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La prova del Diavolo
di Giovanni Della Pietra

 

Per il posticipo domenicale della 30^ giornata di Serie A, gli azzurri sono costretti a rispondere alla vittoria dell’Inter per rimanere in scia: allo stadio Maradona, è Napoli – Milan. Il match si chiude con la vittoria dei partenopei per 2-1, grazie alle reti di Politano e Lukaku nella prima frazione, mentre accorcia le distanze allo scadere Jovic.

1Highlights
Partenza furente degli azzurri che, con l’imbucata di Di Lorenzo e conseguente conclusione di Politano, trovano il vantaggio al primo minuto di gioco. Sfruttando un ottimo recupero di Buongiorno, Gilmour serve Lukaku per il raddoppio azzurro. Il Milan inizia a vedersi con l’ingresso di Leão all’alba della ripresa, che prima semina il panico con un’azione personale, poi riesce a liberare al tiro Gimenez. Al 67’, l’arbitro concede un penalty al Milan per l’intervento di Billing su Theo Hernandez, ma Meret ipnotizza Santi Gimenez. Ancora la combinazione tra Theo e Leão favorisce la conclusione sotto porta di Jovic, che accorcia le distanze. Qualche minuto dopo, il serbo sfiora doppietta, lasciando partire una conclusione dal limite dell’area che sibilla al lato della porta.

Il punto Della Pietra
Napoli – Milan è l’emblema delle criticità che affliggono le due compagini: i rossoneri sbagliano l’approccio alla gara come accaduto negli ultimi 4 incontri e sono costretti ad inseguire, ma lo scarso equilibrio in campo dà libero sfogo ai contropiedi azzurri. I partenopei, dal canto loro, prima non riescono a sfruttare tutte le situazioni offensive che si propongono sbagliando spesso l’ultima scelta e poi arretrano negli ultimi minuti subendo il forcing avversario. Ma andiamo per gradi! Adesso lo si può dire, il Napoli di Antonio Conte torna al 4-3-3 anche sulla carta con il ritorno di Neres a presidiare la fascia sinistra e il solo Billy Gilmour a sostituire l’influenzato McTominay. Il Diavolo, invece, conferma il 4-2-3-1 con la coppia Bondo-Fofana in mediana, con l’imprescindibile Reijnerds che trasloca più avanti, a fare compagnia a Pulisic e Joao Felix, preferito a Leão.
Pronti via e il Napoli è già avanti con l’imbucata di Di Lorenzo per Politano. La reazione del Milan è tutta in un pressing alto a tratti sconsiderato, per cui ogni uscita del Napoli è potenzialmente una nuova occasione da rete come sottolineato a più riprese da mister Conte. I rossoneri provano a costruire qualche azione pericolosa, ma la diga da 3 al centro del campo partenopeo impedisce lo sviluppo della manovra, mentre in fase offensiva Neres e Gilmour spadroneggiano a sinistra mandando ai pazzi Walker. È proprio lo scozzese a favorire il gol del raddoppio azzurro, che mette la gara in discesa per i partenopei, e nel resto della prima frazione il Napoli riesce a rifiatare e a gestire senza troppe apprensioni le avanzate milaniste.2
Nella seconda frazione, Conceição rivoluziona il volto offensivo della squadra anche arretrando Reijnerds al ruolo di playmaker, favorendo lo sviluppo della manovra. Il Napoli avrebbe anche le occasioni potenziali per chiudere la gara, ma non riesce mai ad affondare il colpo. Lato Milan, invece, è dalla coppia Theo-Leão che arrivano le situazioni più interessanti, con il francese che conquista un penalty, poi neutralizzato da Meret. Gli azzurri, però, presidiano bene il limite della loro area, costringendo gli avversari a conclusioni dalla media distanza, fino all’infortunio di Lobotka, che a causa di una rosa corta e rimaneggiata, costringe mister Conte a cambiare i piani tattici della gara passando ad un 5-4-1. Gli azzurri si schiacciano sulla linea di difensiva e sugli esterni subiscono le sovrapposizioni degli avversari: da una situazione del genere scaturisce la rete di Jovic, che accorcia le distanze. Il forcing disperato dei rossoneri non conduce ai risultati sperati, anche se qualche brivido al Maradona lo ha lasciato.

Il Napoli in versione grande squadra domina, limita e gestisce un Milan sottomesso nei primi 60′, poi deve fare i conti con i numeri e i dati, al momento, dicono che la rosa è corta e non riesce a gestire un baricentro troppo basso. La lotta ad oltranza con l’Inter continua ed entrambe aggiungono una vittoria al loro ruolino di marcia.
Analizzare la situazione Milan è molto complicato: rosa da grande squadra che potrebbe tranquillamente lottare per il Tricolore, ma la stagione è stata distrutta da decisioni scellerate e prive di senso dalla scelta dei tecnici alla gestione dei casi in campo. Adesso il Diavolo combatte per un posticino nell’Europa minore: il paragone con il Napoli 2023-24 è più calzante che mai!

Pagelle
Meret 7.5: Un penalty sventato e qualche parata di buon livello lo impongono nell’Olimpo dei migliori di questa gara. Ormai iniziano ad essere numerose e pesanti le gare in questa stagione in cui il buon Alex ci mette i guantoni e il gioco di criticare ad oltranza il portiere azzurro diventa sempre più complicato: come disse un grande allenatore “Vi aspetto tutti al varco”.
Jovic 6.5: Toh, guarda un po’ chi si rivede! Dopo un anno da desaparecido, Jovic ritrova continuità in Nazionale e ora la rete con il Diavolo. Arma pesante sfruttata malissimo dai rossoneri.
Billing 5: La sua pagella è il meme di Peter Parker: lo vedi entrare cazzuto e fiero al posto di un Anguissa dolorante e che si sta lentamente spegnendo. Poi entra in azione: un passaggio sbagliato, contrasti aerei persi e un penalty concesso.

pagella
Arbitro
Sozza 6.5: Prestazione di personalità del fischietto di Seregno, che sceglie un metro arbitrale europeo: divertente e lineare lo svolgimento della gara. Peccato si perda qualche dettaglio: lascia al caso, infatti, il fallo di Politano su Hernandez, e un doppio fallo di Gimenez su Meret. Da rivedere anche il fallo di Gilmour su Pavlovic, che conduce ad una punizione pericolosa per il Milan, poi sciupata malamente: adesso, ogni pallone e quindi ogni fischio pesa tantissimo. Piccolo appunto negativo: il Napoli gioca con il cronometro e gestisce i tempi della gara troppo liberamente. Penalty ineccepibile.

Nola, 31 marzo 2025

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