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Gianfranco Jannuzzi e Debora Caprioglio divertenti protagonisti de “Lei è ricca, la sposo e l’ammazzo”

di Domenico De Gregorio

Liberamente ispirata, al capolavoro, “E’ ricca, la sposo, l’ammazzo” la brillante commedia arriva finalmente al teatro Augusteo di Napoli interpretata da Gianfranco Jannuzzo e Debora Caprioglio. Come nelle migliori tradizioni ancora una volta è il dio denaro a forgiare le azioni del protagonista, che in questa pieces è un ex miliardario arrogante perseguitato dai suoi creditori, pronto a tutto pur di sottrarsi dalle loro ire, spingendosi a contrarre il classico matrimonio d’interessi. Grazie alla complicità della fedele governante Nunziatina, ha inizio la ricerca della candidata ideale, ovviamente ricca e meglio ancora se ingenua. M a qualcosa non fila per il verso giusto, e ben presto dopo il matrimonio, quel sentimento incontrollabile chiamato amore, sconvolgerà i piani del novello sposo, pazzamente ed ovviamente innamorato della bella e giovane moglie. La commedia, lontana dall’opera originale, è un intreccio di trovate originali e divertenti al limite del grottesco, che trasformano il testo originale dell’opera in una divertente commedia degli equivoci. I due protagonisti Gianfranco Jannuzzo e Debora Caprioglio, rispettivamente nei ruoli di Orazio e Albertina, divertono anche con l’ausilio di battute in dialetto. Tuttavia, il ritmo molto veloce, spesso, spinge i due attori a perdere di vista l’insieme della scena, slegandosi per isolarsi poi in quadri scenici individuali. Antonella Piccolo nel ruolo di Nunziatina incarna, con estrema simpatia, il ruolo della governante al servizio dello snob Orazio Pignatelli, alternando la lingua italiana con il dialetto napoletano, forse esagerando un po’ . Ben in parte Claudia Bazzano nel ruolo della ricca snob Floriana, caricatura dell’alta società cinica ed eternamente insoddisfatta, e Cosimo Caltrado nel ruolo del gangster siciliano Lucky Buonanno. A completare l’opera, le belle scenografie di Salvo Mangiagli, che illuminano ed impreziosiscono le versatili scenografie che accompagnano il dipanarsi della storia ovviamente a lieto fine. Cala il sipario tra applausi e consensi generali.

Napoli, 15 febbraio 2016