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Dalla Sua  difesa e  attuazione bisogna ripartire

di Claudio Mazzoccoli*

Piu' osserviamo quello che accade nel convulso universo mediatico, più' ci rendiamo conto che la Costituzione è, purtroppo, ancora poco conosciuta. Ahime',  ahinoi, anche e soprattutto da chi si traveste da esperto in giro, su giornali, su radio, televisioni. Conoscere la Costituzione significa essere cresciuti nei principi sani che la informano, averne consumato una copia dal numero di volte che la si è letta, con annotazioni, rimandi, dettagli storici.
E', soprattutto, saperla mettere in pratica, interpretarla nei casi reali, trasmettendo nelle leggi quello che i Padri Costituenti hanno creato fra il 1946 ed il 1947. Infine, oltre che un dovere, e' un onore rispettare la Costituzione della Repubblica Italiana, promulgata il 27 Dicembre 1947 attraverso la firma del Capo Provvisorio dello Stato Enrico De Nicola, ed entrata in vigore dal 1 Gennaio 1948 .
• Nasce dall' intenso lavoro condotto dalla Assemblea Costituente a partire dal 25-Giugno-1946, giorno della sua prima seduta. Si fonda su Principi fondamentali, contenuti negli articolo da 1 a 12 e su un restante corpus di articoli divisi in due parti (seguite da 18 articoli di Disposizioni transitorie e finali).
• La Prima Parte che copre gli artt. da 13 a 54, tratta dei Diritti e Doveri dei cittadini Si fonda su principi e valori che appartengono all'Italia tutta come paese democratico, repubblicano,antifascista. I membri della Costituente, nel lavorare alla creazione di una nuova Costituzione, a differenza delle attuali forze politiche, non avevano in mente meri interessi di parte politica , ma invece i seguenti punti :
- i massacri e le rovine della Seconda Guerra Mondiale, con i suoi sei anni di scontri e di barbarie, le sue decine di milioni di morti, l'orrore dell'Olocausto, la Resistenza,
-la necessita' della ricostruzione e della rinascita economica e morale, con l'aspirazione ad una nuova concordia nazionale e ad una nuova solidarieta' sociale,
-la volonta' di mettere al bando definitivamente la guerra, la dittatura e la violenza, superando con coraggio i dolorosi fatti pregressi e dando al contempo all'Italia un dettato costituzionale equilibrato ed in grado di precorrere i tempi, infondendo dei principi tuttora validi ed attuali.
La Carta Costituzionale, checche' ne pensino tanti politici, intellettuali e docenti, è la cartina di tornasole del livello di civilta' di una Nazione: la NOSTRA !!!

Da anni, come semplici cittadini del Gruppo di lavoro "Articolo 53 Salvatore Scoca - Meuccio Ruini" cerchiamo di diffondere conoscenza e coscienza costituzionale attraverso la parola dei Padri Costituenti, ragion per cui vediamo cosa dicevano i Padri Costituenti a proposito della Costituzione nella Scuola:

Gli Onorevoli MORO,FRANCESCHINI, FERRARESE E SARTOR hanno presentato il seguente ordine del giorno: "L'assemblea Costituente esprime il voto che la nuova Carta Costituzionale trovi senza indugio adeguato posto nel quadro didattico della scuola di ogni ordine e grado, al fine di rendere consapevole la giovane generazione delle raggiunte conquiste morali e sociali che costituiscono ormai sacro retaggio del popolo italiano. Credo che questa sia la sede piu' opportuna per votare questo ordine del giorno.
( E' approvato all'unanimita' - Vivi, generali applausi)
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(Ordine del Giorno 11 Dicembre 1947, Presidente: Umberto Terracini)

Riteniamo che questo sia sufficiente per fare capire a chiunque, intellettuali inclusi, quale tesoro i Padri Costituenti ci hanno lasciato. Siamo pero' nella situazione in cui, ancora una volta, dobbiamo ribadire che occorre andare a leggere con cura quello che Padri e Madri Costituenti hanno detto e scritto. Non basta leggere gli articoli della Costituzione. Sono illuminanti i testi dei verbali delle sedute, in quanto fanno capire lo spirito di collaborazione che animava la Assemblea Costituente e lo spessore morale, sinora purtroppo ineguagliato, dei suoi membri.

Non è una scoperta dei nostri tempi il fatto che molte parti della Costituzione non sono ancora attuate. Gia' qualche anno dopo la promulgazione della Carta, il Sen Meuccio Ruini fu intervistato da "Candido" su questo argomento. La questione oggi e' pero' molto, molto piu' grave : ad oltre 65 anni siamo ben lontani dalla attuazione della Costituzione!!.
Eppure c'e' chi da tempo si spertica in affermazioni gravissime quali che essa risentirebbe delle implicazioni sovietiche che fanno riferimento alla cultura e alla costituzione sovietica da parte dei padri che hanno scritto la Costituzione o che si tratterebbe di una legge vecchia, che va cambiata.. Addirittura c'e' chi arriva a ritenerla non piu' significativa persino nell' Articolo 1, laddove si sancisce il >diritto inalienabile al Lavoro. Mala tempora currunt ... direbbero i nostri antenati. La cosa che ci sembra ben piu' triste e' che a debordare in questo modo non sono compagni al bar davanti ad un bicchiere, non sono gli anarchici o i nostalgici, ma sempre piu' spesso membri autorevoli delle istituzioni, gli stessi che hanno peraltro giurato fedelta' alla Costituzione. Ci sarebbe da domandarsi: ma se gli sta cosi' stretta, che hanno giurato a fare ?
Abbiamo detto, e costantemente ripetuto, che la Costituzione non è applicata in alcune sue parti e questa è' la ferita piu' profonda che sino ad oggi questa nazione ha inferto alla sua Carta Costituzionale.
Improvvisamente, oggi, tutti cominciano ad aprire gli occhi, da Destra a Sinistra, attraversando, almeno a parole, l' intero arco parlamentare.

Firenze, 29 marzo 2015

*contatto Regionale  per la Toscana 
"Articolo 53 Salvatore Scoca - Meuccio Ruini"