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Milonga

di Cristina Iavazzo

La milonga è dunque la forma più antica di musica e ballo, dalla cui evoluzione e fusione con il Candombe si è originato il tango. Ed è proprio in ragione della sua antichità, che la parola milonga è stata subito utilizzata per definire anche i locali in cui si balla il tango, la milonga e il vals criollo ( un tango che viene ballato sulla musica Walz, cioè il valzer viennese suonato con la strumentazione del tango). La milonga presenta una struttura ampia, ha un pavimento ben levigato e sul suo perimetro esterno vengono disposti dei tavolini per accogliere i ballerini. Le coppie danzano lungo una linea circolare ampia, definita Ronda, che è disposta lungo il contorno esterno dello spazio libero, in vicinanza dei tavolini. Normalmente lungo la ronda dovrebbero disporsi i ballerini più bravi che danzano muovendosi in direzione antioraria, mentre i principianti dovrebbero stare al centro della sala in modo da non ostacolare i più bravi (inoltre, avendo una minore visibilità, evitano anche di avere tutti gli occhi addosso). Il dj della milonga si chiama muzicalizador e propone la musica divisa in tande. Una tanda è una sequenza omogenea che può essere composta da 4-5 brani di tango oppure 3-4 milongas, o ancora 3-4 vals. Un buon musicalizador è colui che riesce a creare delle tande coerenti, cioè a sequenze di brani accomunati da orchestra, direttore, tipologia, autore o periodo storico, e questo perché non a tutti i ballerini piace ballare ogni tipo di musica. Ogni tanda è divisa dalla successiva dalla cortina, uno stacco musicale non ballabile durante il quale la coppia che ha danzato può scambiare qualche parola e tornare al proprio posto mentre la successiva si dispone in pista quando nessuno balla. Coloro che frequentano le milonghe sono chiamati milongueros.

Napoli, 13 aprile 2014