Come potranno cambiare i vertici della Rai.
Come potranno cambiare i vertici della Rai
di Manlio Maglio
Il nostro premier ha in mente di operare importanti cambiamenti nella Rai e il tutto dovrebbe avvenire entro il 4 luglio. Meno canali inutili, meno testate ma più efficienza per informare il pubblico, divertirlo e favorirne l’acculturamento. Si Parla addirittura di abolire il canone ma si prospetta anche solo di dimezzarlo e farlo pagare nella bolletta dell’energia elettrica.
Il Responsabile dell’Ente, ovvero il menager, non verrà più nominato dal consiglio di amministrazione “su parere dell’azionista di maggioranza” – ovvero, il ministero – ma “sentito l’azionista di maggioranza”. Questo starebbe a significare che il parere del governo non sarebbe più vincolante.
Matteo Renzi sarebbe propenso a migliorare notevolmente l’industria Rai, affidandola ad un manager di alto profilo, capace di prendere importanti decisioni assumendosene tutte le responsabilità perché, a tempo debito, dovrà essere chiamato a rispondere del suo operato davanti al cda che, potrà revocargli la nomina.
Anche il cda sarà modificato perché, in luogo dei nove membri, ce ne saranno due in meno. I sette consiglieri saranno nominati secondo il seguente criterio: due, dalla Camera dei Deputati; due, dal Senato; due dal Consiglio dei Ministri e un altro, dall’assemblea dei lavoratori Rai. Va detto per altro che la Commissione parlamentare di vigilanza continuerà ad esercitare la sua funzione di controllo ma in una forma più indipendente rispetto agli anni passati.
Secondo il progetto di Renzi, la Rai non dovrebbe più appartenere ai partiti ma essere indipendente, affidata a professionisti qualificati, in grado di offrire ai telespettatori programmi di buona qualità e di sicuro interesse.
Napoli, 28 aprile 2015