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Glamour al sapore di marketing: il Red Carpet di Venezia
di Martino Ariano

 

In questi giorni si sta svolgendo uno dei festival cinematografici più importanti e discussi a livello mondiale: la Mostra del Cinema di Venezia.
Inaugurato nel 1932, è il festival cinematografico più antico del mondo e uno dei più prestigiosi. Nato con l’intento di promuovere e celebrare il cinema d’autore, negli anni ha ospitato le più grandi star internazionali, registi visionari e autori che hanno definito nuove tendenze cinematografiche.

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Tuttavia, il Festival di Venezia, come ogni grande evento mediatico, non è rimasto immune ai cambiamenti culturali e tecnologici, trasformandosi da una celebrazione esclusiva del cinema a una vetrina globale per moda, tendenze e personaggi del jet set.
Negli ultimi anni, uno dei fenomeni più evidenti e criticati è stata l’irruzione di influencer, modelle, celebrità della TV e personaggi pubblici non direttamente legati al mondo del cinema sul tappeto rosso. Il red carpet di Venezia, un tempo riservato a registi, attori e personalità del cinema, è oggi uno spazio condiviso da influencer e celebrità del lifestyle, creando una commistione tra industria cinematografica e cultura digitale.

4 Giorgina Rodriguez, Giulia Salemi, Paola Turani, Alessia Lanza, Martina Strazzer (Amabile) sul Red Carpet

Molti si interrogano sul perché e come queste figure riescano a partecipare a un evento che dovrebbe essere riservato ai protagonisti del cinema. La risposta sta in un intricato intreccio di marketing, pubbliche relazioni e sponsorizzazioni.

1. Invito ufficiali: In teoria, il red carpet è accessibile solo su invito, destinato a cast e troupe dei film presentati al festival, oltre a produttori, critici cinematografici e figure istituzionali. Tuttavia, l’organizzazione del festival ha allargato l’invito anche a personalità che, pur non avendo legami diretti con il cinema, possono garantire grande visibilità grazie ai loro milioni di follower sui social media.

2. Partnership con Brand e Sponsor: Gran parte degli influencer che vediamo sfilare a Venezia sono invitati da case di moda, gioiellerie o altri sponsor. Questi brand associano il loro nome all’eleganza e al glamour del festival, utilizzando gli influencer come ambasciatori. Abiti e accessori esclusivi vengono offerti in prestito a condizione che la partecipazione venga documentata online, trasformando l’influencer in un cartellone pubblicitario vivente.

3. Eventi Collaterali e Party Esclusivi: Durante il festival, Venezia si trasforma in una location per eventi collaterali e feste organizzate da brand e media internazionali. Questi eventi, sponsorizzati da riviste di moda, case automobilistiche e marchi di lusso, invitano influencer e celebrità a partecipare, offrendo loro accesso al red carpet. Le foto degli influencer in questi contesti diventano virali, rafforzando l’immagine di Venezia come epicentro del glamour mondiale.

4. Accrediti Stampa Speciali: Alcuni influencer con un grande seguito ottengono accrediti stampa, specialmente se lavorano per media digitali o producono contenuti legati al lifestyle e alla moda. Questi accrediti consentono loro di accedere al red carpet e agli eventi del festival, producendo una copertura mediatica preziosa per raggiungere un pubblico giovane.

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L’inclusione di influencer e personaggi pubblici al di fuori del cinema è una strategia di marketing calcolata. Ogni apparizione al festival rappresenta una pubblicità globale per i brand e per il festival stesso. L’influencer marketing è una forza potente che genera engagement istantaneo e diffonde l’immagine del Festival di Venezia a milioni di persone in tempo reale. La partecipazione di queste personalità permette al festival di rimanere rilevante anche per le generazioni più giovani, che seguono con entusiasmo la cultura pop e le tendenze modaiole.
Questo fenomeno ha suscitato opinioni contrastanti. Da una parte, c’è chi sostiene che l’invasione di influencer e celebrità del mondo digitale distolga l’attenzione dall’essenza del festival, ovvero il cinema. Dall’altra, molti vedono questa evoluzione come una naturale espansione del prestigio del festival, che oggi attrae una molteplicità di settori, dalla moda alla comunicazione digitale.
Per esplorare il tema della spettacolarizzazione culturale, non si può non menzionare un’opera contemporanea di Jeff Koons.

knossJeff Koons, Venus, 2016-2020, Acciaio, 254 x 145 x 157 cm, National Gallery of Victoria

Koons è noto per le sue opere che esplorano il consumismo, i media e la cultura pop.
Venus” fa parte della serie “Glamour” e riflette il fascino della cultura pop e della moda attraverso l’estetica del glamour e della celebrazione pubblica.
La scultura, realizzata nel 2004, riproduce una delle iconografiche classiche di Afrodite (Venere), incarnando così l’eleganza associata ai Red Carpet e agli eventi mondani. Con colori brillanti e forme lucide, l’opera richiama l’attenzione in modo simile a come le figure pubbliche e le celebrità catturano i riflettori sul tappeto rosso.
Koons, attraverso il suo lavoro, riflette anche la commercializzazione e la spettacolarizzazione della cultura, temi strettamente legati all’evoluzione del Red Carpet e alla crescente presenza di influencer.
Viviamo in un’epoca fortemente vincolata alla commercializzazione e alla spettacolarizzazione culturale, che lo si voglia o no!
Sta a noi, con i mezzi a nostra disposizione, con l’empatia e soprattutto la  giusta informazione, saper discernere e districare la matassa che ci viene quotidianamente lanciata. Moda, cultura, arte, società, lifestyle, gossip, politica, religione e marketing si fondono, creando un panorama complesso e spesso esposto a fake news e critiche superficiali.

Madrid, 7 settembre 2024