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Chi storta s’a piglia e chi storta s’a tene: la Torre dopo la Champions
di Giovanni Della Pietra

 

Nel Monday Night della 4^ giornata di Serie A, i Campioni di Italia – reduci dalla sconfitta in Champions -ospitano un’agguerrita neopromossa: allo stadio Maradona, è Napoli – Pisa. La gara termina con un entusiasmante 3-2: il vantaggio di Gilmour al primo tempo è compensato dal il momentaneo pari di Nzola dal dischetto. Spinazzola e Lucca riportano avanti gli azzurri e la rete di Lorran sugella il definitivo punteggio.

1Highlights
Dopo varie azioni potenziali ed una rete annullata ad Elmas, il match si sblocca al 39′ con la conclusione dal limite dell’area, deviata, di Gilmour per l’1-0. Al crepuscolo della prima frazione, reagisce il Pisa con l’inserimento di Leris, su cui Meret chiude lo specchio. I nerazzurri agguantano il pari con il penalty di Nzola, concesso per fallo di mano di Beukema. Doppio gancio degli azzurri all’avversario: Spinazzola sigla il nuovo vantaggio con un tiro da fuori, poi Lucca arrotonda con una conclusione potente sul primo palo per il 3-1. Accorcia Lorransfruttando un disimpegno non perfetto di Di Lorenzo. Meret alza il muro sul colpo di testa di Angori per salvare il risultato.

Il punto Della Pietra
Napoli – Pisa ci rammenta ancora una volta quanto il calcio sia emotivamente coinvolgente ed imprevedibile. Alla vigilia, i pronostici degli opinionisti erano tutti per una vittoria agevole dei Campioni d’Italia, ma le gambe molli e pesanti, la mente che va ancora alla sconfitta emotivamente destabilizzante di Manchester, turnover limitato e i meriti di un avversario coriaceo e pragmatico rendono tutto appassionatamente complicato. Andiamo per gradi: il Napoli di Antonio Conte scende in campo con il canonico 4-1-4-1 con l’inserimento di alcune seconde linee tra cui Elmas e Gilmour. Il Pisa di Alberto Gilardino si cerniera dietro un 3-5-2, tutto blocco basso e ripartenza. Il piano tattico della gara sembra evidente dai primi minuti, episodi arbitrali a parte che avrebbe potuto dare un volto diverso al match del Maradona: i nerazzurri di Toscana lasciano l’esterno al Napoli, che lo sfrutta per attaccare il secondo palo in area. Proprio da un’azione personale di Spinazzola sull’out di sinistra nasce il gol del vantaggio di Gilmour. I partenopei però non riescono a dare lo strappo definitivo alla gara e vengono riacciuffati dal penalty di Nzola. Con l’inserimento dei titolarissimi Lobotka e Anguissa, il Napoli trova nuova verve, e con la rete di Spinazzola, indiscusso MVP, trova di nuovo il vantaggio, cementificato infine dal 3-1 di Lucca. Al 90′, un pasticcio di Di Lorenzo riapre una gara che sembrava in ghiacciaia,con il Pisa che sfiora anche il 3-3, su cui Meret compie un autentico miracolo. Vittoria fondamentale nell’economia del campionato per i padroni di casa, che assaggiano per la prima volta la stanchezza post-UCL che lo scorso anno gli aveva aperto la strada per il Tricolore. I Toscani, invece, lasciano il Maradona con grandi consapevolezze di una gara attenta e coraggiosa: il calendario però non ha sorriso mettendogli contro diverse big nelle prime gare. Dopo la tempesta, c’è l’arcobaleno: bisogna dare2 fiducia a Gilardino, anche se dovesse arrivare qualche K.O. di troppo preventivabile.

Pagelle
Spinazzola 7.5: Partita di alta intensità fisica con McTominay che gli lascia la corsia per accentrarsi: sfrutta l’occasione per un assist e un gol. Attento anche in fase difensiva. Bentornati nel 2021: prendete le mascherine e andiamo a festeggiare gli Europei!
Meret 7: Rientra dopo un piccolo problema muscolare e lo fa in grande stile. Chiude lo specchio a Leris sull’1-0, compie un intervento felino sul colpo di testa in tuffo di Angori, quando si era sul 3-2. Metta una firma anche qui!
Nzola 7: Ha poche occasioni da gol, ma nel gioco di squadra è fondamentale: combatte in attacco guadagnando spazio, conquistando falli e gestendo qualche pallone, anche scomodo. Colpisce centralmente dal dischetto.

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Arbitro
3Crezzini 4: Mamma mia, e da dove si comincia qui? Giuro che per qualche attimo ho valutato anche i numeri relativi. Innanzitutto, si nota un grave errore di sistema: giovane arbitro alla terza presenza in Serie A, con al VAR Mazzoleni, arbitro di esperienza e personalità; Crezzini viene divorato da questa presenza ingombrante. Tutto ciò lo si può notare nel rigore revocato al Pisa al 10′: il fallo fischiato è il netto pestone di De Bruyne su Leris, ma precedentemente il calciatore algerino in caduta sfiora il pallone con la mano in appoggio. Da fisiologia umana, ma anche da regolamento, sarebbe non punibile, ma il VAR mostra le immagini e il giovane fischietto di Siena cade nel tranello.Qualche minuto di ordinaria follia tra il 30′ e il 39′: prima c’è il contatto Højlund-Marin, considerato leggero; poi doppio impatto suAkinsanmiro – rivalutabile – e su Moreo – inesistente. Lasciando il beneficio del dubbio, il VAR avrebbe potuto rivalutare un contatto precedente su McTominay che ha cancellato tutto il seguito. Secondo tempo di errori da matita blu dagli evidenti scambi di possesso ai pasticci sul posizionamento almetro rivedibile dei cartellini, per non parlare del caos creato nella gestione dei vantaggi. Il tilt si raggiunge sul rigore concesso ai nerazzurri: tocco ravvicinato di Canestrelli che colpisce il braccio di Beukema, sì largo, ma in posizione fisiologica per mantenere l’equilibrio in affondo.
Come analizzato in circostanze precedenti, il ricambio generazione repentino e non gestito al meglio conduce inevitabilmente ad arbitraggi eufemisticamente non da élite. Parafrasando un grande allenatore “Dove era Rocchi…” in tutto questo?

Nola, 23 settembre 2025