Europa 2019: la presenza femminile che avanza
Europa 2019: la presenza femminile che avanza
di Martina Tafuro
Italia vs Europa
Nel 1986, in Italia erano uno sparuto gruppo di 145 le donne sindaco. Nel 2019, la valanga rosa, è composta da 1126 amministratrici pubbliche.
Europa vs Italia
Il prossimo 2 luglio siederanno, i nuovi eletti nel nuovo Europarlamento, vediamo i grafici della presenza delle donne nel corso degli anni: dalla prima elezione del 1979 a quella del 2014, è cresciuta progressivamente dal 16% al 37%.
Nell’ultimo parlamento delle 22 commissioni 12 erano presiedute da donne. Osservando la infografica sulla distribuzione delle europarlamentari per Stati, vediamo che è Malta, con il 67% di donne, il paese con la maggiore rappresentanza femminile. Seguono Svezia e Irlanda affiancate al secondo posto con il 55%. L’Italia si colloca al di sopra della media europea, con il 40%. L’ultimo posto è occupato dalla Lituania con il suo misero 9%.
Pur non essendo ancora noti i nomi delle europarlamentari appena eletti, le donne della rappresentanza italiana, provenienti in maggioranza dal Movimento 5 stelle sono portatrici di particolari esperienze o qualifiche per contribuire con competenza al dibattito su regolamenti, direttive e decisioni che l’Unione darà agli Stati membri nei prossimi cinque anni.
…ALCUNE DONNE SINDACO DA RICORDARE
Serafina Quattrocchi. (Mazzarino, 26 novembre 1901 - 12 febbraio 1985) è stata la prima donna sindaco in Sicilia. Nel 1946 si candida con la Democrazia Cristiana alle prime elezioni amministrative del dopoguerra ed è la più votata.Il 9 aprile 1947 è eletta sindaco di Mazzarino ed amministra il Comune fino al 1951. Serafina Quattrocchi fu eletta grazie alla convergenza sul suo nome dei voti dei consiglieri della Democrazia Cristiana e dei consiglieri di minoranza del Partito Comunista Italiano.Terminati gli studi elementari nella sua città, frequenta l’Istituto Tecnico a indirizzo agrario di Terranova di Sicilia (attuale Gela), conseguendo il diploma nel 1919 con ottimi risultati. Si trasferisce quindi a Piazza Armerina per frequentare la Regia Scuola Normale, e nel 1921 consegue l’abilitazione all’insegnamento elementare. Nel 1922 pubblica un libretto dal titolo “La Società e i tempi moderni”, in cui affronta i problemi delle relazioni tra capitale e lavoro. Durante la guerra consegue infine la laurea in lettere presso l’Università di Messina.La formazione politica di Serafina Quattrocchi ebbe inizio nelle associazioni cattoliche. Sin dal 1926 svolse vari ruoli come dirigente dell’Azione Cattolica e come membro provinciale dell’Associazione Italiana Maestri Cattolici (Aimc).Nella difficile situazione del dopoguerra con molta dignità e con spiccato senso pratico, Serafina Quattrocchi seppe coltivare efficacemente una rete di rapporti politici con la Provincia di Caltanissetta e con la nascente Regione Siciliana per avviare il rilancio economico, sociale e morale della sua città. Il 21 dicembre 1951 la Direzione Centrale della Democrazia Cristiana la chiamò a far parte della Consulta Nazionale per gli Enti Locali, organismo presso il quale operò sino al 1953. Il 2 Giugno 1954, il presidente della Repubblica le conferì il titolo di Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, per l’attività svolta nel campo dell’assistenza sociale e in quello educativo e politico. Sempre nel 1954 fu nominata membro della Commissione regionale per gli Asili infantili. Nel 1961 fu eletta consigliere provinciale di Caltanissetta e svolse il ruolo di Assessore alla Pubblica Istruzione per l’intera legislatura.
