mer 5 NOVEMBRE 2025 ore 21.54
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Champions in salita
di Giovanni Della Pietra

Nella 4ª giornata di League Phase della Champions League, al Maradona è Napoli-Eintracht Francoforte. La gara termina con il risultato di 0-0, al termine di una sfida tutt’altro che entusiasmante.

Highlights
1Il primo squillo della gara è dell’Eintracht con un contropiede in solitaria di Bahoya, la cui conclusione non impensierisce Milinković-Savić. Doppia scorribanda offensiva di Elmas, che però non trova fortuna: il primo tiro è deviato da McTominay sulla traiettoria, il secondo è intercettato da Zetterer. All’alba della ripresa, Elmas trova in area McTominay, il cui tentativo di andare a rete viene però smorzato dalla retroguardia teutonica. Chance anche dall’altra parte del campo, dove il tocco di un calciatore azzurro al termine di una mischia rimette in gioco Knauff, su cui però è vigile Milinković-Savić. L’occasione più grande del match capita sui piedi di Anguissa, che a pochi metri dalla porta colpisce male. Anche McTominay non scherza in quanto ad opportunità sciupate: Anguissa con il cutback per l’arrivo dello scozzese, che però manda la palla di ben oltre la traversa. La girata di Højlund allo scadere è solo la scarica adrenalinica dell’ultima conclusione del match.

Il punto Della Pietra
Stessa storia, stesso posto, stesso…stadio: Napoli – Eintracht Francoforte sembra anche per certi versi una replica della partita andata in scena sabato al Maradona, quando gli azzurri2 ospitavano il Como. Questa volta è però il Napoli a fare la parte del leone, mentre i teutonici aspettano compatti e ordinati dopo aver subito 10 reti tra Liverpool e Atletico Madrid. Anche questa volta la sfida termina a reti bianche. Andiamo per gradi: il Napoli si schiera con il ritrovato 4-3-3, con Lobotka che forza il rientro dopo l’infortunio di Gilmour. A sorpresa, sull’out di sinistra, viene scelto Elmas. Mister Toppmöller, invece, sceglie per la sua squadra un 3-4-2-1 sulla carta, ma sul prato del Maradona, i tedeschi sono disposti con un’italianissima linea da cinque. Inizialmente, i partenopei forzano la mano sulla sinistra con Elmas che lascia sul posto numerose volte Kristensen, creando qualche grattacapo alla difesa teutonica. Sembra quella la chiave per scalfire la difesa dell’Eintracht, ma al centro dell’area nessuno riesce a compiere il passo decisivo. Eppure, alcune occasioni importanti arrivano, soprattutto con l’inserimento delle mezzali alle spalle di Højlund: prima con Anguissa che colpisce male da pochi metri, poi con McTominay che non centra lo specchio della porta da posizione favorevole. Anche le aquile di Germania si regalano qualche sortita offensiva: Milinković-Savić salva sul tentativo di Knauff da breve distanza. Ma nessuna riesce a sfondare: così la gara termina come è iniziata!
Napoli apparso in difficoltà fisica in particolare con alcuni interpreti – vedi Politano. La valutazione della gara però è fortemente influenzata dal risultato che mette in salita la qualificazione ai playoff, mentre rende l’accesso nella top-8 un’oasi irraggiungibile. La prossima gara contro il Qarabag ha un solo risultato auspicabile per gli azzurri.
L’Eintracht riesce nell’obiettivo di limitare la forza offensiva dei Campioni d’Italia con una partita pragmatica e accorta, che però non mette in mostra le proprie qualità offensive. Il calendario per la qualificazione è impervio.

Pagelle
3Elmas 6.5: Il migliore degli azzurri, sia da ala che da centrocampista: è sempre propositivo e proteso verso la zona offensiva. È un passo avanti rispetto ai suoi compagni del Maradona. Un diamante è per sempre e quello macedone ha ancora la foto dello scudetto!
Koch 7: Premio MVP per lui! È il fulcro della difesa teutonica, non lascia mai solo Højlund, anticipandolo costantemente. È un apostrofo rosa tra le parole Franco e Forte!
Højlund 5: Non trova mai campo per sfruttare la sua velocità, complice un’ottima prestazione di Koch. Per il resto dialoga male con la squadra e sbaglia qualche movimento in area. Ectoplasmatico.
Anguissa 6: In versione “vorrei ma non posso” con un’aggiunta di leziosità che fa uscire il fumo dalle orecchie. Eppure con la sua fisicità qualcosa aveva anche creato – vedi l’azione sciupata da McTominay – ma quella ciabattata sotto porta grida ancora vendetta.
Lobotka 6: Minuto 12 sul cronometro. Dopo un batti e ribatti aereo, Lobo controlla elegantemente il pallone, trova il riferimento Højlund oltre la linea di pressione per liberare Elmas sulla sinistra. Ecco riassuntala straordinaria semplicità di Stanislav Lobotka: bentornato!

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Arbitro
Pinheiro 6.5: Il miglior arbitro è quello che non si vede: lascia scorrere il match con una soglia del cartellino alta. Tre le ammonizioni in campo, tutte ineccepibili: Rrahmani e Gutiérreztrattengono gli avversari in contropiede, Zetterer 4si prende qualche secondo di riflessione di troppo. Ne mancherebbe uno a Kristensen per trattenuta su Elmas. Tanti episodi spigolosi, ma gestiti bene in area, che, per la conformazione tattica della gara, erano inevitabili. Impensabile concedere penalty sul tocco di gomito di Theate: in scivolata su Neres, si ritrova il pallone sul braccio dopo averlo perso di vista: il contatto della sfera con il gomito è figlio di un movimento congruo e naturale. Il portoghese lascia giustamente correre, con l’avallo del VAR.

Nola, 5 novembre 2025

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