“Tramonto, Buio, Luce” di Vitina Maioriello
Quando la realtà esterna e quella di un carcere si fondono in un’unica emozione.
da Redazione
E’ stato presentato, in collaborazione con il Saggio, nella persona del Cav. Giuseppe Barra, presso l’Istituto a Custodia Attenuata per il Trattamento dei Tossicodipendenti di Eboli, rappresentato dalla dott.ssa Anna Garofalo, il libro autobiografico “Tramonto, Buio, Luce” di Vitina Maioriello. Un lavoro letterario nato perché un giorno, un pirata della strada, investe Vitina tanto che in un secondo la sua vita di bambina spensierata (il tramonto) si trasforma in una lotta contro il dolore ed il destino (il buio) per poi trasformarsi in una nuova esistenza, ricostruita da zero ma ugualmente piena di gioia, di sentimenti, di amore (la luce). La positività che traspare dalla sua prosa riesce nel difficile intento di parlare di tragedie e dolore col sorriso sulle labbra, regalando al lettore una carezza che è conforto e sostegno. Con questo obiettivo l’autrice ha voluto presentare ai ragazzi attualmente ospitati all’Icatt di Eboli le sue pagine, affinchè in loro non venga mai meno quella speranza di un futuro migliore al di fuori di quelle mura. Un incontro che ha permesso ai ragazzi e all’autrice di confrontarsi, di parlare, di analizzare tante situazioni sociali che purtroppo ancora oggi non si riescono a superare. Molto spesso ci si trova di fronte ad una società che tende ad etichettare i “carcerati” e i “disabili” senza sapere che dietro ad ognuno di loro c’è una persona, con delle emozioni, una vita a volte non facile, dei sogni. Tramonto, buio, luce è una poesia, un inno, un canto alla vita che tanti giovani oggi non apprezzano e distruggono. Un libro che ti insegna il valore della vita che va vissuta sempre, senza cedimenti alle infinite difficoltà che la costellano, quali quelle che si possono vivere in una prigione o su una sedia a rotelle. Vitina, ha fatto riflettere i partecipanti sulle sue esperienze personali, analizzando insieme a loro molti aspetti della vita e capire come a volte dal dolore si può trarre un insegnamento di vita. L’esperienza dell’istituto a custodia attenuata per detenuti tossicodipendenti di Eboli vuole far iniziare dal carcere un percorso di recupero che riconduca il detenuto al contesto sociale, così come dovrebbe accadere con le persone disabili che molto spesso, seppur fuori da un carcere vengono emarginate dal contesto sociale. Nel suo libro Vitina riesce a parlare con semplicità di quanto le è accaduto, facendo della sua esperienza il simbolo della forza dell’ottimismo e questo messaggio ha voluto condividerlo con chi magari questa forza non riesce più ad averla.
Eboli, 5 aprile 2014