Laura Prati è nata a Busto Arsizio, il 9 dicembre del 1963. Da sempre impegnata nel sociale, ma anche molto vicina alla famiglia e ai due figli. Nel 1990 si trasferisce dal Comune di Busto Arsizio al Comune di Cardano al Campo, Varese. Continua ad esercitare il suo impegno in politica e nel sindacato e nel 1997 è eletta consigliere del Comune di Cardano al Campo. Con la giunta di Mario Aspesi, nel 2002, entra a far parte della giunta comunale come Vicesindaco e Assessore alla Pubblica Istruzione, Cultura e Pari Opportunità. Nel 2010 si candida inoltre alle elezioni regionali della Lombardia ottenendo un buon risultato, 2.694 preferenze. Nel 2012 si candida con il Partito Democratico come Sindaco del Comune di Cardano al Campo. Eletta il 6 maggio, fin da subito inizia a lavorare per il bene del suo comune, portando avanti i progetti già avviati dalle precedenti amministrazioni e cercando di contenere le spese del Comune per via della difficile situazione economia del paese. Tra i suoi principali impegni emergono quelli relativi al consolidamento della rete delle associazioni locali, dei diritti delle donne, e l’impegno costante nel sindacato e nel mondo del lavoro. Tra le sue battaglie principali come Sindaco si ricorda quella del testamento biologico e quella della cittadinanza onoraria per i figli degli immigrati. Il 2 luglio del 2013 è stata ferita gravemente in Municipio a seguito del folle gesto ad opera di un vigile urbano. Dopo un lungo intervento chirurgico, a causa di una neuropatia congenita, le sue condizioni, inizialmente dichiarate stabili, sono precipitate. Il 22 luglio del 2013 i medici dell’ospedale di Varese hanno dichiarato la sua morte celebrale.
Vittoria Giunti (Firenze, 14 dicembre 1917 – Raffadali, 3 giugno 2006) è stata una partigiana italiana, dirigente del Partito Comunista Italiano e sindaco di Santa Elisabetta in Sicilia. Nacque a Firenze, figlia di un ingegnere funzionario delle ferrovie, si trasferì da ragazza a Roma con la famiglia e studiò al Liceo Tasso. Continuò gli studi presso l’Università di Roma frequentando l’Istituto di Alta Matematica, ricoprendo in seguito il ruolo di assistente all’Università di Firenze. Durante la resistenza fu una giovane staffetta partigiana, periodo nel quale rafforzò l'amicizia e l'amore con l'uomo che sarebbe stato il compagno di tutta la sua vita, il partigiano siciliano Salvatore Di Benedetto. Durante il periodo della Costituente fu componente di diverse commissioni nazionali tra cui quella per il voto alle donne. Fu direttrice della Casa della Cultura di Milano e tra le direttrici della rivista Noi Donne. Nel 1956 divenne Sindaco nel Comune di Santa Elisabetta in provincia di Agrigento. La scelta e l'accettazione della candidatura a sindaco di Santa Elisabetta, piccolo comune dell'entroterra agrigentino, avvenne l'anno dopo in cui fu istituito il Comune (1955). Vittoria Giunti, donna fiorentina, scienziata e umanista, libera per indole e formazione, conquistò con il suo impegno civile la fiducia dei siciliani che la scelsero come Sindaco. I suoi concittadini avranno per lei stima e affetto perchè le riconobbero sempre l'onestà intellettuale e l'amore per gli ideali. La sua presenza sul territorio, coinvolse anche le giovani generazioni, rendendole protagoniste attive nella mobilitazione sociale e nel movimento antimafia della comunità, come in occasione della raccolta delle firme per rivendicare il diritto all'acqua pubblica. Vittoria Giunti ha terminato i suoi giorni a 88 anni nella sua casa di Raffadali (Ag) il 3 giugno 2006. Nel 2009 è stato pubblicato il libro scritto da Gaetano Alessi "L’eredità di Vittoria Giunti" con interviste, ricordi, fotografie, testimonianze sulla sua vita.
Napoli, 21 giugno 2019