Uomini forti, destini forti. Giovanni Della Pietra. Nola
Uomini forti, destini forti
di Giovanni Della Pietra
Il lungo weekend di calcio della 14^ giornata di Serie A propone il suo big match in una delle classiche del nostro campionato: al Maradona, è Napoli-Juventus. La sfida termina con il risultato di 2-1, grazie alla doppietta di Højlund, una rete per tempo, intervallate dal pari momentaneo di Yildiz.
Highlights
La prima chance della gara è a tinte azzurre: McTominay svetta sul colpo di testa di Neres, dando l’illusione del vantaggio. L’1-0 diventa realtà, quando Neres serve Højlund in corsa per battere Di Gregorio. Doppia chance di testa per i partenopei: prima con Di Lorenzo, poi nuovamente con McTominay. Ci pensano DiGre e il palo a negare il raddoppio al Napoli. Anche nella ripresa i padroni di casa partono forte: Højlund, insolitamente dalla destra, entra in area e calcia, costringendo il portiere bianconero ad una super parata. La Juventus trova il pareggio con la rete di McKennie, che approfitta di un’uscita sbagliata di Oliveira per liberare il tiro di Yidiz. Al 78′ il Napoli torna avanti: sul cross di Neres, un tocco involontario di McKennie diventa l’assist per l’incornata vincente di Højlund. Allo scadere, è vano l’ultimo tentativo di Zhegrova dal limite: Milinković-Savić neutralizza.
“La voce” …del quartiere
La curiosità nel comprendere la reazione al ritorno di Spalletti era enorme. Quindi, abbiamo provato a percepire la “vox populi”: il 55,5% degli intervistati avrebbe accolto con un applauso chi gli ha regalato la prima gioia sportiva dopo 33 anni, il 44,5% lo avrebbe fischiato da “traditore”. Insomma, si sa: Napoli è città complessa e ricca di contraddizioni, come evidenzia l’equilibrio del dato. La voce del Maradona è stata però forte e chiara: il nome di Luciano Spalletti è stato subissato di fischi.
Il punto Della Pietra
Se nel 2023, ci avessero detto che il big match della 14^ giornata sarebbe stato tra il Napoli di Antonio Conte e la Juventus di Luciano Spalletti, gli avremmo dato del pazzo con tanto di camicia di forza. E invece, ecco qui, con i riflettori puntati
sul ritorno dello “scugnizzo” Luciano al Maradona, tralasciando quasi il pallone che rotola. Dal campo si hanno chiare indicazioni di un Napoli famelico e di una Juventus che ricerca ancora un’identità smarrita e che fatica a ritrovare. Andiamo per gradi: Antonio Conte ripropone il suo Napoli con il 3-4-2-1, con i confermatissimi Lang e Neres alle spalle di Højlund. Deve però rinunciare al metronomo Lobotka alle prese con un problema muscolare: al suo posto si adatterà il tuttofare Elmas. La Juventus di Spalletti si schiera con un 3-5-2, senza centravanti di ruolo giacché Dušan Vlahović è fermo per infortunio: giocano Conceição e Yildiz, preferiti a David e Opneda.
Il primo tempo è un teatrale monologo azzurro con azioni in serie. L’imprevedibilità – solamente supposta – della Vecchia Signora spuntata è tenuta a bada dalla retroguardia azzurra, mentre l’attacco partenopeo individua il punto debole della Juventus sulla fascia sinistra. Proprio da una scorribanda di Neres in quella zona arriva il passaggio vincente per l’inserimento fulmineo di Højlund. In balia dell’avversario, la truppa bianconera non riesce a porre rimedio ad uno schema ricorrente dei contiani: la ricerca sistematica del secondo palo. Al termine della prima frazione di gioco figura uno “0″ nella casella dei tiri in porta della Juventus. Eppure, alla prima conclusione, Yildiz ristabilisce l’equilibrio, cambiando completamente l’inerzia emozionale della sfida. Gli uomini di Spalletti dominano il palleggio ma producono poco, finché nel miglior momento juventino è ancora Højlund a decidere la partita con l’incornata del 2-1.
Il Napoli continua il suo filotto di risultati utili consecutivi con una prestazione maiuscola, battendo una rivale accreditata, e riafferma il primo posto. Il Maradona si rivela essere un fortino per gli azzurri: mai battuti nel 2025.
La Juventus, invece, non riesce ad invertire il trend contro “le sette sorelle”: vittoriosa solo contro l’Inter allo Stadium, pari anche contro la Fiorentina ultima in classifica. La cura Spalletti non sembra momentaneamente avere avuto gli effetti sperati, ma la Champions resta solo a 4 punti. La prossima sfida contro il Bologna – altra sorella – darà indicazioni importanti.
Pagelle
Højlund 8: Gioca con la squadra, azzanna la linea e trova la rete in due occasioni: sia in profondità, sia di testa. Centravanti completo, attaccante europeo! E-Rasmus!
Rrahmani 7.5: Gestisce con autorità la linea difensiva. Non ha punti di riferimenti, ma non fa differenza: da quelle parti non si passa. Per Natale, regala anche tu un santino di Amir a chi vuoi bene!
Cabal 5: Nelle idee di Spalletti ha due compiti: raddoppiare su Neres per impedire l’uno-contro-uno con Koopmeiners e, in fase di possesso, favorire l’uscita dalla sinistra sfruttando le qualità dell’olandese. Ci impiega 7′ per fallire nella prima mansione. Fallisce gradualmente anche nel secondo compito, con la Juve che non arriva mai in area. Fare peggio era difficile, complimenti!
Elmas 6.5: Il diamante macedone regala bagliori di gran classe in una posizione che non mette in mostra le sue qualità, aggiungendo anche chiusure difensive ad alta intensità. Ora serviva più che mai! Eljif, cosa non sai fare?

Arbitro
La Penna 8: Il suo nome è ormai sinonimo di qualità. Dirige al meglio una partita potenzialmente spigolosa con grande personalità e una soglia del fallo molto alta. Quindi, limita le interruzioni del gioco, favorendo contrasti veri e un gioco fluido. Ottima la valutazione dell’intervento di Locatelli in avvio di azione del pari della Juventus: il capitano bianconeri entra deciso sul pallone, con conseguente leggero contatto su Højlund. Troppo lieve affinché sia considerato falloso. Perfetto anche nell’entrata di Kalulu su Oliveira: il fischietto di Roma estrae il cartellino giallo. La velocità di impatto e i tacchetti esposti fanno pensare ad una punizione più severa, ma il punto di impatto giustifica la decisione arbitrale. Il VAR avalla in entrambe le occasioni. Standing ovation!
Nola, 9 dicembre 2025




