Tentativi di allungo. Giovanni Della Pietra. Nola
Tentativi di allungo
di Giovanni Della Pietra
Nel match valido per la 14^ giornata di Serie A, la capolista è ospite di una squadra in palese difficoltà: allo Stadio Olimpico Grande Torino è Torino – Napoli. I partenopei si impongono di “corto muso” grazie alla rete di Scott McTominay, che nella prima frazione di gioco sblocca il match.
Highlights
È granata il primo squillo del match con il colpo di testa di Che Adams che sfiora il palo. Doppia grande chance per gli azzurri prima con il tacco volante di Lukaku, poi con la girata di testa di Kvaratskhelia: in entrambi i casi, si supera Milinkovic-Savic. Il Napoli accarezza, quindi, la possibilità del vantaggio raggiunto poi con la botta immediata di McTominay. Il Toro sciupa una preziosa occasione per il pareggio con Coco, che a porta spalancata incespica maldestramente sul pallone e non indirizza verso la rete. Ripresa meno frizzante: con la sole occasioni di Oliveira e Simeone a dare dei piccoli sussulti alla ricerca del raddoppio. Due a zero trovato allo scadere da Neres, ma annullato giustamente per offside.
Il punto Della Pietra
Un anno fa, il Napoli venne travolto per 3-0 da una prestazione sontuosa del Torino, che condusse alla contestazione dei tifosi partenopei verso una squadra senza anima. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti e l’ambiente è completamente capovolto: nel 2024/25, è il mondo granata in aperta guerra ideologica con Cairo e verso una squadra che con la perdita di Duvan Zapata, causa infortunio, fatica a trovare gioco, reti e risultati. Tanti cambi anche in casa Napoli: Antonio Conte non è più sugli spalti da semplice spettatore, ma è il condottiero di questa squadra dando un nuovo atteggiamento tattico e di spirito. Buongiorno, autore di uno dei tre gol già citati, fa il salto della staccionata e in questa stagione veste la maglia azzurra e guida la difesa con Rrhamani nel 4-3-3 fluido di mister Conte. Il Toro del coach Vanoli si schiera con l’ormai canonico 3-5-2 con la cerniera di centrocampo composta da Ricci, Linetty e Gineitis, con il polacco che ha il compito di costruzione e di pressione su Lobotka in fase di non-possesso. Data l’assenza prolungata di capitan Zapata, il tandem offensivo è composto da Che Adams e da Toni Sanabria, con quest’ultimo deputato a muoversi tra le linee e a cercare la combinazione con il compagno.
Il Napoli sceglie un approccio contenitivo e prova a sfruttare in contropiede qualche occasione prodotta, ma man mano riesce ad ottenere possesso e campo. Le azioni offensive degli azzurri divengono sempre più pressanti andando più volte vicino alla rete, fino a giungere alla marcatura dello scozzese McTominay, che buca il muro innalzato dalle parate tentacolari di Milinkovic-Savic. I granata reagiscono subito con un’importante occasione maldestramente sciupata da Coco.
Nella ripresa, gli azzurri abbassano il baricentro, lasciando il pallino del gioco tra i piedi dei torinisti, con mister Vanoli che aumenta il forcing inserendo il massimo potenziale offensivo proveniente dalla panchina con Njie, Karamoh e Vlasic. Mister Conte si adatta all’offensiva granata con una difesa a 5, inserendo anche Spinazzola al posto di un Politano, che si è sacrificato tanto in fase difensiva: le preoccupazioni indotte dall’attacco granata rasentano lo zero grazie alla difesa ordinata degli azzurri.
La squadra di Vanoli fatica a trovare la vittoria e ancora peggio la via della rete, raccogliendo solo le briciole del gioco spumeggiante visto nelle prime giornate di campionato.
Il Napoli, invece, acciuffa la seconda vittoria consecutiva per 1-0, la quarta dell’intero campionato. Nelle ultime 7 gare, gli azzurri mettono a referto 16 punti con solo 7 reti all’attivo. Nonostante la richiesta di maggior cattiveria sotto rete da parte dell’allenatore, mister Conte impartisce l’ennesima coltellata agli esteti del calcio, con il più machiavelliano dei 5-3-2 pur di salvaguardare il risultato.
Pagelle
McTominay 7.5: L’uomo ovunque del Napoli: segna riempendo l’area, ma si sacrifica nel pressing e nel recupero palloni. Fa la differenza.
Milinkovic-Savic 7: Partita sontuosa del portierone serbo: piazza un paio di parate con grande rapidità nonostante i suoi 2.02 metri – su Lukaku e Oliveira – ma è anche in grado di volare sul colpo di testa di Kvaratskhelia. Prende gol sul suo palo, ma ci sono delle attenuanti: è coperto e il tiro è immediato.
Lobotka 6.5: Lobo non si giudica dai numeri di gol e assist, ma dal lavoro che compie per i compagni. Libera con tecnica e classe da palloni che scottano in fase di costruzione, mentre in fase di non possesso si alza sul play avversario – prima Linetty, poi Ricci.
Arbitro
Fabbri 6: Gestisce al meglio un match che non ha picchi agonistici eccessivi. Giusta anche la gestione dei cartellini. Unico episodio da moviola è la rete annullata al 92′ a Neres: il brasiliano è oltre l’ultimo difendente.
Nola, 2 dicembre 2024