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Il conto non pagato dal capitalismo: le migrazioni
di Matteo Tafuro

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Gli antenati della stirpe dei Tafuro più di 70.000 anni fa, dopo l’uscita di Homo sapiens dall’Africa giunsero in Medio Oriente dalla penisola arabica, per poi attraversare l’Anatolia e i Balcani raggiungendo chissà in quale tempo il Nord Italia.

Per parte di madre il percorso degli antenati fu più o meno lo stesso, eccetto che una volta giunti nella Mezzaluna Fertile attraversarono il Caucaso e si stabilirono in Europa centrale, per calare verso la Pianura Padana al seguito di qualche tribù di prestanti barbari…o almeno così mi piace immaginare.

È questo, in sintesi, il responso uscito dall’analisi del mio DNA effettuata dal Progetto Genographic, iniziativa lanciata all’inizio di questo secolo da National Geographic e IBM, per tracciare le migrazioni umane con l’analisi genetica delle popolazioni odierne. Inoltre, scopro che il mio genoma contiene un 2 per cento di DNA neanderthaliano e un 1,6 per cento dell’uomo di Denisova, la misteriosa e enigmatica specie di ominide scoperta nel 2010 nei Monti Altaj, in Siberia.

migrazioni

Saharon Rosset, matematico israeliano, confortato dal risultato dei dati raccolti dal progetto ha ipotizzato che circa centomila anni fa, in Africa, l’umanità si divise in due grandi rami principali che non avrebbero avuto più nessun contatto tra di loro nei successivi cinquecento secoli. Quindi, mi sembra di capire che i flussi migratori hanno una lunga tradizione, penso alla migrazione agli inizi del Novecento verso le regioni nordeuropee, perché sono coinvolti ancora una volta i miei geni.

Che rivoluzione compagni!

Più di un milione di persone migrarono del tutto legalmente all’interno della futura Europa, non tanto per raggiungere un luogo geografico, quanto per esercitare il diritto a veder realizzate le loro ambizioni e ottenere una vita migliore per se stessi e le loro famiglie.

Insomma, la libera circolazione per i turbocapitalisti partorisce ogni ricchezza, che come un fiume…di latte e miele, scorre con impetuosa forza nei vasi capillari dello Stato in modo da trasformarlo in una collettività di capitalisti. 1

Sappiamo bene che non è così!

Il XX secolo e ancor di più l’attuale, sono le epoche delle barriere e delle limitazioni alla libera circolazione delle persone, ma non delle merci. L’altro giorno, mi trovavo al supermercato e leggendo la provenienza su una confezione di pomodorini osservo che arriva dal Camerun.

Acciderbolina! Una confezione di pomodorini ha più libertà di viaggiare per il mondo di una persona.

Studio la faccenda e scopro che negli ultimi due secoli le norme che ostacolano la libera circolazione delle merci si sono drasticamente ridotte.

2Quindi le donne e gli uomini sono meno liberi di spostarsi in tutto il mondo, mentre per le merci è vero il contrario. Allora, è vero o no che la stragrande maggioranza dei Paesi membri dell’Onu hanno sottoscritto regole che impediscono il traffico di esseri umani e il contrabbando?

Le barriere hanno raggiunto livelli di perfezione e impermeabilità tali da rasentare la perfezione, ma l’infinito esodo degli esseri umani è inarrestabile, il prodotto finale di tanto sbattersi è il contrabbando di persone e i massacri nel Mediterraneo. Tutto questo genera quei dispositivi atti a rafforzare le restrizioni alla libertà delle persone che vogliono migrare, altro che approccio umano.

Alla fine della fiera, come discendente della stirpe dei Tafuro, che ha viaggiato per mezzo mondo e alla fine si è stabilito nell’area nolana, un po’ mi vergogno nell’acquistare la confezione di4 pomodorini, perché nel mio piccolo orticello accetto la libertà per le cose, ma non concedo la stessa libertà agli esseri umani.

Per viaggiare liberamente nel mondo, conviene essere un pomodorino, piuttosto che un ominide dal pollice opponibile e che respira. Chissà se fra qualche secolo potrò guardare indietro e impallidire all’idea di come la libera circolazione delle persone fosse così limitata. Ma intanto, chi sarà il cavaliere bianco che con orgoglio e audacia, salderà il conto del capitalismo e riconsegnerà alle donne e agli uomini la stessa libertà dei pomodorini, delle automobili e dello smartphone?

Nola, 1 aprile 2025