mar 18 NOVEMBRE 2025 ore 17.15
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Notti insonni
di Giovanni Della Pietra 

1Ultima giornata delle qualificazioni ai Mondiali del 2026, con una classifica che aspetta solo la consacrazione aritmetica di una Norvegia capolista: a San Siro, va in scena Italia-Norvegia. Il match termina con il risultato di 1-4: gli azzurri, nel primo tempo, sembrano indirizzare la gara a proprio favore con la rete di Pio Esposito, ma nella ripresa gli scandinavi ribaltano tutto con il gol di Nusa, la doppietta dell’immancabile Håland e la chiusura di Strand Larsen. Adesso è ufficiale: l’Italia è condannata ai play-off per la terza volta consecutiva.

Highlights
Doppia chance in avvio per l’Italia, che prima sfiora il vantaggio con il tiro di controbalzo di Dimarco, poi lo trova con la girata da puntero di Pio Esposito. È proprio la connessione tra i due nerazzurri a sfiorare la rete del 2-0, con il colpo di testa del giovane attaccante. All’alba della ripresa, Nusa sfrutta l’uno contro uno con Politano per trovare il pari. Reagisce l’Italia con la conclusione volante di Dimarco innescata da Politano. La doppia firma di Håland ribalta il match: prima con una girata volante sul suggerimento di Bobb, poi in contropiede con l’ausilio di Thorsby. A sancire lo strapotere scandinavo arriva il contropiede di Strand Larsen, che ubriaca di finte Mancini e trova l’angolino della porta difesa da Donnarumma.

Il punto Della Pietra
Un altro girone di qualificazione ai Mondiali è giunto al termine, sempre con lo stesso esito. Per la terza volta consecutiva, che la mia non più troppo giovane vita ricordi, l’Italia non si qualifica direttamente ai Mondiali, ma affida le2 proprie speranze alla sorte e ai play-off. Se la prima volta, quel 13 Novembre 2017, lo shock fu autentico, spontaneo, quasi inaspettato– perché non sarebbe mai potuta capitare una cosa del genere alla Nazionale che porta 4 stelle sul petto– la seconda volta fu quasi rabbiosa e rancorosa la reazione contro una Macedonia del Nord, che tolse anche lo sfizio di affrontare il più quotato Portogallo. Quella delusione, però, si amalgamò in maniera quasi disperata con la vittoria dell’Europeo post-Covid e l’Italia si spaccò in #Manciniin e #Manciniout. Questa volta, dopo che l’Italia spallettiana ha disputato un Europeo dal retrogusto rivedibile e ha malamente perso in Norvegia contro Håland&co– che non solo non hanno mai sbagliato un passo, ma hanno aggiunto 37 reti sul pallottoliere – non c’è nulla che in qualche modo possa attenuare il senso di delusione. A San Siro, l’Italia avrebbe dovuto vincere 9-0, per garantirsi il passaggio aritmetico del turno: qualcosa di impensabile per una Nazionale, quella guidata da Rino Gattuso, che ha vinto a fatica contro la Moldova, e al tempo stesso ne ha preso 4 da Israele a Debrecen.

Si passa, quindi, per forza di cose dagli arzigogolati spareggi UEFA, a maggior ragione dopo la rovinosa sconfitta contro Håland&co. in casa. In questo contesto, però, la mancata qualificazione degli azzurri sarebbe un cataclismaper tantissimi motivi: perché sarebbe il primo Mondiale a 48 squadre, perché il grande evento avvicina generazioni di tifosi al calcio e i più piccoli se lo ricorderanno in eterno, perché l’Italia non partecipa alla fase finale di un Mondiale dal 2014 e non arriva agli ottavi dal vittorioso Mondiale del 2006. Tutto questo rischiadi dissipare un amore per la Nazionale che si rinvigorisce solo alla vigilia dei grandi eventi, prima che al K.O. definitivo tutti si risveglino CT per un giorno. Ma si, l’Italia è fatta così: un popolo di poeti, santi e allenatori. E ci fermiamo qui, perché i fattori economici sono al di sopra della giurisdizione analitica.
3Quindi, parte l’appello verso uno degli allenatori che Il punto Della Pietra ha sempre stimato: il CT Gattuso.La qualificazione va raggiunta contro qualsiasi avversario, con una Nazionale che trascini il Tricolore in ogni stadio, con un sentimento patriottico-calcistico che solo il bacio di Florenzi al pallone di un calcio d’angolo al 90′ prima che quest’incubo nazionalpopolare diventasse realtà può rappresentare. Va fatto per Davide e Leonardo, 17 e 16 anni, che non hanno ricordi nitidi di un Mondiale giocato dalla Nazionale. Va fatto per Gabriele e Antonia, 13 e 12 anni, che un’Italia alla Coppa del Mondo non hanno mai avuto il piacere di vederla coscientemente e di sentire quel brivido all’inno di Mameli che attraversa l’intera famiglia. Perché ai Mondiali e agli Europei l’Italia si ferma davanti alla TV, anche chi non è un calciofilo patentato. Altrimenti sarà notte fonda per tutti. E questa volta non potremo nemmeno aspettare che l’Italia giochi alle 3.00 negli States.

Pagelle
Dimarco 6: Nonostante il risultato, la sua è una buona gara: rappresenta la chiave tattica del primo tempo. Crea, produce e inventa, tentando anche la conclusione e servendo l’assist per il gol azzurro. Ha L’occasione. Non sarà al livello del suo dirimpettaio per ovvie ragioni, ma mostra di avere comunque le anche all’alieno scandinavo. “Piacere, Pio Esposito!”
Nusa 7.5: Trova spazi nella ripresa e stravolge il copione della gara. Trova la rete dell’1-1e dispensa giocate di grande classe che ispirano il vantaggio. Il secondary assist per Bobb sul 2-1 è da calciatore di altissimo livello. Game changer!
Håland 7.5: Mette a referto due reti. E ora dimmi qualcosa che non so solo leggendo il nome…In sostanza, fa un po’ quel che vuole e quel che serve: nella prima fase di gioco si abbassa per difendere, lancia qualche contropiede, si gonfia con Mancini, se le promette con Pio Esposito e poi fa quello che gli riesce meglio: segnare. Non gli faranno l’antidoping, ma gli aggiusteranno la scheda madre: robot!
Gravina 0: Dov’è Ro…oddio l’abitudine! Dov’è Gravina oggi? Il presidente della FIGC appare davanti alle telecamere quando le mitiche ragazze di Soncin scrivono la storia in positivo, ma qui, come all’esonero di Spalletti di lui nemmeno l’ombra. Va ricordato che i play-off non sono una scelta ragionata: rappresentano l’ultimo centimetro prima del baratro su cui cerchiamo disperatamente di mantenere l’equilibrio.

GRAFICO

Arbitro
Hernández 5.5: Decide per un arbitraggio maschio e fisico, ma il suo metro presenta gravi oscillazioni.In alcune situazioni si incarta: impedisce una giocata di Sørloth con il suo stesso posizionamento e poi fischia un fallo impercettibile per fermare un contropiede nato… proprio da lui.

Nola, 18 novembre 2025

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