Grazie ragazze! Giovanni Della Pietra. Nola
Grazie ragazze!
di Giovanni Della Pietra
Per chi è stato introdotto al mondo del calcio da bambino, era d’uopo ricordarsi che negli anni pari c’erano le grandi competizioni nazionali. Da qualche anno, questa percezione è cambiata: infatti, nel 2025, si gioca in Svizzera, il campionato Europeo femminile, a cui prenderà parte anche la Nazionale italiana guidata da Andrea Soncin.
Il percorso
Le azzurre sono impegnate nel Gruppo B degli Europei di categoria dove affrontano in ordine Belgio, Portogallo e Spagna. La prima gara contro il Belgio si presenta come una contesa estremamente tattica e bloccata, risolta dal solito inserimento di Arianna Caruso, che fissa il punteggio finale sul risultato di 0-1 in quel di Sion. La seconda sfida, quella con il Portogallo, sembra però avere un’importanza capitale nell’economia del girone. La contesa pare indirizzata verso le azzurre dalla rete di rara bellezza di Cristiana Girelli: diciamolo chiaramente lo stesso gol ma realizzato dalla controparte maschile avrebbe avuto tutt’altra cassa di risonanza. A spegnere gli entusiasmi delle ragazze di Soncin ci pensa Diana Gomes, che ribadisce il pari delle lusitane dopo che il primo tentativo di Silva, con la compartecipazione di Giuliani, era stato annullato dal VAR per offside del difensore portoghese. Il muro eretto dalla Morais, assoluta MVP del match, impedisce alle azzurre di trovare il nuovo vantaggio. L’Italia è quindi costretta a strappare almeno un punto o più probabilmente a centellinare le reti subite contro la Spagna della stella più splendente del calcio in rosa,
Aitana Bonmatí. Un orecchio, però,è teso verso Sion per tenere sotto occhio il risultato di Portogallo – Belgio, con le lusitane che devono recuperare un forte passivo indotto dalla sconfitta contro le Campionesse del Mondo. Le fiamminghe, invece, pongono una trappola dinanzi alle iberiche impantanandole sul punteggio di 1-2. Tale risultato dà, senza troppi calcoli, la qualificazione anche alle azzurre sconfitte per 1-3 dalla Nazionale delle calciatrici più forti del pianeta, che ratificano il primo posto nel Girone B: alla rete di apertura di Oliviero, rispondono Athenea, Guijarro e la marcatura del capocannoniere Gonzalez. Agli ottavi di finale, le azzurre aspettano la Norvegia della storica Ada Hegerberg: la gara tesa nella prima frazione, viene sbloccata dalla zampata in area di rigore di Cristiana Girelli, poi riacciuffata dalla Hegerberg che punisce l’uscita di Giuliani. Allo scadere, la scena se la prende lei: Cristiana Girelli, che di testa trasforma in oro un cross al contagiri di Cantore. Le ragazze azzurre sono per la prima volta in semifinale all’Europeo a 16 squadre dove incrociano i guantoni con l’Inghilterra, vittoriosa contro Svezia dopo una lunghissima batteria dei tiri di rigori, giacché il 2-2 finale non aveva ancora designato la semifinalista. Non basta, però, una gara gagliarda e attenta per raggiungere la finale, nonostante le ragazze di Soncin fossero andate in vantaggio con la rete di Bonansea, ma vengono agguantate ad un millimetro dal sogno dalla furia della 19enne Agyemang. Ai tempi supplementari, le Lionesses si portano avanti con il rigore – discutibile – di Kelly, che riesce a ribadire in rete dopo un primo intervento di Giuliani. Per completezza di cronaca, sono proprio le leonesse britanniche ad aggiudicarsi la finale contro la Spagna, terminata alla lotteria dei rigori con il penalty decisivo di Kelly, dopo l’1-1 dei tempi regolamentari.
Il punto Della Pietra
Quell’infinito lunghissimo istante che intercorre tra la parata del rigore da parte di Giuliani e quando Chloe “Ice cold” Kelly ribadisce in rete, spezza il cuore a chi credeva nelle imprese delle azzurre, riportando tutti alla realtà. Già, quella realtà che ci aveva spiattellato in faccia il fatto che le “Lionesses” fossero avanti anni luce per numero di tesserati, di qualità delle singole calciatrici e condizione atletica, ma a cui le nostre beniamine avevano sopperito con grinta e coesione del gruppo, lasciando tutto sul campo e distrutte dai crampi. La differenza stava nel fatto che la Nazionale delle Leonesse avesse investito nel calcio femminile anni addietro, mentre in Italia solamente dal 2019 si sono aperti gli occhi su questo movimento.Ma queste ragazze ci hanno portato in un’altra dimensione: ci hanno fatto sognare l’impresa genuinamente, affrontando in ogni gara una sfida più impervia. E pazienza se il mondo onirico della finale è rimasto lontano un paio di minuti e undici metri soltanto, ma queste donne e il loro condottiero, che orgogliosamente parla al femminile, ci hanno fatto vivere un piccolo sogno di mezza estate. La vittoria più grande di queste ragazze è in tante delle case degli italiani medi. Immaginate questo scenario: quattro uomini che “testosteronicamente” guardano una partita di calcio – scusate la provocazione. Sì, una partita di calcio femminile: zero commenti estetici, qualche commento tecnico, tanta empatia con queste ragazze spinte verso l’impresa. E se domani, le nostre figlie potranno orgogliosamente alzarsi sulle punte e dire a piena voce “Voglio giocare a calcio!” è merito di queste ragazze, di quelle del 2019 e di chi prima di loro ha battagliato segnando le prime impronte di un lungo cammino che ha ancora tanti passi da fare. Che cosa avete combinato, ragazze!
Pagelle
Girelli 9: Guida tecnica ed emotiva della squadra: quando serve ci mette anche il carico pesante come la doppietta alla Norvegia. Le lacrime all’uscita nella semifinale erano della combattente che voleva finire la sua battaglia. CristianA is the G.O.A.T.
Cantore 8.5: Arriva all’Europeo con l’etichetta del trasferimento più oneroso della storia del calcio italiano: mostra tutta la sua classe pura e diligenza tattica. Il passaggio al contagiri per il colpo di testa vincente allo scadere contro la Norvegia è un dipinto nel cielo svizzero. Il mio impero romano!
Oliviero 7.5: Il volto più bello e pulito di questo Europeo è semplicemente il suo. Il sogno dell’azzurro realizzato grazie a Soncin e la conquista della fascia destra durante la kermesse. Attenta tatticamente, corre, combatte, difende, si intestardisce, fallisce, cade, riparte, non si ferma mai. Trova anche il primo gol con l’azzurro addosso contro la Spagna. L’incarnazione della bellezza di questo sport!
Nola, 28 luglio 2025