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Grazie, Ora Tocca a Noi
di Luigi Antonio Gambuti

Finalmente il Sud, finalmente la Campania,  finalmente Napoli.
Dopo anni di disattenzione e di promesse non mantenute, il governo è sceso in campo per dare avvio ad una partita coraggiosa al fine di recuperare un patrimonio tanto prezioso quanto trascurato di siti, di cultura, di ingegno e di creatività rappresentato dalle regioni meridionali.
Renzi, il toscano irriverente e funambolico agitatore di coscienze, si è reso conto, finalmente che, senza un Mezzogiorno recuperato all’economia e alla valorizzazione delle sue risorse umane e materiali, il Paese non cresce e non si allinea al trend di sviluppo dei paesi UE.
Bisogna riconoscere la “forte” attenzione del Presidente del Consiglio per la nostra terra, da anni ferma al palo, oggetto e campo di Agramante di promesse non mantenute e di provvedimenti annunciati e mai realizzati.
Didascalicaamnte, elenchiamo alcune azioni messe in campo con una organicità operativa che, per la prima volta, s’affaccia alla nostra attenzione, sovente distratta dalla delusione per le risposte mancate.
La revisione della politica sanitaria del Paese con il riequilibrio degli stanziamenti del sistema, al fine di garantire al Sud e alla Campania in particolare, le risorse necessarie per affrontare i rischi connessi alla qualità di residenti nella cosiddetta terra dei fuochi.
La forte, convinta attenzione al nostro patrimonio culturale, con il riordino delle soprintendenze e delle direzioni museali, archeologiche e artistico-culturale.
Si è detto tanto di Pompei, dell’HUB per facilitare l’accesso dei turisti utenti delle linee ferroviarie veloci e del recupero sistematico del patrimonio archeologico ivi esistente; così di Ercolano e della valorizzazione dell’intera area archeologica dei Campi Flegrei, della cosiddetta foresta di Cuma e dei mezzi per la sua fruizione di tipo turistico-ambientale; della riqualificazione del sito di Bagnoli; della valorizzazione del complesso dei Gerolamini con la sua prestigiosa biblioteca; del recupero alla funzione originaria della Reggia di Caserta e di quella di Carditello, centri di eccellenza per un turismo storico artistico culturale, innervato per dare una nuova “lettura” della storia della nostra terra; di Capodimonte e del San Carlo e di tutti i siti che sono il vanto di una metropoli che risulta essere la più commissariata d’Italia, segno della inefficienza dei poteri locali, incapaci di rendersi conto di quanta ricchezza dispone la nostra comunità.
Non da meno si sta muovendo la Regione, governata da Vincenzo De Luca, autentico e coraggioso rottamatore dell’atavico sistema clientelare che per anni ha ostacolato ogni tentativo di forzare il blocco di potere incardinato nelle strutture regionali.
Rimodulata la gestione dei fondi europei; recuperati i ritardi accumulati per inefficienza ed incompetenza (o per altro?), la giunta guidata da Vincenzo De Luca, pur con le naturali fasi di domanda e di risposta per allineare il tiro al bersaglio giusto o a quello ritenuto tale, ha messo mano ad una politica di risanamento e di sviluppo a tutto campo che, se attuata, vedrà la Campania tra le Regioni più virtuose del Paese.
Da subito ha avviato lo sfoltimento delle partecipate e l’abbattimento delle consulenze; la chiusura ad horas di agenzie ritenute inutili e antieconomiche (vedi Arsan); ha operato consistenti tagli nel settore dell’organizzazione e dei servizi relativi al funzionamento della macrostruttura regionale.
In sinergia con Renzi-il feeling è notevole, vista la concordanza degli stili e dei caratteri-il Presidente De Luca ha programmato il riordino del sistema portuale e dei trasporti regionali funzionali alle strutture del turismo laico e religioso.
Riordinata e rimessa in sesto la tratta Napoli-Benevento via Valle Caudina, s’è messo in testa di riattivare la funivia del Monte Faito e quella di Montevergine, di realizzare la funivia del Vesuvio (oh!funiculì-funiculà) e, cosa davvero meritevole se ci si riesce, di ripristinare il tronco ferroviario Benevento –Pietrelcina a servizio del turismo-religioso verso il paese natale di S. Pio.
Magari a trazione a vapore, recuperando un pezzo di memoria per le nuove generazioni.
E, nel sistema di trasporti, notevole è l’attenzione del governo regionale per la costruenda stazione TAV di Afragola, che sarà nell’immediato futuro lo snodo fondamentale di tutto il traffico ferroviario Nord-Sud (ed est-ovest, con la programmata TAV Napoli-Bari), nonché il nodo di riammagliamento di tutta la rete ferroviaria nell’area metropolitana, come da sempre sostiene il sindaco di Afragola, l’on. Domenico Tuccillo.
Potremmo continuare nell’elencare le azioni messe in campo per picconare il dolomitico blocco di potere clientelare che ha condizionato ogni tentativo di rinnovamento del sistema strutturale (servizi) e culturale (beni materiali e immateriali) della regione e del suo Capoluogo, per tanti versi definito la città più controversa del Paese.
Già è tanto se si riesce a portare a termine quanto in questi ultimi tempi Renzi, Franceschini, De Luca e Tuccillo, ognuno nel proprio spazio di governo, ha progettato.
Condividendo la loro soddisfazione per l’investimento della Apple e della Cisco-Systems, due multinazionali che danno credito alle nostre capacità imprenditoriali in risorse umane, non ci resta che sollecitare i nostri governanti a a mantenere le promesse e a non abbassare la guardia nei confronti di coloro che per anni hanno ostacolato tutto quanto potesse implementare una mentalità nuova, reattiva, poco disposta a subire violenze e prevaricazioni.
A noi tocca un compito immane, ma non impossibile. Si tratta di tenere alta la guardia, e lontana da noi la “cazzimma”che storicamente ha sabotato ogni tentativo di rinnovamento e mettere da parte gelosie e interessi particolari; non ci innamoreremo delle solite parole e dei rituali, scontati “proclami di servizio”; cercheremo di indurre, a nostro e vostro favore, un vissuto virtuoso fatto di azioni e pensieri del tutto rigenerati, per incardinare nel recinto del nostro quotidiano un nuovo modo di essere persona e cittadino.

DEDICATO A QUELL’AUTOMOBILISTA GENTILE CHE, DOPO AVERMI SORPASSATO,  MI HA FATTO LE CORNA E SE NE E’ ANDATO.

Napoli, 1 febbraio 2016