mar 19 NOVEMBRE 2024 ore 13.44
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8 marzo. Giornata Internazionale della Donna

di Tina Pollice

Come da calendario eccoci all’8 marzo Giornata Internazionale della Donna più comunemente nota come Festa della Donna.

Ha ancora significato l’8 marzo?

C’è clima di profonda stanchezza e di grande rabbia. La crisi ha “ rotto” le ossa e soprattutto alle donne.

Viviamo in un mondo globalizzato , dobbiamo ricordare e non ignorare quello che accade alle donne nel resto del mondo: selezioni genetiche ( in alcuni Paesi vengono abortiti i feti di sesso femminile), mutilazioni dei genitali, infibulazione ( che consiste nell’asportazione del clitoride, escissione del clitoride, delle piccole labbra, di parte delle grandi labbra vaginali con cauterizzazione, cui segue la cucitura della vulva, lasciando aperto solo un foro per permettere la fuoriuscita dell’urina e del sangue mestruale. Ha origine esclusivamente culturale, e oggi è adottata e praticata soprattutto in molte società in Africa, nella penisola araba e nel sud-est asiatico, fonte Wikipedia); in molte parti del mondo sono negati i più elementari diritti umani e civili quali lo studio, il divieto di guidare, per non parlare di altri diritti come il divorzio per esempio: in alcuni Paesi le donne sono lapidate pubblicamente se hanno avuto una relazione extraconiugale o anche se solo sospettate di questo.

Ha senso, eccome, ricordare la condizione femminile nel mondo con la giornata internazionale della donna.

Anche nel nostro civilissimo Paese occidentale ha significato ricordare e riflettere su la giornata della donna: vero è che godiamo di grandi conquiste frutto della lotta di grandi donne ma anche della recezione di esse da parte di uomini di spessore , il diritto al voto, al lavoro, ed è altrettanto vero che nei periodi di crisi si comprova e si verifica quanto queste conquiste siano realmente acquisite nella cultura e nella mentalità. E’ sotto gli occhi di tutti l’accesso al lavoro, oggi, alla maternità negata, al mobbing di cui sono oggetto le donne incinte in ambito lavorativo; all’alto tasso di disoccupazione femminile che è una delle cause dell’arretratezza economica in Italia, e ci si rende conto che per tutto ciò vi è ancora molto lavoro da svolgere sia sul piano legislativo che sul piano culturale nel nostro Paese.

Il Quirinale ha celebrato ieri 7 marzo la Giornata internazionale della Donna che quest’anno ha avuto per tema “ Donne per la Terra” . Il Presidente Mattarella ha ricordato che senza le donne l’Italia sarebbe più povera e più ingiusta . “ Le donne sono il volto prevalente della solidarietà, il volto della coesione sociale, dovremmo ricordarlo costantemente e non dovremmo mai smettere di ringraziarVi”. Ha ricordato che sulle donne grava il peso maggiore della crisi economica e che alle donne una società non ben organizzata come la nostra affida il delicato compito di provvedere alla cura dei figli, all’assistenza degli anziani e dei disabili facendolo silenziosamente e faticosamente. Le donne sono più capaci di produrre senza distruggere, sono unanimemente riconosciute come promotrici di miglioramento del contesto ambientale capaci di coniugare la tutela della natura e la sua trasformazione in risorsa occupazionale ed economica.

Sì, ha ancora senso, oggi più di ieri, celebrare la giornata internazionale della Donna perché non basta più il riconoscimento verbale delle grandi capacità delle donne. Si deve continuare a lottare perché a pieno diritto non si perdano nel nostro Paese conquiste   quali  poter scegliere il candidato e votarlo per esempio, e perché nel mondo si creino le condizioni per il rispetto che si deve ad un genere che è pari ma diverso nelle funzioni.

Napoli, 8 marzo 2015