sab 19 APRILE 2025 ore 13.27
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Aggrappati al sogno
di Giovanni Della Pietra

 

Nel posticipo del lunedì della 32^ giornata di Serie A, il Napoli ospita un avversario in cerca di punti per la bagarre salvezza e che porta alla mente nefasti ricordi quando i partenopei sono in lotta per il vertice: allo Stadio Maradona, è Napoli – Empoli. Il match termina con un rotondo 3-0 con la doppietta di McTominay ad aprire e chiudere le marcature, in mezzo c’è anche la firma di Lukaku.

3Highlights
Dopo qualche potenziale azione empolese, è il Napoli a sbloccare la gara con il passaggio centrale di Lukaku, che libera il tiro vincente dalla distanza di McTominay. Subito dopo, doppia occasione per il raddoppio partenopeo prima con Politano poi con Neres, ma in entrambe le situazioni Vasquez risponde presente. Dall’altra parte del campo, Gyasi accomoda un rinvio del proprio portiere per la conclusione volante di Esposito da distanza siderale, ma Meret gli nega un super gol. Nella ripresa, dopo aver flirtato più volte con il 2-0, il Napoli trova la rete con Lukaku sul suggerimento di Oliveira in posizione centrale. Dopo lo spavento per la conclusione dal limite di Henderson, i partenopei rispondono con l’inserimento vincente di testa di McTominay sull’assist di Lukaku, che chiude definitivamente il match al 60′. Lo scozzese prova a regalarsi il pallone firmato dai compagni sul suggerimento di Lukaku, ma il palo gli nega la tripletta. Non riesce a cambiare il tabellino allo scadere neanche Grassi, che si inserisce in area sul cross di Pezzella dalla sinistra.

Il punto Della Pietra
Il 3-0 di Napoli – Empoli è un risultato che non mette in evidenza che le difficoltà che la compagine toscana ha posto dinanzi alla squadra partenopea: pressione alta, fino al pressing su Meret, ad5 impedire la costruzione dal basso dei napoletani e costringerli al lancio lungo, che associata a qualche occasione da rete hanno fatto vivere ai padroni di casa una prima frazione tutt’altro che semplice. Poi il salto della prima pressione, la riaggressione della seconda palla fino alla rete di McTominay che sblocca il match. Ma andiamo per gradi: mister Conte schiera il suo canonico 4-3-3, ma deve fare a meno del capitano Di Lorenzo e di Anguissa, che scontano una giornata di squalifica: ecco pronti, quindi, Mazzocchi e Gilmour, per riproporre il doppio play. Mister D’Aversa, invece, propone un 3-4-2-1 che si manifesta molto aggressivo con il solo “Seba” Esposito a supportare il peso dell’attacco, con Cacace – difensore adattato a trequartista – e Fazzini a chiudere il reparto offensivo: quest’ultimo ha il compito di diventare l’ombra di Lobotka, da cui partono la maggior parte delle azioni partenopee. Nella prima fase, il pressing asfissiante empolese è efficace e gli “underdog” del match si ritagliano anche qualche chance. Poi la svolta: Lobotka arretra il suo raggio d’azione portandosi Fazzini addosso e lascia a Gilmour il compito di impostare, ma la pressione di Henderson arriva sempre con qualche secondo di ritardo, dando fiato e coraggio alla manovra azzurra. Da un’uscita lunga su Lukaku nasce la prima rete, che mette in discesa il match, regalando una fase di gestione agli azzurri della Campania. Nella ripresa, anche l’arma del rinvio lungo di Vasquez viene disinnescata con l’abbassamento di Politano a comporre una linea da 5, e il Napoli riesce in poco tempo a raddoppiare e a triplicare il vantaggio, prima con Lukaku, poi nuovamente con McTominay. Il punteggio rotondo fa scorrere anzitempo i titoli di coda sul match. Il Napoli fa il suo dovere in una sfida, sulla carta, agevole e risponde all’Inter, vittorioso in casa contro il Cagliari, mantenendo invariato il ritardo di 3 punti sulla capolista. Mettiamoci comodi: la battaglia a distanza per lo Scudetto ci regalerà altri 6 episodi di grande suspense. O forse più, chissà! L’Empoli, invece, dopo 60′ di ottima prestazione si scioglie al Maradona: ormai gli azzurri di Toscana non centrano la vittoria da ben 17 gare e l’incubo retrocessione si fa sempre più reale, ma il calendario incrociato tutto sommato sorride.

Pagelle
McTominay 8: Mette in discesa una gara che stava assumendo connotati pericolosi. Prima la conclusione dalla distanza, poi la ciliegina sulla torta nell’inserimento di testa, nel mentre un controllo “iniestico” in mezzo a tre. Mamma mia, Scott!
Mazzocchi 6.5: Partita da vice-Di Lorenzo condita con una buona prestazione, ricopiandone anche i movimenti per vie centrali: manca quel briciolo di qualità in più, ma l’abnegazione tattica e la garra ci sono. Da napoletano, è sempre costretto a dimostrare di meritarsi quella maglia: oggi lo fa con onore e il Maradona ringrazia.
Lobotka 7: “Stan c’è, Stan non c’è!” è il trucco degno del miglior Copperfield con cui elude la pressione alta dell’Empoli: prima è tampinato da Fazzini, poi attira su di sé la pressione empolese lasciando a Gilmour l’onere dell’impostazione, infine, risale in cattedra facendo ripartire l’azione e pulendo un numero incalcolabile di palloni. Non lesina qualche recupero e qualche buona chiusura difensiva.
Esposito 6: Lasciato solo a combattere per gli inserimenti dalle retrovie, ma il suo lo fa. Ha provato a farlo brutto e solo un volo all’indietro di Meret gli nega la gioia indescrivibile.

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Arbitro
Fabbri 6.5: Partita gestita con grande personalità e sui binari della correttezza. L’andamento della gara gli regala una ripresa più semplice da controllare, in cui non ci sono perdite di tempo inutili.
Sulla rete del vantaggio azzurro, le immagini live suggeriscono un possibile controllo con il braccio di Lukaku, ma il fischietto di Ravenna è lì e vede bene: la prospettiva schiaccia l’immagine, la palla viaggia lontano dal braccio del belga. Possibile doppio tocco di braccio in area di rigore del Napoli: prima Mazzocchi su un tiro rimpallato devia con il braccio, ma il movimento del difensore partenopeo è giudicato congruo. Nella ripresa, Juan Jesus tocca la palla sul controllo in area di Esposito: le immagini non chiariscono se ci sia un reale tocco con la mano, ma la distanza tra i contendenti è minima.

Nola, 14 aprile 2025