mer 28 MAGGIO 2025 ore 07.26
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Dimmi che era un sogno
di Giovanni Della Pietra

 

1ALo Scudetto 2024/2025 si decide all’ultima giornata con l’Inter, inseguitrice a -1, ospite al Sinigaglia di Como, mentre il Napoli affronterà il Cagliari in un Maradona gremito in ogni ordine di posto. L’Inter batte i lariani per 0-2, mentre il Napoli…eh no, questa volta niente spoiler!

Il Punto Della Pietra
C’è da fare un ultimo passo, quello decisivo, quello più lungo, c’è da scalare un ultimo gradino, quello più impervio, che può fare la differenza tra arrivare sulla vetta del monte e godersi il panorama o ruzzolare giù per tutte le scale con il dolore di doversi accontentare: tutto questo rappresenta Napoli – Cagliari, legato a doppio filo con Como – Inter.
Ma Napoli – Cagliari non inizia alle 20.50 di un casuale venerdì di maggio, ma molto prima, forse addirittura dal fischio finale della trasferta di Parma degli azzurri. Da lì, la città è sospesa una settimana, prima attendendo l’ufficialità del giorno delle gare che avrebbero deciso il Titolo, poi tra riti scaramantici e addobbi pretenziosi, tra statistiche che fomentavano solamente l’attesa di quel venerdì che sembrava non arrivare mai: eppure, per fortuna, i giorni da attendere erano meno dei canonici 7. Ci si lega proprio a tutto in attesa di un segnale divino positivo, tanto che alla designazione arbitrale una delle ricerche più cliccate su Google è “La Penna precedenti Napoli”.
La notte insonne che precede il venerdì, la giornata che va avanti per inerzia con il pensiero che finisce sempre a quegli undici uomini che potrebbero cambiare l’umore delle prossime settimane e l’elettricità di una città appesa ad un filo, la3 presentazione di Pardo da pelle d’oca non aiuta ad ovattare le sensazioni che passano per la testa, tutto questo fino allo scoccare del fatidico momento.
Arrivano le 20.50: via al Sinigaglia, via al Maradona, ovviamente in contemporanea. Per le strade e nelle case il silenzio è tombale ad ogni possesso palla del Napoli, interrotto solo da un verso di disappunto che riecheggia nei vicoli vuoti quando l’occasione sfuma. Erano le 21.10, con il 20′ sul cronometro del Sinigaglia, quando De Vrij porta in vantaggio l’Inter di testa: questa volta, a differenza di Parma, il Napoli è fermo e cazzuto consapevole che è la gara del Maradona “a movere il Sole e le altre stelle”, e continua a macinare il suo gioco fino al minuto 41, quando Scott McTominay in semi-rovesciata fa esplodere il Maradona, le piazze e le case con boati che fanno tremare i vetri. L’espulsione di Pepe Reina in quel di Como dà la certezza 2ai partenopei, che dal lago non arriveranno notizie positive e quindi bisogna essere artefici del proprio destino. All’alba della ripresa, il Napoli mostra un accenno di braccino, visto che non riesce ad uscire in libertà dalla propria metà campo. Minuto 50: a Como, “El Tucu” Correa rammenta a tutti le sue eccelse qualità tecniche portando l’Inter sullo 0-2, però il Dio del Calcio ci ha preso gusto a giocare con i fili e i cuori di milioni di persone: nello stesso minuto, al Maradona, Lukaku scappa via a Yerry Mina e supera Sherri per il 2-0 partenopeo, mettendo di fatto la parola fine alla lotta Scudetto. Il resto è solo un inesorabile scorrere di secondi e di crescente voglia di festeggiare che pervade Napoli e i napoletani in giro per l’Italia, perché alle 22.48 del 23 Maggio 2025, il Napoli è Campione d’Italia per la 4° volta da quel 1° agosto 1926 tanto cantato quest’anno.
Gli azzurri, quindi, vincono questo spasmodico e logorante testa a testa mostrandosi come unica vera alternativa al dominio di Juventus, Inter e Milan. Perdonatemi la semi-citazione poco colta per rafforzare il concetto, ma “in un mondo di strisce, il Napoli è una grande macchia azzurra”.

Pagelle
Conte 9: Non ne parlo mai troppo, ma oggi l’ha vinta lui. C’era il rischio di un Napoli pauroso che potesse sentire la pressione, invece i contiani entrano in campo con la bava alla bocca e i canini esposti: neanche il vantaggio nerazzurro li spaventa. Il Cagliari in versione sparring partner può solo aiutare.
Lukaku 7.5: Si sacrifica nella battaglia con Mina per lasciare spazio agli inserimenti di McTominay e Anguissa. Nella ripresa, tira fuori uno dei migliori pezzi del suo repertorio per la gioia della città.
McTominay 8: Numeri che non sono proprio da centrocampista e una girata volante che lo imprime nella storia. Mamma mia Scott!

GRAFICAArbitro
La Penna 7: Alla designazione, la sensazione personale è stata “La sfida Scudetto è in una botte di ferro”: non mi sono sbagliato. Gestisce con calma una gara complicata anche dalle problematiche tecniche di Lissone. Riesce a governare gli spiriti bollenti dei partenopei, fomentati da una posta in palio altissima. Il contatto tra Deiola e Anguissa lascia qualche dubbio: il capitano sardo tocca sì la palla, ma l’entrata è davvero brutta. Contrasto “simeonico” in area di rigore che vede protagonista Raspadori: giusto lasciar correre, ma c’è difformità di giudizio (dal VAR in dinamica, il contatto Simeone-Circati sembrava molto meno evidente da quanto espresso nell’appuntamento precedente). In tempi di festa, viene perdonato anche questo.

Nola, 26 maggio 2025