Serie Televisive: il format.
Serie Televisive: il format.
di Chiara Scamardella
Il format televisivo è un modello di produzione di un programma, un insieme di regole che ne determinano lo svolgimento già in fase ideativa e poi produttiva. Le serie televisive odierne sono serie serializzate, ma non è sempre stato così.
Ai suoi albori, la fiction si divideva in:
1. Serie: suddivisa in episodi, cioè segmenti narrativi autoconclusivi senza sviluppo cronologico delle vicende, con un ritorno ciclico del tempo.
2. Serial: o saga a puntate, cioè segmenti narrativi aperti con sviluppo cronologico delle vicende, che prevede uno sviluppo lineare; in realtà somiglia alla serie poiché c’è ripetizione ciclica ma generazionale.
Il serial diviene genere a sé e si evolve nella soap opera, in cui non vi sono certezze e si procede senza una fine o un fine.
La serie, prima antologica e poi serializzata, si evolve in vari macrogeneri:
• Drama: contenuti seri; personaggi complessi e non stereotipati, ma analizzabili psicologicamente; riprese in esterni-interni; le situazioni sono fortemente realistiche; a volte sono inseriti elementi comici per alleggerire la drammaticità degli eventi. È in assoluto il genere più vario poiché spazia dal poliziesco al medical drama, teen drama e tutte le deviazioni d’avventura e fantasy fino a includere i supereroi e il genere storico.
• Comedy: personaggi con personalità nette e precise, dialoghi veloci e divertenti e talvolta situazioni poco realistiche ma di grande effetto comico, ma restano sempre e comunque ambientate in un contesto verosimile.
Formato particolare è invece la sitcom, situation comedy, fatta di veloci sketch comici. Essa generalmente simula e riproduce situazioni del quotidiano, improntandosi su un eterno presente di istanti memorabili e personaggi tipo, abbastanza stereotipati, arrivando anche a deformare la realtà al fine di riproporla in chiave comica.
Quindi oggi le serie televisive costruiscono mondi in continua espansione, da cui nascono spin-offs e cross-overs; si basano sull’ibridazione, sul citazionismo, sulla complessità di trame sempre più articolate, ricercando uno stile spettacolare non basato più sulla linearità narrativa o temporale ma che richiede l’azione dello spettatore cui tocca ricostruire da solo il quadro generale: ciò presuppone una conoscenza approfondita, attirando maggiormente l’attenzione e curiosità del pubblico.
Napoli, 2 novembre 2015