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 Tango Nuevo

di Cristina Iavazzo

Il tango è un genere di musica, ballo e poesia in continua evoluzione. Con l’introduzione di nuove sonorità musicali e l’avvicinarsi ad esso di giovani provenienti dal mondo della danza, che gli hanno fornito spunti e stimoli diversi, è nato oggi un nuovo stile di tango: il tango nuevo. Esso ha rotto con tutte le regole tradizionali del tango più classico per dare origine ad uno stile più fluido, agile ed aperto. Da un punto di vista musicale il tango nuevo nasce con Astor Piazzolla nella prima metà del secolo scorso. Egli introduce nelle sue orchestre nuovi strumenti mai utilizzati prima per suonare un tango e modifica profondamente le metriche tipiche per dare origine ad uno stile molto personale che fu poi rinnegato in Argentina. Da Astor Piazzolla in poi, sono nati tutta una serie di gruppi che hanno creato una serie di tanghi nuovi e diversi, introducendo all’interno nuove sonorità e contaminandoli con altri ritmi. Un esempio famoso sono i Gotan Project, che hanno sperimentato un nuovo tipo di tango in cui le classiche percussioni sono sostituite dalla moderna batteria classica o Anteprima elettronica, e che mescola due ritmi: bachata e tango. Però la maggior parte degli storici musicali concorda nel far risalire la prima bachatango non ai Gotan Poject, ma bensi a Grace Jones nel 1985. Dal punto di vista della danza, il Tango Nuevo, nasce nella prima meta degli anni ‘90 dalle sperimentazioni di Gustavio Naveira e Fabian Salas, i quali hanno scomposto le tipiche figure del tango classico, insegnate nei corsi di ballo, nei singoli movimenti e hanno poi creato un metodo didattico che consentiva di costruire il proprio tango, componendo quei singoli movimenti a proprio piacimento. Il tango nuevo è caratterizzato dal passaggio dall’abbraccio stretto a quello largo per consentire ai ballerini una maggiore libertà di movimento e la possibilità di introdurre figure che l’abbraccio stretto non potrebbe consentire. L’abbraccio stretto viene però recuperato da un lato o da entrambi i lati, valorizzando perciò il concetto di “flessibilità dell’abbraccio” come mezzo per rendere più racca e fluida la danza. Altre caratteristiche sono: l’utilizzo della gamba libera per esplorare gli spazi attorno al partner, i frequenti cambi di direzione, la gestione dell’asse e del fuoriasse, l’introduzione di salti e il frequente sollevamento dei piedi dal pavimento.

Napoli, 18 maggio 2014