sab 20 SETTEMBRE 2025 ore 23.03
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Manchester calling…
di Giovanni Della Pietra

 

Nella 3^ giornata di Serie A, i Campioni d’Italia sono attesi dalla ostica trasferta di Firenze, con un occhio al Manchester City: allo Stadio Artemio Franchi, è Fiorentina – Napoli. Il match termina con il risultato di 1-3: per gli azzurri in rete De Bruyne su rigore, Højlund e Beukema; il gol di Ranieri accorcia solo le distanze.

2Highlights
La sfida del Franchi si sblocca al 5′ quando De Bruyne trasforma il penalty conquistato da Anguissa. Qualche minuto dopo, il passaggio al contagiri di Spinazzola premia il movimento a mezzaluna di Højlund decisivo per lo 0-2. De Bruyne sfiora anche il tris, ma De Gea compie una parata strepitosa, resa ancora più complicata da una deviazione. Gol n.3 che arriva all’alba della ripresa, con la decisiva zampata di Beukema sugli sviluppi di corner. Anche la rete della bandiera di Ranieri nasce da un calcio d’angolo: il difensore trafigge un incerto Milinkovic-Savic, che qualche minuto dopo riabilita la sua prestazione con un grande intervento su Piccoli.

Il punto Della Pietra
Mentre in lontananza si sente la musichetta della Champions League aumentare gradualmente il suo volume, il Napoli ritorna al Franchi di Firenze: terra di vecchie delusioni, come nel 2018, ma anche di nuove consapevolezze.Proprio qui, la scorsa stagione, fu l’unica tra le prime nove a espugnare il campo della Viola. I partenopei si presentano nella Città del Giglio con gli stessi propositi, ma con il nuovo 4-1-4-1 di mister Conte. Mentre a difesa c’è una coppia centrale inedita composta da Beukema e Buongiorno, a centrocampo gli interpreti sono gli stessi, ma cambiano le funzioni: McTominaycentrale per dare sostegno fisico nelle due fasi, quasi da sottopunta sul gioco lungo, invece, De Bruyne viene dirottato a sinistra con i compiti di secondo play e di amministrare la manovra nelle zone offensive. Tutto a supporto del neo-acquisto Højlund. La Fiorentina di Stefano Pioli risponde con il 3-5-2 con l’attacco pesante Dzeko-Kean, in assenza dell’islandese Gudmunsson.

La gara si mette subito in discesa per i Campioni d’Italia, con la compartecipazione di Commuzzo che in area affossa Anguissa, determinando il penalty per il vantaggio partenopeo. Raddoppio quasi immediato con la rete all’esordio di Højlund sul suggerimento di esterno degno di “King Kev” firmato da Spinazzola. La prima frazione è a tinte prettamente azzurre: gli uomini di Conte accelerano, gestiscono i tempi e le energie in vista dell’imminente sfida di UCL. Nella ripresa, il Napoli trova la terza e definitiva rete sugli sviluppi di corner per la prima rete in maglia azzurra del neo-acquisto Beukema. Da lì in poi gli azzurri entrano definitivamente in gestione, con la musica della Champions League sempre più presente nei loro pensieri, con i cambi dalla panchina che non aiutano ad invertire il trend. La rete della bandiera di Ranieri, carica emotivamente la Viola, che cerca insistentemente ma invano di accorciare le distanze, facendo passare un brutto quarto d’ora agli azzurri.

Troppo semplice disinnescare la manovra della Fiorentina:basta la semplice e asfissiante marcatura di Lobotka su Fagioli per spezzare ogni trama offensiva. Nessun dramma per la Viola: siamo solo alla terza di campionato con meccanismi ancora da oliare.
I Campioni d’Italia vincono in maniera autorevole a Firenze, con una gestione accademica quasi perfetta. Sì, quasi! Gli ultimi 10′ sono un piccolo campanello d’allarme, ma con un trionfo del genere, e il City alle porte, si può anche chiudere un occhio!

Pagelle
Højlund 7.5: Puoi farli innamorare con un solo movimento? Sì! Esegue Rasmus Højlund al minuto 14: movimento a mezza luna, attacca la palla al contagiri di Spinazzola, protezione cannibalesca della palla e tocco sopraffino all’angolino.
De Bruyne 7.5: Esterno d’attacco sulla carta, secondo regista in pratica. Aiuta Lobo nell’impostazione,detta i ritmi del pressing, illumina negli ultimi trenta metri, e – dettaglio non da poco – trasforma il rigore che mette il match in discesa. Ma non era quello che camminava in campo?
Anguissa 7.5: Ciao ChatGPT, trovami nuove parole per descrive Zambo Anguissa, io le ho finite! Si procura il rigore del vantaggio, favorisce il terzo gol, combatte titanicamente a centrocampo. Sarebbe MVP per distacco, ma Frank ci mette sempre quel pizzico di leziosità, che invola Piccoli verso la porta. Minimi difetti di un calciatore oggi imprescindibile.
Comuzzo 4.5: Scrive la storia di un primo tempo a tinte azzurre commettendo il fallo da rigore che poi mette in salita il match. Il resto della prestazione non lo salva da un match horror: tra appoggi sbagliati e affanni è difficile trovare qualcosa di buono. Periodo nero, ma per vedere l’arcobaleno bisogna attraversare la tempesta. Daje Pietro!

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Arbitro
Zufferli 5.5: Non convince a pieno la direzione del fischietto di Udine. A sprazzi, perde di mano una gara che si incanala sui binari di una tranquillità dettata dal risultato. Eppure qualche strafalcione lo commette: come quando allo scadere del primo tempo non vede la spallata furbetta di Politano per rallentare la corsa di Gosens, oppure quando sul gol del 1-3 fa battere il corner con Anguissa a terra. Cambia poco nell’economia del risultato, ma l’errore è da matita blu perché taglia fuori il VAR. Si contano almeno due altre decisioni errate e poco comprensibili: da una parte su Piccoli e dall’altra su Elmas. Sui gol azzurri, viene coadiuvato bene dal VAR – questa volta non tagliato fuori – che gli conferma le decisioni di campo.

lunedì 14 settembre 2025