mar 26 NOVEMBRE 2024 ore 18.33
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IMMATURI…!!!!

  Il Napoli si fa infilzare dal diavolo rossonero!!

di Carlo Gimmelli

Un Napoli deludente e senza anima crolla in casa contro il Milan fallendo il secondo scontro diretto dopo quello con l’Inter.

Unica attenuante un rigore abbastanza solare che il famigerato duo Orsato (in campo) e Valeri (al V.a.r), che regalarono lo scudetto ai sabaudi nel famoso Inter –Juventus del 2018 con la famosa e clamorosa mancata espulsione di Pianjc, negano agli azzurri per un fallo da dietro evidente di Tomori su Osimhen lanciato a rete.

Orsato non è intervenuto, essendo a venti metri dall’azione e Valeri, forse per il solito discorso di sudditanza verso un arbitro top, si è ben guardato dal richiamarlo al monitor.

Questo v.a.r. gestito in questo modo per non togliere potere e discrezionalità all’arbitro di campo, serve a qualcosa?

Possibile che gare di altissimo livello che decidono il campionato debbano essere inficiate da protocolli strampalati che i parrucconi dei piani alti hanno ricamato per poter continuare a dirigere il traffico?

Rigore a parte, la deludente prova degli azzurri è la prova provata che in questo campionato appassionante ma mediocre e livellato verso il basso manca la squadra leader che abbia continuità di risultati ma, soprattutto, di testa.

Lo dimostra la straordinaria rincorsa della Juve che con un gioco inesistente, basandosi solo sui lampi dei numerosi top player è riuscita a risalire ad appena 4 punti dagli azzurri e a meno 7 dal Milan capolista più per demeriti del trio di testa che per illuminazione propria.

La partita: Pioli sorprende Spalletti con un 4-3-3- offensivo e con un pressing alto sui difensori azzurri per impedire il classico tiki taka spallettiano e da subito si capisce che sarà una serataccia per il centrocampo azzurro incapace di contrastare la fisicità dei rossoneri e rifornire Osimhen di palle giocabili.

Gli azzurri dopo un quarto d’ora di timida iniziativa cedono il campo al Milan che, pur senza impensierire Ospina, tiene il Napoli basso che non riesce a proporre nessuna trama di gioco tranne la solita palla lungaper il volenteroso Osimhen che da solo fa a sportellate con gli avversari riuscendo anche a concludere in porta.

Partita tosta e combattuta a centrocampo ma i portieri restano quasi inoperosi nel primo tempo.

A inizio ripresa la doccia fredda, con il solito vizietto azzurro di restare con la testa negli spogliatoi: il Milan passa, punizione da trequarti, batti e ribatti in area e una palla vagante viene calciata verso la porta da Calabria che sbaglia clamorosamente bersaglio ma il tiraccio passa tra dieci gambe e diventa un fortunoso assist involontario per Giraud che da tre metri la tocca quel tanto che basta per sorprendere Ospina.

Gelo per i 43.000 del Maradona, sold out, che però hanno continuato ad incitare gli azzurri come non si vedeva da tempo.

Ma questo Napoli ieri, per una volta, non è apparso all’altezza del pubblico: ci si aspettava una reazione veemente, lacrime e sangue, ne è venuta fuori una confusa sequela di palle lanciate verso lo stremato Osimhen, l’unico che si è salvato dall’imbarcata, e passaggi imprecisi sempre preda della organizzata difesa rossonera.

Insigne, dopo i lampi di Roma, è tornato nel grigiore delle ultime uscite ed è stato sostituto tra qualche fischio ma non è stato l’unico, Spalletti ha rivoltato il centrocampo a l’attacco inserendo Ounas, Mertens, Elmas (forse tardi), Anguissa e anche Lozano, finendo con tre punte ma è stato tutto inutile.

Il problema resta, più o meno, sempre lo stesso, al di là dei tatticismi, al Napoli manca un vero leader in campo, uno che diriga il traffico nei momenti difficili, anche nello spogliatoio: Insigne non lo è più o, forse, non lo è mai stato.

Il Milan stacca l’Inter di due punti e il Napoli di tre: a dieci giornate dal termine è un distacco trascurabile e recuperabile, ma non con questa testa: senza impegni in coppa e con tutti gli uomini al completo.

Il sogno è ancora possibile, i ragazzi di Spalletti devono crescere in “cazzimma” e voglia di restare nella storia.

Prossima tappa decisiva a Verona, campo storicamente difficile soprattutto per le condizioni ambientali.

Dimenticare e ripartire: SUBITO!

Napoli, 7 marzo 2022