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British Style, 10 canzoni di Sting e The Police!
di Emanuela Cristo

La playlist di questa settimana è dedicata ad un grande artista britannico che da un bel po’ di anni ha scelto però di vivere in una tenuta nelle bellissime campagne toscane: Sting. Immergiamoci in un breve excursus della sua carriera, ascoltando alcuni brani dei Police, coi quali ha ottenuto enorme successo internazionale, e altri pescati dal suo brillante percorso solista.

1. Roxanne – 1978

Roxanne fu il primo estratto di Outlandos d’Amour, abum di debutto dei Police. La canzone fece subito scalpore e subì in molte occasioni la censura in quanto racconta il punto di vista di un uomo che si innamora di una prostituta. Pensato in origine come una bossa nova, divenne poi un tango. Sting dichiarò di essere stato ispirato dalle prostitute che vedeva nei pressi dell’albergo in cui soggiornava in Francia. Il nome fa riferimento ad un personaggio della commedia teatrale Cyrano de Bergerac.

2. Message in a bottle – 1979

Primo singolo del secondo album dei Police, Reggatta de Blanc, fu anche il loro primo brano ad arrivare al primo posto in classifica nel Regno Unito. Parla di un naufrago su un’isola deserta che spedisce un messaggio in una bottiglia con una richiesta di aiuto, affidandosi alla speranza. Per poi riconoscere il proprio sentimento di alienazione e solitudine in altri cento miliardi di bottiglie uguali alla sua sulla riva. La canzone è al 65° posto delle 100 migliori con la chitarra secondo Rolling Stone.

3. Don’t stand so close to me – 1980

Fu il brano che aprì il successo ai Police negli Stati Uniti ed era incluso nel loro terzo album Zenyatta Mondatta. Parla dei sentimenti contrastanti di un professore che si accorge dell’infatuazione di un’allieva nei suoi confronti e cerca di resistere alla tentazione evitando situazioni compromettenti. Sting fu insegnante di inglese per un breve periodo prima di diventare musicista ma ha più volte negato riferimenti autobiografici nella canzone.

4. Every little thing she does is magic – 1981

Contenuta in Ghost in the Machine, quarto album della band, nel 1981, la canzone fu in realtà scritta da Sting nel ’76, in un periodo, a suo dire, in cui si sentiva molto romantico. Dopo una fase più politicamente impegnata, il romanticismo era tornato, da qui la decisione di inserire il brano nell’album.

5. Fragile – 1987

Immediatamente riconoscibile dalle prime note, questo brano è uno dei più identificativi del cantante inglese, almeno per quanto riguarda la sua carriera post-Police. Infatti, è contenuto nel suo secondo album solista, Nothing Like the Sun, ed è dedicato a un ingegnere civile americano ucciso dai Contras in Nicaragua. In generale è un brano contro ogni forma di violenza e sulla fragilità dell’essere umano di fronte ad essa.

6. Englishman in New York – 1987

“Be yourself, no matter what they say”. Per la stesura di questo brano Sting fu ispirato da un attore e scrittore britannico, Quentin Crisp, trasferitosi a New York, che gli aveva raccontato la vita asfissiante che un omosessuale come lui aveva dovuto sopportare in Gran Bretagna fino almeno agli anni ’60. La canzone, alla quale ha partecipato il sassofonista Branford Marsalis, è dunque un’esortazione a vivere la propria vita senza curarsi del giudizio altrui e un omaggio al coraggio di chi decide di seguire la strada della propria libertà anche a costo di essere uno straniero in una terra straniera.

7. Mad about you – 1991

Il pezzo dai suoni orientaleggianti fa parte del terzo album di Sting, The Soul Cages, e parla di un amore capace di annullare qualsiasi distanza geografica. Zucchero, amico del cantante, ne scrisse una versione in italiano, Muoio Per Te, che hanno in più occasioni cantato insieme.

8. Shape of my heart – 1993

Scritto insieme al chitarrista Dominic Miller, questo è un altro dei brani più amati della discografia del cantante inglese, contenuto nel suo quarto album Ten Summoner’s Tales. È stato utilizzato per i titoli di coda di un film cult degli anni ’90: Leon, con Jean Renò e Natalie Portman.

9. Desert rose – 2000

Dall’album Brand New Day, questo brano presenta nuovamente delle sonorità orientaleggianti, nonché dei versi in lingua araba, e vede la collaborazione del cantante algerino Cheb Mami. Nel video si vede Sting attraversare in auto il deserto del Mojave. L’ispirazione nacque dal romanzo Dune di Frank Herbert.

10. Stolen car (Take me dancing) – 2003

Una canzone che parla di un ladro di auto che si immagina ricco proprietario delle stesse vetture che ruba, sperando in una vita migliore. Fa parte del settimo lavoro di Sting, Sacred Love.

Napoli, 12 Giugno 2024