gio 14 NOVEMBRE 2024 ore 17.27
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A casa dei Campioni d’Italia
di Giovanni Della Pietra

Nel big match della 12^ giornata di Serie A, si affrontano le prime due compagini del nostro campionato, nonché gli ultimi due detentori dello Scudetto: allo stadio Meazza in San Siro, è Inter – Napoli. Il match termina con un pareggio sul risultato di 1-1, con entrambe le marcature arrivate nella prima frazione di gioco: a McTominay risponde Calhanoglu.

Highlights
Alla prima vera occasione, il Napoli va avanti sugli sviluppi di corner, in cui McTominay gira in rete una deviazione di Rrhamani. L’Inter risponde al 39’ con l’inserimento di Acerbi premiato da Barella, ma Meret risponde presente. È solo il presagio Senza titolo di quello che sarebbe accaduto qualche minuto dopo: Calhanoglu riceve al limite dell’area e scarica in porta tutta la sua potenza, Meret non riesce a deviare oltre la traversa. Nella ripresa, i nerazzurri si scontrano due volte contro i legni della porta difesa da Meret: prima con Dimarco, poi con Calhanoglu da penalty. Ma l’ultima azione del match, l’ha Simeone, che servito in area da Ngonge, calcia oltre la traversa.

Il punto Della Pietra
Inter – Napoli non è solo lo scontro tra le prime due forze del nostro campionato, ma anche l’incontro tra due filosofie di calcio completamente differenti. Da una parte, il dominio della gara fatta di possesso e di cambi di posizione dove tutti, anche il centrale difensivo, hanno licenza di attaccare con inserimenti al momento giusto, tipica della brigata di Inzaghi. Dall’altra, un calcio accorto basato su un possesso verticale e rapido su un solo riferimento offensivo che faccia salire la squadra dal blocco basso in cui è arroccata per costruire una fase difensiva granitica atta a demolire il gioco avversario. E pure questa volta, Antonio Conte ci riesce con il suo 4-3-3 fluido, che in fase di non possesso diventa un 5-3-2 con linee molto strette, impedendo la comunicazione fra le punte del Biscione bi-stellato. Fondamentale è la posizione di Gilmour che si alza per non lasciare spazio alla regia di Calhanoglu nel 3-5-2 ormai collaudato di mister Inzaghi. Le fasce dell’Inter, punto di forza del gioco nerazzurro, vengono disinnescate da un Oliveira in buona giornata, con la collaborazione non trascurabile di Kvaratskhelia e da un Politano che si sacrifica e retrocede sulla linea dei difensori per aiutare Di Lorenzo nel raddoppiare Senza titolo2su Dimarco. Il risvolto della medaglia è che la palla diretta su Lukaku, marcato a uomo da Acerbi, risulta inefficace perché gli esterni sono molto lontani dalla punta belga. Differentemente dalla debacle in casa contro l’Atalanta, i partenopei cercano l’alternativa provando a sviluppare gioco palla a terra, ma creando di fatto poco oltre all’azione del vantaggio sugli sviluppi di corner e la chance finale sul piede di Simeone. E così, è l’Inter ad avere il pallino del gioco per quasi tutti i 90’, creando qualche occasione pericolosa – anche meno rispetto agli standard abituali – e scheggiando due volte il palo prima con Dimarco e poi con Calhanoglu dal dischetto del rigore.
La corazzata di Simone Inzaghi conduce bene la partita, ma si ferma su un pareggio che sembra giusto per quanto espresso dal campo, ma ai punti avrebbe meritato qualcosa in più. Ora, questo pareggio, apre un dilemma al tecnico piacentino: come mai l’Inter non riesce più a vincere gli scontri diretti in casa?
Dal lato di Antonio Conte: seconda presenza a San Siro in questa stagione, seconda volta che il Napoli esce imbattuto. Ottima prova della difesa che, a parte qualche imbucata, gestisce al meglio le offensive interiste, ma manca il piglio offensivo a questa squadra che non riesce ad imbastire un’azione che non sia da palla ferma.

Pagelle
Calhanoglu 6.5: Dopo 19 penalty consecutivi a segno, sbaglia la prima conclusione dagli undici metri della sua carriera interista. Ma come canta De Gregori “non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”: di Calha si valuta la regia inimitabile e l’apporto anche in fase difensiva, mancato nelle giornate precedenti. Trova anche la conclusione che riporta la gara in equilibrio.

Lukaku 5.5: Prova a combattere mantenendo palla alta quando gli arriva palla addosso, ma lo scontro non è dei più semplici. I compagni sono sempre lontano e i suoi sforzi sono sempre vani. Eppure quando il Napoli prova ad imbastire qualche azione palla a terra qualche buona soluzione la dà.
grafica

Arbitro

Mariani 6.5: Partita che poteva diventare incandescente, ma detonata dal fischietto di Aprilia, che gestisce bene il ritmo della partita con un dialogo aperto e con una soglia del cartellino al limite. Infatti, i gialli mostrati durante il match sono3 solamente 2: uno per Dumfries per un intervento su Politano, l’altro per Simone Inzaghi per proteste. Manca un giallo a Bastoni per intervento su Rrhamani e uno allo stesso difensore kosovaro per fallo su Thuram. Macchia però la sua prestazione con un rigore concesso all’Inter piuttosto leggerino: Anguissa e Dumfries si contendono il possesso di pallone e il centrocampista camerunense tocca l’esterno del polpaccio dell’olandese, che va giù. Mariani è posizionato bene e valuta l’intensità del contatto, il VAR non può fare altro che accertare l’esistenza dello scontro. Altri due episodi da attenzionare sono gestiti al meglio dall’arbitro: entrambi sono due contatti con mano nell’area partenopea, ma in entrambi i casi i calciatori – nella questione Oliveira e Rrhamani – non alterano il movimento alla ricerca della palla e il movimento sembra fluido.

Nola, 11 ottobre 2024