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Riyadh gelata
di Giovanni Della Pietra

 

La Supercoppa Italiana 2025 si apre all’Al-Awwal Park di Riyadh con la semifinale tra Napoli e Milan. Finisce 2-0 per gli azzurri: Neres sblocca nel primo tempo, Højlund chiude i conti nella ripresa.

Highlights
1miLa prima azione della gara è a tinte rossonere con Saelemaekers che non riesce a trasformare in rete la sponda di Nkunku. Al 38′, dopo un contropiede condotto alla perfezione da Pulisic e Saelemaekers, il belga serve male Nkunku, che calcia oltre la traversa. Dall’altra parte del campo, Højlund trasforma in oro l’imbucata di Spinazzola, servendo Neres per il vantaggio azzurro: netta la compartecipazione di Maignan. Gli azzurri sfiorano il raddoppio con la doppia conclusione di Højlund e di Rrahmani: Maignan si riscatta in entrambe le occasioni. Il 2-0 arriva con il diagonale fulmineo di Højlund, ancora su imbucata di Spinazzola. Da lì in poi si annovera soltanto un tiro di McTominay dal limite.

Il punto Della Pietra
Quando la passione per il calcio della generazione degli anni ’90 non era ancora ardente, la Supercoppa era lo scontro definitivo tra il detentore2mi della Coppa Italia e quello dello Scudetto: coccarda contro Tricolore. Spesso era un aperitivo di quella che sarebbe stata la stagione, poi traslocato in mezzo al campionato. Dapprima giocato in casa del vincitore della Serie A, poi in campo neutro: prima era Roma, poi gli States, infine Cina e Qatar, ora Arabia Saudita. Non per spiegare qualcosa, ma solo per ricordarci che è arrivato quel momento dell’anno: il trofeo di cui non importa a nessuno, finché non lo si solleva, trasformandolo improvvisamente in una Champions League. Anche quest’anno, per il terzo anno consecutivo, si gioca con il format a quattro squadre a Riyadh, in campo neutro, che neutro però non lo è stato. Sono, quindi, Napoli e Milan a tagliare il nastro di questa nuova edizione, in uno stadio che – tralasciando le ampie zone vuote – propende per la compagine più riconoscibile a livello internazionale: il Milan. In uno stadio dall’audio simile al Nangsoh Stadium – gli addicted di PES 6 ricorderanno – va in scena una gara fisica e intensa, a tratti anche cattiva, che non lascia troppo intravedere giocate spettacolari. 3miAndiamo per gradi: il Napoli si schiera con l’ormai collaudato 3-4-2-1. O forse no. La mossa a sorpresa di mister Conte è negli interpreti: fuori Beukema, capitan Di Lorenzo arretra, Politano agisce da esterno per sfruttare il campo che il Milan concede con la sua attitudine difensiva. Mister Allegri risponde con il consueto 3-5-2: inserisce De Winter e Nkunku, in sostituzione degli acciaccati Gabbia e Leão. La scelta a centrocampo, invece, ricade su Jashari al posto del 40enne Modrić, osannato – giustamente – dall’Al-Awwal Park.
Il copione iniziale è chiaro ed è il più inaspettato: il Milan palleggia e il Napoli cerca la verticalità, ma quando sono i rossoneri ad avere l’unica transizione sciupano la chance più grande della loro gara. Sul capovolgimento di fronte, il Napoli passa in vantaggio con la rete di Neres. Da lì, i meneghini costruiscono poco: la pressione alta del Napoli toglie campo agli attaccanti brevilinei e l’assenza di una punta strutturata impedisce qualsiasi risalita. Anzi, è il Napoli a4mi trovare il raddoppio con il proprio centravanti, e addirittura, a sfiorare il colpo del K.O. con McTominay. E così tra insulti, fallacci, sbracciate e poche giocate tecniche si giunge alla fine degli incredibili 7 minuti di recupero della prima semifinale.

Il Napoli vittorioso attende in finale la vincente tra Bologna e Inter, in un torneo che va contro la definizione stessa di Supercoppa. Da appassionato ferito, vorrei polemicamente vedere una finale tra Napoli e Bologna, con tifosi locali – che chiaramente si aspettavano il derby – comodamente contabili da casa. Da amante dello sport: che vinca il migliore!

Pagelle
De Winter 4.5: Il suo incubo saudita è biondo e ha gli occhi azzurri principeschi. Sempre in difficoltà nel duello con Højlund: non lo tiene mai. Dalle sue parti nascono entrambe le reti azzurre.
Højlund 8: Prima simula, rischiando il giallo. Poi fa sul serio: accorcia, gioca di sponda, combatte, serve assist e segna. E-Rasmus, anche in Arabia Saudita.
Maignan 5: Mette la mano sulla partita, ma non come è abituato a fare: non è perfetto sul cross di Højlund, su cui si avventa Neres. Potrebbe fare meglio anche sulla rete del raddoppio. L’altra mano la mette sulla faccia di Politano: come si dice “centra” in arabo?
Rrahmani 7: Udine è solo un brutto ricordo: torna il gestore insuperabile della linea difensiva. Tiene a bada il miglior calciatore di questa stagione, Pulisic, che prova a muoversi alle sue spalle. Diffusione di santini di Amir anche a Riyadh.

pagella
Arbitro
Zufferli 4: Ancora sintonizzato sull’addio di John Cena, decide di fondere calcio e wrestling: la sfida si infuoca e lui non riesce a gestirne la fiamma. Perde autorità già all’alba della gara graziando Højlund per una palese simulazione e non ammonendo Rabiot per un fallo, al limite dell’antisportivo. La toppa è peggio del buco: il provvedimento per il francese arriva in una situazione rivedibile. Sorvola anche su una sbracciata di Maignan su Politano. Il VAR non lo aiuta.
Non riesce ad adeguare il suo metro di giudizio alle squadre e al nervosismo crescente, che esplode quando Tomori calcia il pallone verso McTominay dopo un fallo: il faccia a faccia è inevitabile. La ciliegina sulla torta sono i ben 7 minuti di recupero concessi. Forse l’arbitro asiatico in Milan – Como non è così una brutta notizia.

Pagella O.T.
6miLega Serie A 0: Supercoppa in uno stadio mezzo vuoto con un pubblico che sa di artificiale: sembra quasi di essere tornati a Qatar 2022. Un format criticato persino dai partecipanti: chi in maniera diretta, chi con staffilate al veleno. Poi la certezza: Milan – Como si giocherà a Perth, per cui è stata accettata la “conditio sine qua non” dell’arbitro asiatico. Insomma, si sta facendo di tutto per allontanare gli appassionati dal pallone nostrano. E questa volta non è colpa della pirateria.

Nola 19 dicembre 2025