Roger Waters incanta Bologna
Roger Waters incanta Bologna
di Mario Mormile
Si sono da poco concluse le 4 date di Roger Waters all’Arena Unipol di Bologna, la tappa bolognese durata dal 21 al 25 Aprile è stata l’occasione di rivedere l’ex Pink Floyd portare in tour un nuovo disco come non succedeva da 25 anni e di rivederlo sulle scene dopo alcuni anni di assenza. Inutile dire che i posti sono andati quasi tutti esauriti e che il pubblico è rimasto assolutamente estasiato dalla musica ma anche dai sorprendenti effetti speciali.
Il tour è stato l’occasione per presentare al grande pubblico “Is This The Life We Really Want?” l’ultima fatica di Waters che ha presentato alcuni brani alternati ai grandi successi dei Pink Floyd. Tutto incentrato su temi d’attualità con canzoni come “The Last Refugee” che pone l’attenzione sul tema dei rifugiati oppure “Wait For Her” ispirata alle parole di un poeta palestinese, ma soprattutto è il tema della guerra a farla da padrone e gli attacchi non troppo velati al presidente statunitense Donald Trump, apostrofato con quello che ormai è uno slogan “Trump is the pig” apparso anche in italiano, insieme a numerose citazioni del repubblicano durante lo spettacolo sui maxischermi.
Il riferimento è chiaramente alla fattoria di Orwell e all’album dei Pink Floyd cui si ispirò Waters per parlare del potere, proprio durante le note di “Pigs” è apparso un maiale gonfiabile con la faccia del presidente Trump, stupendo il pubblico con una serie di schermi a scomparsa che hanno letteralmente materializzato la famosa “Battersea Power Station” presente sulla copertina dell’album di Animals.
Molti i brani tratti da album che sono pietre miliari della storia del rock come Dark Side of the Moon che è stato accompagnato da altri effetti speciali che hanno disegnato in aria un prisma attraversato da fasci di luce colorati, anche questo a ricordo della copertina dell’album e una delle immagini più celebri della storia della musica.
Durante alcuni brani di Another Brick in the Wall invece è stato dato spazio ad alcuni giovanissimi ragazzi bolognesi di nascita ma figli di immigrati che hanno accompagnato ballando la canzone.
In conclusione possiamo dire che Waters nonostante i 74 anni riesce sempre a conquistare il pubblico più fedele e a proporre anche qualcosa di nuovo ma sa anche conquistare quello nuovo, rinnovando i suoi successi, attualizzandoli e provando ad utilizzare la musica per lanciare messaggi scagliandosi con forza contro la guerra e ponendosi a favore della pace e della fratellanza tra i popoli.
Bologna, 29 aprile 2018