Interessante richiesta di chiarimenti del Presidente Commissione Affari Istituzionali Gaetano Troncone sul progetto “Tangenziale di Napoli-Stazione Capodichino Nuovo fabbricato e nuovo piazzale”
Assessore alle Politiche Urbane
Prof. Arch. Carmine Piscopo
Oggetto: richiesta chiarimenti relativi alla delib. 606 di proposta al Consiglio del progetto denominato
“Tangenziale di Napoli – stazione di Capodichino Nuovo fabbricato e nuovo piazzale”; procedura per
l’accertamento di conformità per le opere di interesse statale del Dpr. n. 383/94. Delega al dirigente del servizio
pianificazione urbanistica generale al rilascio dello stesso parere in conferenza di servizi.
Gentile assessore alle politiche urbane prof. arch. Carmine Piscopo,
Le scrivo per avere alcuni chiarimenti sulla delibera 606 indicata in oggetto, già posta all’ordine del giorno lo scorso consiglio comunale del 15 maggio, successivamente rinviato.
Si tratta indubbiamente di un intervento (casello tangenziale prima dell’uscita Doganella) che ha delle notevoli ricadute sulla città e per il quale credo sia opportuno qualche approfondimento prima della votazione in consiglio comunale.
Da una prima lettura sia della delibera, sia della documentazione progettuale depositata in commissione, sia della lettura dei verbali della commissione consiliare Urbanistica del 9 maggio, emerge che l’intervento prevede l’ampliamento e lo spostamento della barriera dei caselli della tangenziale e la realizzazione di un nuovo fabbricato, su cui viene chiesto al consiglio comunale un parere relativo al profilo urbanistico per l’accertamento dell’esistenza di un pubblico interesse.
Sono certo che si tratta di un’operazione positiva, soprattutto per la società Tangenziale di Napoli spa, che avrà l’opportunità di migliorare considerevolmente i suoi impianti e ampliare le volumetrie dei suoi uffici, infatti con un intervento dal costo totale di 11.113.950,33 euro, viene previsto anche l’ampliamento di volumetria di alcuni manufatti annessi, attualmente presumo adibiti ad uffici, che passano dagli attuali 668,45 mc a circa agli 1.518,67 mcfuori terra più 528 mc del volume interrato, per un totale di 2.046,83 mc, in parte da destinare a punto blu.
Si tratta quindi di un indiscutibile vantaggio per la società Tangenziale di Napoli spa, ma purtroppo nelle relazioni allegate al progetto non ho trovato alcuno studio ad hoc che dimostri la necessità di questo intervento e soprattutto un miglioramento della viabilità nel punto compreso tra Corso Malta e Uscita Doganella (direzione Roma). Tutto l’impianto della proposta è basato su un assunto decisamente discutibile, ovvero che lo scorrimento del traffico migliorerà. Mi pare difficile che allargando l’area di sedime della barriera migliori di conseguenza lo scorrimento, in quanto sarebbe come affermare che per travasare un liquido sia sufficiente allargare l’imbuto, ma mi pare evidente che se il collo dell’imbuto resta uguale, il tempo necessario per il travaso sarà sempre lo stesso, proprio come accade nel nostro caso, dove il tratto di carreggiata prima e dopo la barriera resta inalterato. Attualmente i varchi sono 14 e resteranno 14 anche dopo l’intervento!.
Resta da aggiungere che a fronte di questo presunto interesse statale, l’intervento prevede l’ esproprio e lo sbancamento di una superficie collinare lungo le pendici del versante di Capodichino, terreno con caratteristiche meccaniche mediamente scadenti che ricadono a margine di una zona definita dall’autorità di bacino “zona “R4” – Rischio molto elevato (possibile perdita di vite umane)” e dove le norme di attuazione del piano strategico per l’assetto idrogeologico del bacino nord Occidentale della Campania prevedono interventi di “realizzazione, ampliamento o ristrutturazione di opere e di infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico riferiti a servizi pubblici essenziali che non siano altrimenti localizzabili o per le quali il progetto sottoposto all’approvazione dell’autorità competente dimostri l’assenza di alternative tecnicamente ed economicamente sostenibili, e sempre a condizioni che risultino coerenti con la pianificazione degli interventi di emergenza di protezione civile e a condizione che siano realizzate preventivamente e contestualmente idonee opere di mitigazione del rischio”.
Dal punto di vista urbanistico vorrei sottolineare che l’area di progetto ricade parzialmente in una zona di piano da destinare a istruzione, interesse comune e parcheggi. Inoltre l’intervento nell’ esproprio di 12.176 mq di terreno prevede l’abbattimento di alberi di medio e alto fusto: n. 12 pinus pinea, 1130 m.q. di Phoenix Dactylififera, 360 mq di Pinus Halepensis n. 8, 185 m.q. populus spp, etc. che verranno poi ripiantati al termine dell’intervento da Tangenziale spa.
Di sicuro ci troviamo di fronte ad un intervento assai delicato, per il quale il consiglio comunale ha davvero ben pochi elementi per affermare che si tratta di un’opera necessaria e con reali ricadute sul miglioramento della fruibilità veicolare, dal momento che, come ho già detto in precedenza, non abbiamo nessuno studio che affermi l’esistenza di questi presupposti. Mi chiedo perché la società Tangenziale spa non abbia deciso di intervenire in altre zone assai più critiche come il casello dell’uscita di Fuorigrotta oppure Agnano, per non parlare del tratto nei pressi l di corso Malta (per chi viene da Roma) che nelle ore di punta è sempre congestionato.
A questo punto non posso che augurarmi di ricevere prima del voto nel prossimo consiglio comunale altre informazioni che risultino convincenti circa l’opportunità dei lavori.
In attesa di un Suo riscontro, La saluto e Le porgo distinti saluti.
Il Presidente Commissione Affari Istituzionali
Cons. Arch. Gaetano Troncone
Napoli, 4 giugno 2014