lun 27 OTTOBRE 2025 ore 18.48
Home calcio Chivu-ole inchinarsi a Conte? Giovanni Della Pietra. Nola

Chivu-ole inchinarsi a Conte?
di Giovanni Della Pietra

Il big match dell’8^ giornata di Serie A si gioca allo stadio Maradona, dove va in scena Napoli-Inter. I padroni di casa si impongono con il risultato di 3-1: per gli azzurri vanno in rete De Bruyne dal dischetto, McTominay e infine Anguissa; in mezzo, il rigore di Çalhanoğlu.

Highlights
1Il match inizia con una lunga fase di studio, intervallata solo dall’occasione interista innescata dall’errore in costruzione di Spinazzola: Lautaro colpisce Milinković-Savić alla figura. Al 32′, si sblocca la gara con il rigore trasformato da De Bruyne, concesso per intervento di Mkhitaryan su Di Lorenzo. Reagisce l’Inter con la traversa di Bastoni e il palo scheggiato da Dumfries. All’alba della ripresa, contropiede magistrale per il Napoli: Spinazzola disegna un arcobaleno per servire McTominay, che lascia scorrere per eludere la marcatura e trova un angolo inimmaginabile per il 2-0. Il doppio vantaggio partenopeo dura poco, perché Buongiorno interviene con il braccio largo causando un penalty: dagli undici metri, Çalhanoğlu non sbaglia. Il Napoli trova il definitivo 3-1 sugli sviluppi di una rimessa laterale: la fuga per la vittoria di Anguissa, supportata da Neres, termina con il diagonale decisivo.

Il punto Della Pietra
Napoli – Inter è la certificazione – se ancora ce ne fosse bisogno – che sulla panchina del Napoli siede un top coach. È l’esemplificazione che fare l’allenatore è diventato complesso,2 cervellotico, psicologicamente intricato. È “l’inganno della cadrega” livello masterclass. Andiamo per gradi: mister Antonio Conte conferma il 4-1-4-1, pomo della discordia delle ultime settimane. Cambia però qualche interprete: fuori Beukema, dentro Juan Jesus. E soprattutto fuori Lucca, dentro David Neres in versione falso nueve, per togliere riferimenti alla retroguardia nerazzurra, e soprattutto ad Acerbi, anche in virtù dell’assenza per infortunio di Højlund. L’Inter conferma il 3-5-2 di inzaghiana memoria – ahia, scusate del Chivuball – con riferimenti offensivi Bonny e Lautaro Martínez, causa l’assenza di Marcus Thuram. La partita, quindi, parte molto lenta con una fase di studio molto accentuata, in cui però spicca l’occasione di Lautaro innescato da un errore di Spinazzola, indotto dalla pressione di Barella. Ci pensa il rigore concesso per fallo di Mkhitaryan – che sull’impatto si fa male tanto da lasciare il campo – su Di Lorenzo: De Bruyne trasforma il rigore, ma va K.O. Cambiano i piani per entrambi gli allenatori: Chivu sostituisce ruolo per ruolo, inserendo Zielinski, grande ex di giornata, mentre Conte deve ridisegnare qualche meccanismo inserendo Oliveira. Complici questi nuovi automatismi da oliare, la reazione interista è furente, tanto da marchiare i legni della porta difesa da Milinković-Savić: prima con Bastoni, poi con Dumfries. Il secondo tempo presenta forte tinte azzurre. Spinazzola trova un passaggio illuminante per McTominay, che compie un capolavoro tecnico e balistico nella rete del 2-0. Ci pensa Buongiorno con un tocco di mano scomposto a rimettere in bilico la gara: Çalhanoğlu trasforma il penalty, portando completamente l’andamento psicologico della gara dalla parte dei milanesi. La diatriba verbale tra Conte e Lautaro – e non solo visto che l’argentino si lascia andare a gesti poco eleganti – sancisce il ribaltamento scenico della gara: il turning point definitivo. Un’Inter poco sul pezzo subisce la rete del 3-1, dagli sviluppi di rimessa laterale, a difesa praticamente schierata.

3JPEGIl Napoli di Antonio Conte ritrova una vittoria convincente contro una diretta concorrente e soprattutto una reazione di carattere dopo la brutta botta subita ad Eindhoven: la prova del fuoco sarà al Via del Mare.
L’Inter dell’osannatissimo Chivuball continua a non convincermi del tutto: si alza il livello e non regge il passo. Pare una squadra molto teatrale ed umorale in grado di alti contro USG, Slavia Praga e Cremonese, ma anche di bassi contro Udinese e Napoli. Non penso che una rosa del genere debba accontentarsi di 3 sconfitte nelle prime 8 in Serie A, e sì 9 punti in UCL ma contro squadre di terza e quarta fascia. Si attendono i titani e lì sapremo davvero chi è questa Inter!

Pagelle
Conte 8: Leggo “Napoli-Inter 3-1″ e c’è una grande firma in calce: Antonio Conte. Gioca a scacchi con la tattica del Chivuball e con la psiche di chi lo produce: esemplificando la grandeur di questo allenatore. Toglie i riferimenti alla fisica difesa interista, mettendo Neres come falso nueve a svuotare l’area. Nemmeno l’infortunio di De Bruyne gli scombussola i piani: ogni secondo che passa nel campo lui l’ha previsto e pianificato nella sua mente. Inchino al re! Scusate, a Conte!
Anguissa 7.5: Titaneggia lì nel mezzo, dove si decidono le sfide senza considerare minimamente le consonanti del dirimpettaio: che sia Mkhitaryan o che sia Zielinski, Frank Zambo giganteggia. Griffa una prestazione sontuosa con una rete pesante quanto bella.
Chivu 4.5: Tra beatificazioni, miracoli e udienze papali quando il titolare non può, questo sant’uomo di cui la Serie A sembra non poter più fare a meno, dopo ben 21 presenze nel nostro campionato, trova anche lo spazio per una lezione da mister Conte. Al momento più personaggio che sostanza e il forzato paragone con Inzaghi non regge. Magnanimo!
Juan Jesus 7: Quando parte titolare sembra sempre abbia un grosso bersaglio sulla schiena per chi aspetta un suo errore per colpire. Non sbaglia un intervento! Prestazione da leader, dirigendo una linea difensiva in maniera perfetta. Non manca qualche intervento che ruba l’occhio e fa gasare proprio i suoi detrattori. Viva, viva Juan Jesus!

WhatsApp Image 2025-10-27 at 11.40.32

Arbitro
Mariani 5: Per analizzare la prestazione del fischietto di Aprilia bisogna partire da lontano. Era necessario designare un arbitro che, nel precedente a campi invertiti più prossimo, aveva lasciato in giro qualche polemica con lunghi4PNG strascichi? Capitolo rigore su Di Lorenzo: il capitano allarga la gamba a protezione della palla, Mkhitaryan lo tocca, ma in maniera molto lieve. Tanti dubbi sia sulla concessione sia sulle modalità della stessa. Anche il lampante intervento di braccio di Buongiorno non viene ravvisato dal campo: lo salva il VAR. Conte e Lautaro Martínez non se le mandano a dire: l’allenatore viene ammonito, manca lo stesso provvedimento per il capitano interista.

Nola, 27 ottobre 2025

Similar articles