ma che da allo spettatore un’importante occasione di riflessione su come stare al mondo.

Napoli, 16 ottobre 2014