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Industria 4.0. La fabbrica digitale sfida tra innovazione e cambiamento.

 di Martina Tafuro

 

 Il web ci ha insegnato il potere dell’effetto di rete:
quando connettete le persone e le idee, esse crescono.
Chris Anderson

La parola economia letteralmente significa norma che facilita la gestione della casa. Deriva da una parola di origine greca, composta da oikos (casa) e nomos (dividere, ripartire) e assume il senso più ampio di comunità, società, stato.

Dal punto di vista scientifico è la scienza che studia i processi di produzione, distribuzione e consumo dei beni e servizi che soddisfano i bisogni dell’uomo.

Nata dalla necessità di dare consigli agli uomini di stato in materia di politica economica, l’economia si divide in macroeconomia o scienza delle finanze, che si occupa di gestione economica dello stato e microeconomia, o economia privata o aziendale, che si occupa delle unità economiche singole come le famiglie o le imprese.

In questa mia riflessione, mi soffermerò sull’economia aziendale, prima di farlo però bisogna fare un accenno alla ragioneria, che è la base di questa materia, poiché, quest’ultima, rientra in quell’ insieme di materie che si occupano del mondo economico aziendale.

Nell’immaginario collettivo, il ragioniere è un esperto in fatto di compilazione di prospetti, di situazioni, di documenti riguardanti le aziende.

Ma, non basta solo questo, bisogna conoscere l’azienda, in quanto organizzazione che opera per realizzare un risultato positivo. Ecco perché la ragioneria può essere definita la base dell’economia aziendale.

Nel 1927, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Venezia Ca’ Foscari, Gino Zappa pronuncia la celebre Prolusione: “Tendenze Nuove negli studi di Ragioneria”, testo che viene considerato il manifesto fondativo dell’Economia Aziendale.

Nella concezione dell’allievo di Fabio Besta, l’Economia Aziendale non è una disciplina a sé stante, ma nell’ambito della scienza economica, occupa una posizione speciale dell’Economia, come la scienza che si interessa dello “studio delle condizioni di esistenza e delle manifestazioni di vita delle aziende”. Essa ha il compito di avviare “una nuova e caratteristica comprensione dei fenomeni economici”.

Indubbiamente, siamo protagonisti (o spettatori?) di una nuova rivoluzione industriale e la storia ci insegna che a ogni rivoluzione in campo produttivo, ha fatto seguito una riduzione dei posti di lavoro, che spesso genera la scomparsa di vecchi mestieri.

Così è stato per le rivoluzioni industriali dei secoli scorsi, trainate dalla macchina a vapore (1794), dall’elettricità e dal petrolio (1870) e dall’informatica (1970).

Quella in corso, battezzata dai tedeschi nel 2013 Industry 4.0, è considerata frutto della forte avanzata tecnologica che ha implementato tecnologie sempre più in connessione, che si potenziano l’un l’altra.

La caratteristica di questa rivoluzione è la velocità, la pervasività e l’essere multiforme, in fondo queste tecnologie già fanno parte della nostra vita, vedi gli smartphone e l’onnipresenza della Rete.

Alessandro Perego, direttore scientifico dell’ Osservatorio industria 4.0, così descrive questi processi: “Pensate alla produzione di un’autovettura. Un’auto già oggi è piena di elettronica e di sensori. Potenzialmente, mentre si muove, può raccogliere una quantità enorme di informazioni. Siamo arrivati al punto che persino i pneumatici sono intelligenti. Hanno un sensore talmente sofisticato che informa non solo sullo stato del pneumatico, ma anche su quello dell’autovettura, sulla condizione del manto stradale e anche se sta piovendo o meno in un dato momento”.

Ebbene, tutti questi dati, raccolti dai diversi sensori e mandati a una rete intelligente, sono utilissimi a molti soggetti. Intanto per il produttore, che può monitorare il funzionamento della vettura singola, nonchè quelle dello stesso tipo, la qual cosa gli consentirà di progettarle con migliori risultati in futuro.

Le stesse informazioni sono preziose per monitorare il funzionamento della vettura, prevedere quando e come avrà un guasto, organizzare un nuovo sistema di assistenza post vendita. Non solo, presto ogni autovettura parlerà con le autovetture che si trovano in quel momento nella stessa zona e “questa rete di autovetture connesse aumenterà le informazioni sul traffico e la possibilità di prevenire situazioni di rischio, permettendo una viabilità intelligente”.

Non c’è più separazione tra produttore, consumatore, servizi, logistica, territorio. È tutto collegato: “La parola chiave dell’industria 4.0 è connessione”.

Nell’universo mondo 4.0 gli oggetti sono sempre più personalizzabili, con il risultato che si otterrà più flessibilità, più qualità, più efficienza.

In questo scenario l’essere umano si trova a fronteggiare due sensazioni contrapposte: l’entusiasmo suscitato dalla consapevolezza delle possibilità che si aprono davanti a lui e  di contro avverte la preoccupazione per gli eventuali rischi.

Per governare un processo d’innovazione di tale portata, veloce e complesso, è divenuto impellente che tutti gli attori coinvolti costruiscano e coltivino spazi di confronto e condivisione per la creazione di nuove regole e percorsi.

Sicuramente, la sfida più grande da affrontare, sarà la formazione dei lavoratori. Un report del World Economic Forum stima che il 65 per cento degli alunni che oggi iniziano le elementari farà un lavoro che ancora non esiste.

Ciò significa che la velocità dell’innovazione è tale che senza un adeguamento costante delle competenze sarà impossibile rimanere sul mercato del lavoro.

Ulteriori approfondimenti:

Rapporto Annuale Istat 2018

Rapporto Annuale Istat del 2017

Future of Jobs 2018

Il Report analizza come le scoperte tecnologiche spostano rapidamente la frontiera tra le mansioni lavorative svolte dall’uomo e quelle eseguite da macchine e algoritmi, i mercati del lavoro globali subiranno probabilmente grandi trasformazioni.

The Global Competitiveness Report 2018

Il Report valuta il panorama di competitività di 140 economie, fornendo una visione unica dei motori della crescita economica nell’era della quarta rivoluzione industriale. Scopri le classifiche dell’edizione 2018, i risultati chiave, la scheda punteggi della tua economia e molto altro ancora.

 

Napoli, 29 gennaio 2019