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La Polizia a scuola

di Raffaele Russo

Fa scalpore la decisione di alcuni presidi bolognesi di far eseguire dei controlli dalla polizia nelle proprie scuole per scovare eventuali spacciatori e partite di droga nei plessi scolastici.

Decine di agenti della polizia di stato con cani antidroga in tutte le classi, con il loro fiuto speciale sui ragazzi, nei bagni e nei cortili alla ricerca di sostanze stupefacenti.

I genitori hanno chiesto più volte controlli rigidi fuori e dentro scuola, proprio per tutelare i propri figli, ed alla fine sono stati ascoltati. Nelle scuole dove le forze dell’ordine dovrebbero restare fuori, dove si studia e si lavora per produrre il sapere ci vuole solo tanta serenità ed ambienti esclusivi e salubri.

Tutto legittimo, per carità. Così come pertinente è stata la precisazione del procuratore aggiunto di Bologna sul fatto che università e scuole non possano godere di una sorta di extraterritorialità.

Scoppia la bufera ed è polemica persino in Parlamento e pare che abbia contribuito a spaccare più di un fronte politico.

Ma qui non si tratta di fare demagogia e cavalcare un’ideologia. Qui si tratta dei nostri figli ed è in gioco la capacità degli operatori dell’educazione e del diritto di gestire con intelligenza una preoccupazione che serpeggia costantemente nelle famiglie con figli adolescenti. Meditare ed educare prima che possa succedere il peggio.

Napoli, 7 aprile 2016