Occasione fallita. Giovanni Della Pietra. Nola
Occasione fallita
di Giovanni Della Pietra
Nel Monday night della 31^ giornata, la Serie A propone una sfida ad alta quota: allo stadio Dall’Ara, è Bologna – Napoli. La partita termina con il risultato di 1-1, regalando un gol per tempo: nella prima frazione, sono gli azzurri ad andare in vantaggio con la rete di Anguissa; nella ripresa, Ndoye rimette il match in equilibrio.
Highlights
La gara si sblocca al 17′ con la fuga di Anguissa, che recupera palla a metà campo e salta anche Skorupski, per depositare in rete. Un’incomprensione analoga favorisce Politano, che però non riesce a trovare il gol per l’opposizione di Ravaglia subentrato. La reazione del Bologna è nel tiro di Aebischer dal limite dell’area favorito dal velo di Miranda. Nella ripresa, il Bologna è più volte pericoloso da palla inattiva prima con Lukumí e poi con Orsolini. I rossoblù riescono a trovare il pari con la giocata di tacco di Ndoye sul servizio di Odgaard, con la benedizione della traversa. I felsinei sfiorano il ribaltone sul colpo di testa di Holm su cui Castro non riesce a ribadire in rete. Chiude il match l’occasione casuale di Rrhamani su un tiro deviato di Raspadori.
Il punto Della Pietra
Bologna – Napoli è una gara che segue ormai la trama trita e ritrita delle sfide dei partenopei: primo tempo in cui gli azzurri riescono a sfruttare le criticità dei felsinei, agendo soprattutto di rimessa e lasciando il palleggio all’avversario; mentre la seconda parte del match è caratterizzata da un baricentro basso degli azzurri, che unito alla pressione e alla qualità degli emiliani, impedisce qualunque uscita palla al piede, dipingendo una ripresa a forti tinte rossoblù.
Ma andiamo per gradi: il Bologna si schiera con l’ormai canonico 4-2-3-1 di mister Italiano, con Aebischer che in extremis è stato scelto per sostituire l’acciaccato Ferguson, e Dallinga a sopportare il peso dell’attacco, invece, de “El Toto” Castro non al meglio. Gli azzurri di mister Conte hanno ritrovato il 4-3-3 già da qualche gara con il rientro di David Neres, e per la sfida del Dall’Ara, ritorna arruolabile anche McTominay: accantonata quindi per il momento la soluzione del “doppio play”. Mister Stellini – in sostituzione dello squalificato Conte – però deve fare però i conti con le indisponibilità dell’ultimo minuto di Meret e Buongiorno: ecco pronti, quindi, Scuffet e Juan Jesus.
Il piano gara sembra chiaro: il Bologna gestisce palla con il Napoli che costruisce di rimessa e sfrutta la fisicità di Lukaku nell’uno contro uno, che manda i compagni in porta. Su un errore di comunicazione della retroguardia rossoblù, Anguissa porta in vantaggio gli azzurri. Da lì, timida reazione dei bolognesi, mentre i partenopei sfiorano il raddoppio in più frangenti.
Nella ripresa, il copione cambia totalmente: il Napoli un po’ per scelta, per lasciare sfogo ad eventuali contropiedi, un po’ perché schiacciato dalla forza di un avversario in forma straripante, subisce il pressing e l’iniziativa avversaria, non trovando mai l’uscita, nemmeno con l’inserimento di Gilmour, costretto sempre alla palla lunga su Lukaku, agilmente arginato nella seconda parte di gara. Il Bologna trova il meritato pareggio con Ndoye alla fine di un’azione costruita sull’out di sinistra, e accarezza più volte anche l’idea del ribaltone in una ripresa ampiamente dominata.
Il Bologna rimarca la sua volontà di partecipare nuovamente alla Champions League portandosi al 4° posto solitario al termine di una gara che ai punti l’avrebbe vista meritare qualcosina in più.
Il Napoli, invece, non sfrutta il passo falso dell’Inter al Tardini di Parma e, quindi, resta a -3 dalla vetta a sole 7 tappe alla fine del percorso, che per i nerazzurri sembra essere più tortuoso e incidentato: il destino però non è solo nelle mani degli uomini di mister Conte.
Pagelle
Miranda 7: Presenza assidua in fase offensiva, guidando sempre la manovra rossoblù per un totali di 91 palloni toccati, più di chiunque nel match. Prova il miracolo sull’iniziativa personale di Anguissa, ma non gli riesce. Il secondary assist sull’azione del pareggio è da trequartista più che terzino. Sottovalutato, uno dei migliori del suo ruolo nella nostra Serie A.
Scuffet 6.5: Alzi la mano chi vedendolo in formazione non ha avuto le vibrazioni di Radu del 2022. E, invece, giunto a gennaio dal Cagliari, non fa rimpiangere un totem come Meret: dà sicurezza al reparto e piazza anche qualche buon intervento, magari lo stile è da rivedere.
Di Lorenzo 5.5: Viene sempre messo in mezzo dai movimenti dei calciatori emiliani ed è costretto a prendere delle scelte. Spesso ricorre alle cattive per fermare Ndoye in stato di grazia. Resta sul posto nell’occasione del gol del pari.
Anguissa 6.5: Nell’azione del gol sembra l’amore della mia vita: sempre ad un passo ma inafferrabile. Nella ripresa, termina nel marasma del forcing felsineo, chiude con il giallo per fallo su Dominguez.
Arbitro
Massa 6.5: Il fischietto di Imperia sceglie una soglia del fallo molto alta che nel primo tempo ci consegna una partita gradevole e scorrevole. La seconda frazione è caratterizzata da qualche interruzione in più, complice l’andamento della gara. Giusto non sanzionare l’intervento di Rrhamani su Odgaard: la sbracciata c’è, ma sembra nei limiti di un movimento congruo. È uno strafalcione, invece, l’inversione di fallo nello scontro McTominay-Odgaard: il bolognese perde il piede d’appoggio e travolge lo scozzese, ma l’arbitro segnala il fallo in favore dei rossoblù. Per sua fortuna non incide.
Nola, 8 aprile 2025